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Alla ricerca della speranza perduta (incontro pubblico)

di redazionale - 11/06/2008

19 giugno 2008
Presentazione a Roma del libro di Costanzo Preve e Luigi Tedeschi

ALLA RICERCA DELLA SPERANZA PERDUTA

Un intellettuale di sinistra e un intellettuale di destra "non omologati" dialogano su ideologie e resistenza alla globalizzazione

Ore 17.00
Presso la Fondazione Europea Dragan
Piazza del Foro Traiano 1/A (P.za Venezia),
Condurrà l’incontro il prof. Augusto Sinagra
Intervengono Miguel Martinez e Paolo Paiusco
Saranno presenti gli autori

L.L. Rimbotti:"....I due autori elaborano una densa confutazione dei mali progressisti....Raramente si leggono oggi prese di posizione di così sano radicalismo, e di così vasta cultura, contro le storture mondialiste."
Carlo Bertani: "....Rilievi critici e convergenze dapprima inaspettate, poi da cogliere con sorpresa, quasi con stupore.....proprio da queste pagine , a mio parere, potrebbe ripartire un dibattito dai toni nuovi, per rifondare - un giorno certamente non vicino - le basi sociali del nostro povero Paese."



Perché un incontro tra esponenti di opposte fazioni di destra e di sinistra, protagoniste nei decenni passati di una guerra civile latente, perpetuatasi, negli animi di molta parte del popolo italiano, dal ’45 in poi?
Non si tratta, per quanto concerne il dialogo istauratosi tra Preve e Tedeschi, di effettuare un’autocritica di maniera, quasi che il passato ideologico di entrambi costituisse una sorta di peccato originale esorcizzabile. Semmai di mettere in discussione se stessi, con tutto il proprio patrimonio culturale e spirituale, vagliando la validità delle convinzioni di ciascuno alla luce dell’analisi delle tematiche del mondo contemporaneo, con lo scopo di elaborare concetti di comune condivisione che avessero valore filosofico veritativo. I due autori dunque non rinnegano le appartenenze di origine, ma considerano tale patrimonio culturale un elemento di partenza, il cui superamento deve essere realizzato tramite la riflessione su quei contenuti che possano essere fecondi per affermare il primato della politica sull’economia, dell’universalismo comunitario sul relativismo individualista. E’ una posizione del tutto diversa dallo spirito decadente che pervade oggi il mondo delle appartenenze ideologiche identitarie di destra e sinistra, ridotte ormai al ruolo di testimoni di un’epoca esaurita, che ripropone un passato mitico–ideale ormai scomparso (nel caso della destra), oppure la visione utopica di un futuro fuori della storia (nel caso della sinistra).

Preve e Tedeschi non si propongono però di creare nuove ideologie, ossia nuove improbabili verità assolute, né, una volta individuato nel capitalismo globale il nemico storico di riferimento, costruire un sistema ad esso uguale e contrario, dai contenuti quindi non originari ma derivati. Intendono invece porre le premesse per il superamento del sistema capitalista fuoriuscendo dall’economicismo, dall’individualismo, dall’utilitarismo connaturati alla società del capitalismo assoluto sulla base del pensiero comunitarista, quale espressione filosofica della natura sociale dell’uomo.
E’ tipico di queste crisi epocali, il verificarsi del trasformismo di massa, che induce i vecchi militanti di ieri a saltare sul treno del progresso e trasformarsi in nuovi profeti apologetici delle sorti ineluttabilmente magnifiche del vincitore di turno. Diverso è l’atteggiamento dei due coautori di questo libro, quello cioè di coloro che sono saltati giù da un treno impazzito che corre verso mete indefinibili, secondo un percorso obbligato, trascinando con se coattivamente l’intera umanità e travolgendo uomini e cose che ostacolino la sua folle corsa. Quello tra Preve e Tedeschi potrebbe allora rivelarsi come il dialogo tra due solitudini: solitudine peraltro volontaria, di chi ha preso coscienza di questa fase di transizione che stiamo vivendo, tra la fine dell’epoca ideologica e la prospettiva di nuove realtà politiche e sociali ancora in formazione, atte a contrastare il capitalismo assoluto. Tali due solitudini non sono però una fuga dalla realtà, e d’altra parte un incontro avvenuto sulla base della emarginazione costituirebbe la prova evidente della scarsa validità delle idee su cui si articola. I due autori intendono invece vivere il nostro tempo e vivere la politica, ma riscoprendone il significato più autentico, come azione comune delle aggregazioni sociali volta alla trasformazione del reale, non come acquiescenza passiva all’esistente.

L’intento primario del libro è di elaborare spunti critici e argomenti di dialogo di carattere intellettuale ed etico morale prima che politico. Di creare un modello sperimentale, fecondo di idee e progetti e con la possibilità di generare nuove forme di aggregazione in quanto aperto al contributo di tutti coloro che si riconoscano in questa esigenza di resistenza al capitalismo assoluto.
La riflessione si concentra particolarmente sulla condizione umana generalizzata nella società capitalista: quella dell’individuo produttore–consumatore. Dinanzi al nichilismo implicito in essa, l’unica forma di resistenza estrema è rappresentata dal rifiuto. Il rifiuto cioè delle logiche economiciste che presiedono alla vita sia del singolo che della società, che diviene un atto di resistenza contro il non-senso dell’esistenza, conseguenza della disintegrazione di un tessuto sociale degenerato in atomismo individuale. Tale rifiuto, inteso come primario atto morale di resistenza che determina la necessaria fuoriuscita dalla omologazione collettiva, rappresenta la premessa di una sensibilità, di una diversa visione di se stessi e del mondo, atta a rigenerare il senso etico della vita comunitaria, inclusa la riscoperta delle proprie radici storico–culturali in quanto idee-guida della resistenza al mondo globalizzato.
Il libro si rivolge a quanti avvertono l’attuale disorientamento collettivo, dinanzi al quale le velleità di protesta generica si rivelano impotenti, e che abbiano preso coscienza della necessità del superamento delle categorie obsolete di destra e sinistra. Ci sono molti che, pur non riuscendo ancora a rimuovere i pregiudizi ideologici (presenti in ognuno di noi) che offuscano un’interpretazione obiettiva del nostro tempo, hanno smesso di sperare in un diverso avvenire, per legittima sfiducia e disgusto verso il mondo del consumo globalizzato. La pubblicazione di questo libro è però testimonianza di come sia possibile vivere il proprio tempo, conservando la dignità della propria appartenenza e contemporaneamente superare le contrapposizioni di destra e sinistra, oggi divenute false e strumentali alla sussistenza di un sistema teso alla distruzione del patrimonio ideale e culturale dei popoli e alla negazione delle radici storiche del ‘900. Le idee, da sempre, possono essere diffuse e condivise universalmente. Appartengono a ciascuno che le professi, quindi non sono di proprietà di nessuno, tantomeno della destra e della sinistra che ne rappresentano la negazione assoluta.

D’altra parte, la “quarta guerra mondiale in atto nel XXI° secolo”, delineata in questo libro, non è tra la destra e la sinistra, ma tra libertà–comunità–universalismo, da un lato, e schiavitù–individualismo–relativismo, dall’altro.


Indice
1. La sinistra nel XXI° secolo
1. I fallimenti dell’economia socialista e la sua integrazione nel capitalismo 2. Sinistra e capitalismo post-classista 3. Storicismo come secolarizzazione della trascendenza 4. Sinistra ideologica e anima popolare premoderna 5. Cristianesimo e marxismo: l’incontro tra due scetticismi? 6. Eguaglianza del lavoro e egualitarismo del consumo 7. Antimperialismo, internazionalismo e questione nazionale 8. Se la sinistra non esistesse, bisognerebbe inventarla? 9. La “rivoluzione” del ‘68 fu di sinistra? 10. Destra e sinistra nell’epoca post-ideologica 11. Destra e sinistra nella cultura virtuale di massa 12. Esiste ancora l’estremismo?
2. Comunitarismo e universalismo: prospettive di alternativa e di resistenza all’imperialismo americano
1. Comunitarismo e tramonto del nazionalismo 2. Progresso scientifico e tecnologia sono fenomeni esclusivi del capitalismo? 3. Il comunitarismo è il profeta disarmato dei nostri tempi? 4. Differenzialismo e comunitarismo
3. “Filosofia del presente” - Un mondo alla rovescia da interpretare
1. Capitalismo: filosofia del presente o progressismo messianico 2. Il capitalismo è la “reale natura economica dell’uomo”? 3. Marx fu un erede dell’empirismo? 4. L’ idealismo è oggi un universalismo “impossibile”?
4. Lavoro e fordismo nella società capitalista
1. Viviamo in un’epoca postfordista? 2. Natura umana e alienazione fordista 3. Il welfare è un fenomeno funzionale al capitalismo? 4. Globalizzazione, fordismo e proletarizzazione delle masse
5. Le anime culturali dell’Europa
1. Idealismo ed eurocentrismo 2. Critica marxista e sovrastrutture culturali del capitalismo 3. La globalizzazione è anti - liberale 4. Cristianesimo: tra eurocentrismo e universalismo
6. Borghesia e postborghesia nell’era neocapitalista
1. La borghesia è un prodotto della libertà o dell’economia? 2. Boghesia e proletariato: due razze in estinzione 3. Verso un’epoca post - borghese e post - proletaria 4. Determinismo storico liberale e fine della storia
7. Sindacati e lavoro nell’era del turbocapitalismo
1. Sindacati e welfarismo capitalista 2. Sindacati e diritti sociali dei cittadini 3. Il sindacato nell’era post - industriale 4. Come sarà il sindacalismo del futuro?
8. Verità, giustizia e pacifismo ipocrita
1. 11 settembre: nulla sarà come prima! 2. Scontro di civiltà e “razzismo sociale” 3. Il pacifismo ipocrita, “equidistante” degli europei 4. Fondamentalismo neocon e valori identitari dei popoli
9. Post-ideologia o non ideologia?
1. Il “legittimismo post - ideologico” delle élites 2. Post - ideologismo e neo - capitalismo 3. Ideologismo e imperialismo USA - URSS 4. E’ possibile un mondo non - ideologico?
10. Democrazia comunitaria o democrazia proprietaria?
1. La democrazia oligarchica delle élites 2. Democrazia e globalizzazione delle masse 3. Democrazia e relativismo assoluto 4. Eguaglianza sostanziale e democrazia economica
11. Precarietà dell’eterno presente e dialettica comunitaria
1. Homo oeconomicus e homo precarius 2.Precarietà globalizzata 3. Precarietà come alienazione del reale presente 4. Precarietà come non - senso dell’esistenza
12. Europa, ostaggio degli Usa nella “Quarta Guerra Mondiale”
1. Voglia di destra e rifiuto della politica 2. L’Europa, un corpo estraneo a sé stesso nella Quarta Guerra Mondiale 3. La destra europea, tra individualismo e localismo 4. La destra dell’individualismo e dell’antistato
13. Virtualità antropologica e capitalismo assoluto
1. La legittimazione virtuale della leadership politica 2. L’era del leader di consumo a rapida obsolescenza 3. Struttura reale e sovrastruttura virtuale 4. La virtualità totalitaria e razzista dell’ordine morale assoluto
14. Recensione critica del libro di Costanzo Preve “Elogio del comunitarismo” di Luigi Tedeschi
15. Il senso della storia - Risposta di Costanzo Preve
16. Dialettica comunitarista e senso della storia - Replica di Luigi Tedeschi