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Guerre stellari nel cortile di casa

di Leonardo Bazzo - 11/06/2008

 




Si srotola lentamente lo scenario strategico del XXI secolo, con l´Europa nuovamente al centro della contesa fra i pesi massimi del militarismo: Stati Uniti, Russia e Cina.

Il 23 maggio, in occasione della visita, all´indomani della sua elezione, del presidente russo Medvedev a Pechino, il presidente cinese Hu Jintao ha opportunamente organizzato una dichiarazione congiunta per denunciare il posizionamento in terra ceca e polacca di missili intercontinentali, assecondando il comprensibile fastidio russo.

La questione si trascina da diverso tempo, con gli americani impegnati in una dura opera di persuasione per sdoganare la loro politica di ampliamento dello spazio militare USA sempre piu´ a Oriente.

Formalmente per contenere il pericolo iraniano e nordcoreano, ma in realtà volti a Russia e Cina, gli speciali missili intercettori sarebbero tarati per testate cinesi dirette a Taiwan o alle basi americane nel Pacifico, nell´ambito di un escalation militare nello spazio che ha radici lontane.

E´ notizia del gennaio 2007 l´abbattimento da parte cinese di un proprio obsoleto satellite meteorologico. Dopo un iniziale allarmismo, la risposta americana, volutamente posticipata al febbraio 2008, è stata quella di colpire un proprio satellite lanciato nel 2006 con una rotta errata, che rischiava di rientrare dall´orbita terrestre e precipitarvi. Il gesto è dettato dalla necessità di non lasciarsi intimorire, ma si situa in un momento di intensa fornitura cinese a Iran e Pakistan di componentistica per missili antisatellitari e getta luce sui risvolti della corsa alla supremazia nello spazio.

La dichiarazione di Pechino si inserisce nell'ambito degli sforzi per la ricerca spaziale. In particolare nell'ambito delle recenti attività finalizzate alla messa a punto di mini-satelliti, di difficile rilevazione da terra, capaci di agganciare e neutralizzare i satelliti avversari, secondo un meccanismo molto simile ai sottomarini italiani della prima guerra mondiale, i “Maiali”.

I mini-satelliti cinesi verrebbero lanciati da satelliti militari giá presenti nello spazio, KT-1 KT-2 e KT-2a , questi ultimi tarati anche sui satelliti geo-stazionari americani, utilizzando la tecnologia civile delle telecomunicazioni. Gli intercettori in terra ceca e polacca sarebbero chiamati proprio a far fronte a questo scenario.

Risale al 1967 il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico (Outer Space treaty) che proibisce test su satelliti in orbita, quindi il loro abbattimento.

Il testo piuttosto ambiguo del Trattato permette comunque di lanciare nello spazio qualsiasi oggetto che non costituisca arma di distruzione, sicché è implicitamente ammesso l´uso di un missile non armato, ma suscettibile, per pura forza cinetica, di abbattere satelliti in orbita.

Negli ultimi 10 anni è stata una costante della strategia spaziale di Cina e Russia di etichettare il Trattato come un relitto della "Guerra Fredda", e spingere verso un disarmo spaziale. Una intenzione ora non più consistente colle nuove ambizioni della Cina ed con il cospicuo business delle forniture militari a paesi terzi, ed in seguito alla crescita esponenziale della sua economia e perció alla capacitá di ricerca ad uso militare.

Cina e Russia hanno giá sottoscritto un'alleanza insieme ad altri paesi dell´Asia Centrale e tengono annualmente esercitazioni militari eseguite sul proprio territorio, ma orientate anche ai mari ed allo spazio. Si mostrano cosí forza di difesa territoriale, lasciando presagire anche un potenziale di offesa.

In tutto questo l´Europa rischia di essere ancora una volta, come durante la "Guerra Fredda", un campo di battaglia. Si tratta di posizionare missili offensivi o difensivi nel cuore dell´Europa e condividervi la ritorsione avversaria. Un rischio che, salvo una nuova dottrina di disarmo e di Mutua distruzione reciproca (MAD), vede un Europa incerta se sposare la causa americana.


* laureato in Scienze della Comunicazione, Trieste. Dottorando all´Universitá di Perth, Australia. Leonardo Bazzo è specializzando nel´Area Centro Asiatica e nella organizzazioni militari che la percorrono.