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I sei operai siciliani morti in una vasca di depurazione. Il solito triste copione

di Carlo Gambescia - 12/06/2008


Che cos’è un copione? Non è solo il testo di un’opera teatrale o cinematografica, a uso e consumo di attori e registi. Ma è un preciso schema sociale di comportamento che gli uomini "recitano" in determinate situazioni. In genere, come si usa dire, "per salvare le apparenze sociali".
Ora, anche questa volta, dopo che sono morti sei operai, il circo politico-mediatico ci ripropone il solito triste copione. Quale? Facile, eccolo qui: "Basta con le tragedie!", “Bisogna intervenire subito!”, “Non si può morire ‘di lavoro’! “, eccetera, eccetera. Dopo di che scende il silenzio. Fino alla "tragedia" successiva
Perché? Probabilmente per un motivo molto semplice: la sicurezza sul lavoro, soprattutto a livello subordinato, nonostante i grandi proclami, “costa”. Sia in termini aziendali, sia per quel che riguarda i controlli pubblici. E come si legge, un giorno sì e un altro pure, i bilanci aziendali e statali, di questi (brutti) tempi (neo-liberisti), sono piuttosto magri... Di conseguenza si tira avanti alla giornata, soprattutto da parte di autorità di controllo, spesso prive di uomini e mezzi. Al massimo si procede a campione, nell'impossibilità di fare controlli a tappeto....
Fino ai prossimi sei morti, ovviamente. Dopo di che si tirerà fuori il solito e triste copione, da recitare a pappagallo. E così via.
Vergogna.