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Thanet Earth: un mondo fatto a serra

di Luca Bernardini - 12/06/2008

Cosa succede se si punta alla produzione locale di verdura senza prendere in considerazione stagionalità e sostenibilità?
Basta andare nel Kent, nell’isola di Thanet e si avrà la risposta. Qui stanno costruendo il Thanet Earth, un complesso da sette serre, per un totale di 92 ettari di superficie occupata, dove prenderanno posto 1,3 milioni di piante.

Si coltiveranno cetrioli, peperoni e pomodori tutto l’anno.
Ma visto che le terre del Kent non sono particolarmente baciate dal ˝solleone˝, gli ortaggi verranno illuminati anche di notte, tanto che gli operai dovranno indossare occhiali da sole per lavorare.
Per la stessa ragione le serre saranno riscaldate per buona parte dell’anno da generatori alimentati a gas...
Nessuna pianta poi toccherà la terra del Kent: esse infatti saranno sospese nove cm dal terreno in coltivazioni idroponiche (la terra è sostituita da un substrato inerte).

I costruttori del sito dicono di aver tenuto conto dell’impatto ambientale dell’enorme struttura. Ad esempio parte dell’acqua (non si sa quanta) utilizzata sarà piovana, raccolta in enormi cisterne, e parte (anche qui non si sa quanta) della CO2 sprigionata dai 32 generatori a gas sarà convogliata nelle serre per arricchirne l’atmosfera.

Intanto le fattorie locali sono felicissime di avere accanto un mostro da 92 ettari che sfornerà verdura tutto l’anno. Ma poco importa, il complesso aumenterà del 15% le produzione di ortaggi in Inghilterra e fornirà 550 posti di lavoro.

Quelli del Thanet Earth hanno preso le parole locale e stagionale stravolgendone il significato: hanno abolito le stagioni e spostato le produzioni. E poi, chissà che gusto avranno i pomodori a coltivazione idroponica in serra riscaldata a gas.

Fonte:
The Guardian