Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Silvano

Silvano

di Claudio Simeoni - 30/01/2006

Fonte: http://it.groups.yahoo.com/group/paganesimo/



Un insieme produce un effetto qualora quell'insieme interagisca, attraverso una sequenza di contraddizioni, mutamenti, adattamenti soggettivi, con l'oggettività espandendosi. Quell'effetto è una forza che si erge maestosa davanti a chi, alterando la percezione sottratta al pensato della ragione, la guarda e vi si rapporta.

Specificità coscienti di un Essere più maestoso col quale, non potendolo abbracciare per intero, ci si relaziona con il suo aspetto più vicino alla nostra realtà. Nell'aspetto dell'insieme con cui ci relazioniamo cogliamo la sua attività di modificazione e adattamento nell'oggettività in cui vive e questa attività la chiamiamo: esercizio del suo libero arbitrio.

Qual è la quantità dell'esistente che un Essere Umano è in grado di abbracciare rapportandovisi fino a contemplarne la noumenia? Le infinite noumenie di cui l'esistente è composto? La consapevolezza di poter entrare in sintonia con le Coscienze del mondo circostante consente agli individui di staccare spostando l'Attenzione da una Coscienza ad un'altra. Come il mondo in cui viviamo è "pieno di aspetti e rappresentazioni", così quegli aspetti e quelle rappresentazioni sono portatrici di progetti e volontà. Se non si è consapevoli dell'immenso numero di "aspetti e rappresentazioni" che manifestano progetti e volontà nella loro esistenza, costringe l'Attenzione soggettiva a fissarsi su un unico aspetto dell'oggettività. Sia che questo sia reale o immaginario. Questo aspetto, che sia cosciente di sé o solo immaginato, viene isolato dall'insieme dall'Attenzione del soggetto e con questo, solo con questo, il soggetto stabilisce una relazione.

L'Essere della Natura si rapporta con l'oggettività in cui vive perché tale oggettività è in grado di soddisfare i suoi bisogni. Attraverso questa relazione la specificità oggettiva, che avvolge il soggetto, nutre, e si nutre, del soggetto. Della sua attività, dei suoi progetti, dei suoi intenti, delle sue azioni. Attraverso questa relazione il soggetto, immerso nell'oggettività, nutre, e si nutre, dell'oggettività stessa.

L'oggettività entra in relazione col soggetto attraverso l'Attenzione del soggetto.

Come l'Attenzione dell'oggettività (nella sua continua ricerca di espansione e dialettizzazione) stimola il soggetto ad aprirsi ad aspetti specifici dell'oggettività, così le scelte specifiche del soggetto, manipolando la propria Attenzione, aderisce a questo o a quell'aspetto dell'oggettività stimolando l'oggettività stessa ad aprirsi mediante le sue azioni e le sue scelte.

Silvano è l'essenza del bosco.

Non di un bosco qualunque, ma del bosco che entra in relazione con l'Essere Umano.


Il bosco è un insieme di Esseri Viventi che hanno in comune la tensione all'espansione e, a questa tensione, l'Essere Umano non è estraneo. Egli taglia il bosco. A questa azione il bosco si oppone rinnovando la propria crescita. Quando l'Essere Umano è discreto nel tagliare, il bosco lo rinvigorisce rinnovandolo;
ma quando l'Essere Umano si trasforma in saccheggiatore, il bosco lo distrugge, costringendo l'Essere Umano a scelte tali da modificare, snaturando, la sua natura attraverso la modificazione della sua Coscienza e della sua Consapevolezza.

Il bosco era, ed è, la fonte della vita.

Al bosco veniva tolto lo spazio per coltivare il campo, dal bosco si otteneva legna, nel bosco (e nelle sue vicinanze) le greggi pascolavano.

Il bosco è una Coscienza che riconosce sé stessa diversa dall'insieme in cui è divenuta. Il bosco è Silvano nella sua relazione con gli Esseri Umani. Gli Esseri Umani, in relazione col bosco, sono essi stessi Silvani, parti di Silvano.

Il bosco è vita, Energia Vitale Libera.


A quest'Energia gli Esseri Umani attingono e danno. L'Essere Umano cosciente di questo guarda al bosco con rispetto. E il Bosco lo rispetta permettendogli di attingere per la sua esistenza.

Il bosco risponde; Silvano risponde!

Nessun Essere Umano è estraneo nel bosco quando egli stesso è bosco. Nessun Essere Umano è estraneo a Silvano quand'egli è Silvano.

Silvano è il principio maschile del bosco! Il seme attraverso il quale il bosco si riproduce. A Silvano le donne non piacciono in quanto sono coloro che partoriscono altri Esseri Umani, senza discrezione, senza progetto e senza misura (a Silvano le donne inizieranno a piacere quando inizieranno ad usare la pillola contraccettiva, l'aborto e il controllo delle nascite. Allora diverranno consapevoli della necessità di equilibrio fra il Genere Umano e le altre specie.).
Aumentando la specie umana senza regole, né fini, né limiti, si riduce lo spazio del bosco per nutrire la nuova prole dando quasi nulla in cambio. Così facendo si riduce e si trasforma la Coscienza Bosco; si riduce e si trasforma la Coscienza Silvano.

A Silvano piacciono i pascoli; dove le greggi si nutrono e concimano; dove piccole piante possono crescere rigogliose. A Silvano piacciono i pastori discreti passeggiatori di valli; concimatori di terre e distributori di semi.

Silvano veniva raffigurato con un cipresso sulla spalla. Il cipresso era il simbolo della vita, della rinascita. Un simbolo fallico che si spingeva verso il cielo e che le gelate dell'inverno non potevano attenuarne il vigore. Silvano era il "portatore di vita". Per questo motivo verrà assunto come "protettore della famiglia".
Di lui e del suo culto Dumezil dice: "Come il culto dei Lari, il culto di Silvano può essere reso da qualunque membro della famiglia, uomo libero o schiavo; sono numerose le testimonianze epigrafiche della devozione di schiavi e di liberti per Silvano." "La religione di Roma Arcaica"

Il tentativo di trasformare Silvano nel Pan greco fu un'operazione sincretica che negò caratteri peculiari di Silvano e facendogli assumere simbolismi culturalmente estranei.

Silvano poteva essere invocato soltanto nella foresta in quanto di questa era l'essenza e a questa gli Esseri Umani si rivolgevano per aver sostentamento.

Da quando in Europa le foreste si sono ristrette, per l'urbanizzazione, le voci dei Silvani si sono fatte sempre più flebili anche se l'Attenzione degli Esseri Umani non è venuta meno. Le foreste ricresceranno, nonostante i saccheggiatori, e la Coscienza Silvano tornerà ad espandersi. Per questo motivo Silvano non sparisce con l'abbattimento delle foresta, ma rimane. Rimane fra gli Esseri Umani pronto a sussurrare nelle loro orecchie: "Ricordati che il Bosco è tuo padre, tua madre, motivo della tua esistenza e della tua vita!"

Quando un aspetto dell'oggettività, con la quale l'Essere Umano si rapporta, tende a restringersi è l'Essere Umano che un po' alla volta si impoverisce. Quando questo avviene, l'Essere Umano si ritrova indifeso e subisce attacchi la cui natura non è in grado di capire né di pensare in quanto appartengono a quella parte dell'esistente col quale ci si rapporta col fare, quotidiano e sistematico, non con le parole del pensato della ragione.

Poi, un giorno, si giunge in una località di montagna e si guardano gli alberi. Un velo di nostalgia cala sulle nostre emozioni. Un ricordo di ciò che fu ed ora non è. Ed è la voce di Silvano che ci dice: "Tu sei un Bosco; tu sei il Bosco; il Bosco può vivere attraverso le tue azioni!"