Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Dormite sonni tranquilli: non è successo niente. Siamo nel migliore dei mondi possibili

Dormite sonni tranquilli: non è successo niente. Siamo nel migliore dei mondi possibili

di Stefano Montanari - 24/07/2008

     

 Dormite sonni tranquilli: non è successo niente. 

Pentito delle antiche posizioni e ormai convinto dalle parole traboccanti saggezza dello statista-scienziato di Arcore che tanta ammirazione avrebbe riscosso da Platone e da tutti gli altri filosofi posteriori che si erano dati da fare per immaginare quella che Tommaso Moro, giocando sul greco outopia, cioè nessun luogo, ed eutopia, il buon luogo, battezzò utopia (ora è l’Italia!), e annichilito dalla logica stringente dello scienziato Franco Battaglia, la cui opera orazianamente più duratura del bronzo è introdotta nientepopodimenoché dal sullodato statista, io da questi che le zitelline ambientaliste chiamano “incidenti” sono addirittura tranquillizzato. 

Sì, che le centrali nucleari, più o meno dovunque ubicate, facciano acqua da tutte le parti come riporta addirittura il Giornale (va sculacciato!) e, anzi, proprio nell’acqua scarichino le loro santissime scorie, più sante della pipì dei bambini, e che le loro polveri piombino come uno scherzo di carnevale su chi in quelle centrali ci lavora sono cose bellissime. Bellissime perché così, magari, a RAI piacendo, si potrà dare modo ad un tuttologo illuminato come, ad esempio, Piero Angela di spiegarci come giusto attraverso queste pinzillacchere si dimostri la perfetta innocuità delle centrali nucleari.  

Esattamente a somiglianza di quanto accadde a Chernobyl, dove ci si assicura che non ci fu affatto catastrofe (al più qualche raffreddore che dava interferenze alle TV quando si starnutiva) al contrario di quanto gli oscurantisti ci hanno fatto credere per anni, anche in Provenza non è successo niente. E i bambini leucemici

che ogni anno ci dicono arrivare a frotte da Ucraina e Bielorussia in Italia per fare un po’ di vacanza sono in realtà comparse di Cinecittà. 

Per non dire dei contadini francesi che chiedono soldi, come al solito fanno quei mascalzoni dei contadini, perché i loro prodotti fosforescenti non hanno più un gran mercato. Quelli strumentalizzano tutto, ma Sarkozy li metterà a posto come meritano. 

Allora, se questi sono gl’incidenti, possiamo davvero stare tranquilli. 

Ragionato su questo, mi chiedo se ciò che scrive Marco Boato sia degno di credito o se non sia, piuttosto, il solito attentato ad una rocciosa verità di stato che qualche terrorista cerca di minare. 

Allo stesso modo mi chiedo anche se la conversazione che Raoul Mantini sostiene di aver tenuto possa davvero indurre preoccupazione o non costituisca, piuttosto, motivo di sollievo per noi italiani che potremo finalmente avvalerci di una fonte energetica sicura, a buon mercato e che non ci dà dipendenza dall’estero, visti gl’immensi giacimenti di uranio che farciscono il sottosuolo della Penisola. 

A buon mercato sì, come c’insegna la vicina Francia che “smaltisce” per contratto semieterno le testate nucleari dismesse della ex Unione Sovietica e che fa fronte in questo modo a dir poco brillante al problema del prezzo, stando all’AIEA, quadruplicato negli ultimi sei anni dell’uranio fissile. 

Anche noi faremo così, come i francesi, per non cadere nell’errore di Germania, Austria e Svizzera che, per non aver sottoscritto contratti di “smaltimento” bellico, sono state costrette a non rinnovare le loro centrali arrivate a tirare le cuoia.  Noi “smaltiremo” testate e se non ci saranno testate da smaltire ci penserà Berlusconi a farcele sbattere contro il muro per decreto legge. Non pensare che cosa la patria può fare per te: pensa a ciò che tu puoi fare per la patria. 

La patria è Berlusconi con le sue ministre, la patria è il presidente della repubblica ora corazzato con i presidenti di senato e camera dal ministro della giustizia, sono la Destra e la Sinistra avvinte in un abbraccio commosso, sono gli uomini di Di Pietro che pensano a noi con le Grandi Opere, sono i Verdi nella tenda a ossigeno che, laddove, nella periferia dell’impero, danno ancora segno di vita, fanno da eroico puntello a progetti di turbogas e d’inceneritori esotici. La patria è l’ARPA che ci pizzica una soave ninna nanna raccontandoci d’indagini misteriose, sono i comuni che non si accorgono che un inceneritore sta bruciando, sono i professori delle nostre accademie che hanno fatto un rogo non solo dell’immondizia ma anche dei libri di scienza, è l’oncologo di casta che spazia su tutto lo scibile umano senza carte di navigazione, sono i medici che aspettano conferme tra vent’anni, sono le mucche di Brescia , sono i giornalisti che smussano o tacciono, sono gl’italiani sonnambuli. 

Come ci faceva notare Leibniz, questo è il migliore dei mondi possibili.