Seveso, la diossina colpisce ancora 30 anni dopo
di redazionale - 30/07/2008
Uno studio dell'Università di Milano: sui figli alte probabilità di danni alla tiroide.
A oltre trent'anni persistono ancora gli effetti sulla salute, anche indiretti sulle nuove generazioni, della tragedia di Seveso del 1976: i bimbi nati da donne che vivevano nelle aree contaminate da diossina mostrano disfunzioni tiroidee con probabilità 6,6 volte maggiore dei coetanei figli di donne non esposte. La storia di 30 anni fa Era il 10 luglio quando negli impianti chimici della Icmesa di Meda, vicino Seveso, avvenne l'incidente che sprigionò la diossina nei comuni lombardi limitrofi. "Abbiamo valutato tra il 1994-2005 i nati da donne, in tutto 1014", riferiscono gli autori, e misurato i livelli neonatali di tireotropina ematica (b-TSH), un ormone tiroideo usato come parametro per capire se la tiroide funziona bene. Livelli di TSH sono troppo elevati sono un indice di disfunzioni tiroidee che nel bambino possono portare a danni permanenti di sviluppo del corpo e del cervello. Pessimi i risultati È emerso che ancora a distanza di decenni dal disastro, i bimbi delle donne della zona A hanno un rischio di 6,6 volte maggiore di disfunzioni tiroidee (alti livelli di TSH nel sangue); anche nei bimbi di donne della zona B i livelli di TSH sono risultati più elevati della norma anche se con valori intermedi rispetto a quelli della zona A. |