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Profilo di Norberto Bobbio: perchè la sinistra è conservatrice...

di Carlo Gambescia - 03/09/2008



Ieri la Repubblica ha pubblicato alcune anticipazioni del libro di Danilo Zolo su Norberto Bobbio (L’alito della libertà, Feltrinelli), del quale ci occuperemo prossimamente nella rubrica dedicata alle recensioni.
Per ora, perciò, ci limiteremo solo ad alcune riflessioni molto generali e veloci, sulla base appunto delle anticipazioni di Repubblica.
Il lavoro di Zolo pare rivolto a ricostruire il ritratto di un intellettuale segnato da “ irrequietezza spirituale” e “dal rifiuto di ogni conformismo”. Zolo sembra porre l’accento sull’importanza assegnata da Bobbio all’idea di eguaglianza come discrimine politico, allo stato di diritto e al garantismo.
Ora, per quel che ci riguarda, abbiamo sempre considerato Bobbio un liberale di sinistra, o se si preferisce un “liberal”, piuttosto che un socialista. Di qui, crediamo, il suo successo, nel dopo-Sessantotto dei "diritti civili o morte" , all'interno di una sinistra post-niente ma pronta a veleggiare verso una liberaldemocrazia con venature laburiste (in senso New Labour però…).
Certamente il percorso intellettuale di Bobbio è stato particolarmente complesso e condizionato dalle polemiche intellettuali interne a una sinistra italiana ( comunista e socialista), costitutivamente incapace di scegliere tra Marx e Bernstein. Ma quel che conta è il suo punto di arrivo: la democrazia procedurale e il filo-occidentalismo.
Come dimenticare - e se ne parla anche nel libro di Zolo, che tra l’altro ha in appendice 25 lettere del filosofo torinese all’autore - la tesi di Bobbio sulla Guerra del Golfo, come conflitto formalmente giustificato dall’aggressione irachena...
Ma anche quel suo ridurre l’eguaglianza politica al rispetto procedurale di un mucchietto di regole… Scelta tipicamente liberale. Che tuttavia rappresenta solo una parte della questione... Dal momento che senza eguaglianza sociale ed economica - o comunque senza una “tensione” concreta verso questi aspetti fondamentali della democrazia - lo stato di diritto è una scatolone vuoto al servizio dei più forti.
Sappiamo di aver semplificato un pensiero complesso, ma crediamo che l’attuale crisi (prima intellettuale e poi politica) della sinistra, sia legata proprio all'influenza e dunque all'accettazione, più o meno consapevole, del pensiero di Bobbio. Soprattutto nei suoi sviluppi ultimi. Esiti che possono essere ricondotti nell'alveo di un conservatorismo di sinistra. Un fenomeno quest'ultimo, ancora tutto da studiare. E che, si spera, non sia sfuggito all'occhio acuto di Danilo Zolo.