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Hasta la victoria... Comandante "Che" Guevara

di Manuel Zanarini - 09/10/2008

 

 

 

 

Il 9 Ottobre 1967, a La Higuera, in Bolivia, il Comandante Ernesto “Che” Guevara veniva fucilato da un commandos formato da militari boliviani e agenti statunitensi della CIA.

In occasione della morte del grande rivoluzionario argentino, invece che le solite cronistorie della sua vita, preferisco segnalare due “opere d’arte”.

 

 

 

La prima è “Cohiba”, una canzone di Daniele Silvestri, di cui riporto il testo

 

 

 

 

Cohiba

C'è, in un'isola lontana,
una favola cubana
che vorrei tu conoscessi almeno un po'
C'è, un'ipotesi migliore,
per cui battersi e morire
e non credere a chi dice di no
perché c'è
C'è un profumo inebriante
che dall'Africa alle Ande
ti racconta di tabacco e caffè
C'è una voce chiara ed argentina,
che fu fuoco e medicina
come adesso è amore e rabbia per me
C'è, tra le nuvole di un sigaro,
la voce di uno zingaro
che un giorno di gennaio gridò
C'è, o almeno credo ci sia stato,
un fedelissimo soldato
che per sempre quella voce cercò
e che diceva
Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte
C'è, se vai ben oltre l'apparenza,
un'impossibile coerenza
che vorrei tu ricordassi almeno un po'
C'è una storia che oramai è leggenda,
e che potrà sembrarti finta
e invece è l'unica certezza che ho
C'erano dei porci in una baia,
armi contro la miseria
solo che quel giorno il vento cambiò
C'era un uomo troppo spesso solo,
e ora resta solo un viso
che milioni di bandiere giurò
e che diceva
Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte
L'america ci guarda
non proprio con affetto
apparentemente placida ci osserva ma
in fondo, lo sospetto
che l'america, l'america ha paura
altrimenti non si spiega come faccia
a vedere in uno stato in miniatura
questa orribile minaccia
por esto
Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte

 

 

 

 

 

 

La seconda è un film, intitolato “I diari della motocicletta”, del 2004. Il film è diretto da Walter Sallers, e vede, nei panni del “Che”, Gael Garcia Bernal. Il film ripercorre le tappe del viaggio che Ernesto Guevara, ed il suo amico Alberto Granado, conducono attraverso l’America Latina, nel 1952, mentre sono ancora studenti universitari. I due protagonisti attraverseranno il continente su una motocicletta Norton 500 M18 del 1939, soprannominata "Poderosa II". Il giovane Guevara scopre una realtà fatta di miseria e sfruttamento, e matura l’idea di un’ “America Bolivariana”, e decide di non proseguire con gli studi, ma di intraprendere la strada che lo porterà a diventare il più famoso rivoluzionario del mondo.

E’ un film da non perdere, sia per il quadro dell’America Latina del periodo, sia per scoprire una tappa fondamentale nella crescita spirituale e politica del giovane Guevara.

 

 

L’ unico dubbio che sollevano il film e la canzone, e che forse è rintracciabile anche nella storia del “Che”, è se il suo ideale bolivariano sia stato, nei fatti, realizzato dalla dittatura castrista.

Ma non è questo né il luogo né il giorno  per disquisizioni politiche. Oggi è giusto, e doveroso, ricordare la figura di questo grande rivoluzionario che ha rinunciato a tutto per dedicare la sua vita alla causa della Rivoluzione.