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I padroni dei giochi

di Bortone/Degiorgis* - 11/02/2006

Fonte: ilmanifesto.it

 
«Dichiaro aperti i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006!». Sarà questa, probabilmente, la frase con la quale questa sera all'ex stadio Comunale, rifattosi il look per l'occasione, Ciampi inaugurerà l'evento. E con oggi inizia anche il nostro cammino, che cercherà di raccontare, piuttosto che gare, celebrazioni e record di medaglie, le pagine olimpiche meno note e meno luccicanti. Si parta allora dai proprietari: di chi sono le olimpiadi? Di tutti, patrimonio dell'umanità? Non proprio. Le olimpiadi sono di proprietà esclusiva del Cio, Comitato olimpico internazionale, il quale «ne possiede tutti i relativi diritti, in particolare, e senza limitazioni, i diritti relativi alla loro organizzazione, sfruttamento, trasmissione, e riproduzione attraverso qualunque mezzo». Suoi sono simboli, bandiera, immagine, motto, inno e il famoso simbolo dei 5 cerchi. E Cio, a dispetto di quel che si crede, è un'associazione privata svizzera, con sede a Losanna. La sua assemblea ha oggi circa 120 membri, con una piccolissima percentuale di donne. Il potere vero è in mano al Comitato esecutivo e le relazioni con le città organizzatrici delle olimpiadi sono tenute da Commissioni di coordinamento. Gli introiti del Cio provengono dal marketing, dallo sfruttamento e dalla riproduzione televisiva dei Giochi olimpici, e da accordi con una serie di grosse multinazionali, i Top sponsors. Le olimpiadi arrivano a Torino nel 1999, il 19 giugno di quell'anno. Il 27 dicembre 1999, sei mesi dopo, nasce il Toroc, fondato dal Comune di Torino e dal Coni, e sarà il Comitato organizzatore. Nonostante i primi finanziamenti siano pubblici, e così sia la vasta maggioranza dei suoi membri, Toroc assume forma privata, con un ruolo chiaramente subordinato nei confronti del Cio, viene dotato di un governo, l'Ufficio di presidenza con presidente il sindaco Castellani, e di un parlamento, il Consiglio di amministrazione. Ci troveremo i presidenti di Regione e Provincia, Ghigo e Bresso, ma anche Alberto Tomba. La spumeggiante Evelina Christillin si riprende il ruolo che aveva nella fase di promozione, vicepresidente esecutivo, e presidente onorario sarà Gianni Agnelli. Nel 2000 viene varata la «legge olimpica», che regola il ruolo di Toroc e crea l'Agenzia Torino 2006. Al primo la legge affida il compito più importante - quello della definizione del Piano degli interventi - mentre all'Agenzia, ente pubblico al 100%, viene invece affidata la funzione di stazione appaltante per le opere. Considerando che Agenzia Torino 2006 è subordinata a Toroc, quali sono in sintesi i rapporti di forza olimpici? Abbiamo il Cio, ente privato straniero, che supervisiona e dirige le attività olimpiche in territorio italiano; a questo potere si attiene il Toroc, organismo che si autoproclama di natura privata, che predispone il programma biforcandolo tra attività espletate direttamente e attività espletate indirettamente. E infine l'Agenzia Torino 2006, ente pubblico che si occupa di queste ultime, lavorando e spendendo soldi pubblici alle dipendenze degli altri due, uno dei quali è certamente privato, e l'altro a metà. E' questo lo schema legale all'interno del quale spenderà quasi due miliardi di euro pubblici.