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Il terrorismo che non colsi

di Massimo Mazzucco - 12/02/2006

Fonte: luogocomune.net

 
Dopo che hai messo in piedi un baraccone come quello dell'11 Settembre, e ne hai tratto quasi tutti i vantaggi che contavi di trarne, come fai a mantenere viva nella gente la paura di altri attentati, quando di nuovi non puoi più farne (se no ti senti dire di non essere stato capace di difendere la nazione, visto che ti hanno rieletto per quello), ma non puoi nemmeno più continuare a lanciare allarmi fasulli, che poi risultano regolarmente ingiustificati?

Semplice: i grossi attentati racconti di averli già sventati, mentre noi dormivamo sonni tranquilli, e così ti guadagni sia il "richiamo" di paura che andavi cercando, sia la fiducia elettorale di cui avrai tanto bisogno, di qui a pochi mesi, per restare in sella al tuo cavallo preferito.

Talmente allettante deve essergli parsa questa idea, che George Bush ha scelto di raccontare al mondo che di grossi attentati, dopo l'11 Settembre, ne sono stati sventati addirittura dieci.

Il più terrificante di tutti sarebbe stato un piano ordito dal "maledetto" Khalid Mohammed, subito dopo gli attacchi a Torri e Pentagono, nell'Ottobre del 2001. Kahlid è lo stesso personaggio che secondo le autorità USA ha concepito la machiavellica operazione dell'11 Settembre, per conto di bin Laden, anche se non ha mai parlato una sola parola di inglese.

Provate a pensare: a circa un mese dall'11 Settembre in America non si poteva nemmeno pronunciare la parola "bomba", che già ti ritrovavi in manette, prima di salire su un aereo ti facevano togliere persino la dentiera, e la sola vista di una tovaglia a quadretti faceva scattare l'allarme arancione. E Khalid papale papale si organizza il suo bis, tranquillo e sicuro di poter di nuovo mettere in scacco l'intera nazione.

Bush ha infatti raccontato che Khalid, per non dare nell'occhio, aveva sostituito all'ultimo momento i dirottatori previsti - arabici, si suppone - con degli "asiatici" di un non meglio identificato paese orientale. I futuri kamikaze erano stati mandati a incontrare bin Laden, per riceverne la benedizione, prima di entrare in azione. Il piano prevedeva che i dirottatori facessero saltare la porta della cabina di pilotaggio di un aereo commerciale (chi se lo sarebbe aspettato, a quel punto?) con delle scarpe imbottite di esplosivo, per poi impadronirsi del velivolo e portarlo a schiantarsi contro la Library Tower di Los Angeles, l'edificio più alto - e più simile alle Torri Gemelle - della costa occidentale.

Naturalmente Bush si è dimenticato che all'inizio di Ottobre i suoi marines iniziavano a bombardare proprio l'Afghanistan, dove lo stesso bin Laden era costretto a nascondersi - almeno ufficialmente - con una taglia miliardaria sulla sua cattura. Ha altrettanto dato per scontato che ormai in una cabina di pilotaggio basta entrare in qualche modo, e poi "impadronirsi dell'aereo e portarlo a schiantarsi dove vuoi tu" diventa un'operazione alla portata di chiunque.

Un pò come nei film d'azione, che iniziano su un registro semi-realistico, e poi man mano che procedono vedono il protagonista compiere delle imprese sempre più mirabolanti, anche nella sceneggatura dell'11 Settenbre, da questo punto in poi vale tutto, e i nuovi dirottatori non hanno più nemmeno bisogno di frequentare una scuola di volo per qualche giorno. Passano direttamente dalle cucine del ristorante filippino dove sono stati reclutati, ai comandi di un jet da cento tonnellate, che si trasforma per loro in un docile bestione carico di morte e distruzione.

Forse perchè preso dalla sua stessa retorica, Bush alla fine si è dimenticato di dire come abbiano fatto a sventare questo nuovo diabolico piano. Nè si è preoccupato di suggerire un qualunque senso logico per un'operazione del genere, a soli 30 giorni dalla precedente. Per gente come lui, evidentemente, i cattivi sono cattivi e basta, sono programmati per fare del male, e una volta partiti vanno avanti a farlo finchè qualcuno non li ferma.

Per fortuna degli altri nove attentati, sventati nel corso di questi anni, Bush non ha voluto darci troppi particolari. Sappiamo solo che sono stati neutralizzati "con l'intervento e la collaborazione di tutte le forze internazionali" (stiamo o non stiamo per dover tornare alle Nazioni Unite, a chiedere l'autorizzazione per bombardare pure l'Iran?), e che ora la rete terrorisatica mondiale è in ginocchio. E' "ferita a morte", sia chiaro, ma "è ancora in grado di colpire".

Anche perchè stando alle dichiarazioni del suo collega di avvenura, Tony Blair, solo l'anno scorso i membri di Al-Queda pronti colpire in ogni parte del mondo erano oltre diciottomila. Quanti possono averne arrestati, nel silenzio delle nostre notti, senza che nessuno se ne accorgesse?

Una chicca finale però il presidente ha voluto regalarcela. Uno degli attentati sventati è stato il tentativo del noto Josè Padilla, l'uomo arrestato alla frontiera canadese che progettava di detonare una "dirty bomb" (un'atomica fatta in casa), in una qualche città americana.

Forse non hanno detto a Bush, anche in questo caso, che Padilla, dopo essere stato arrestato con quell'accusa, è stato pure rilasciato, qualche mese fa, in quanto non esistevano prove sufficienti per trattenerlo in galera. Sono riusciti a malapena a tenerlo sotto controllo, inventandosi all'ultimo momento una qualunque causa civile contro di lui.

Visto i riguardi che gli americani si fanno nell'arrestare, deportare e torturare dozzine di innocenti da ogni parte del globo, pur di far vedere al mondo che comandano loro, viene davvero facile immaginare come chi avesse tentato di detonare un'atomica in una città americana riesca poi a farsi scarcerare grazie al semplice intervento di un qualunque avvocatello d'ufficio delle prigioni federali.

Adesso speriamo solo che a qualcuno dei nostri politici non venga in mente di inventarsi anche lui qualche miracolo retroattivo, ispirato magari dalla performance fuori programma del suo brillante "commander in chief".

In tempi elettorali, c'è davvero da aspettarsi di tutto.