Come si orchestra lo scontro di civiltà
di movisol.org - 14/02/2006
Fonte: movisol.org
La settimana scorsa abbiamo riferito come il quotidiano danese Jyllands Posten, che per primo ha pubblicato le vignette offensive nei confronti dell’Islam, sia interconnesso all’istituto neocon danese CEPOS, ai cui vertici spicca la personalità di George Shultz, l’autorità sinarchista che controlla l’amministrazione Bush. Nel frattempo sono emersi, sempre in questo contesto, nuovi elementi che pongono in risalto i tratti della guerra psicologica in corso per istigare lo scontro di civiltà: Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 lo Jyllands Posten fu l’unico quotidiano del paese ad ignorare l’appello che l’allora primo ministro Paul Nyrup Rasmussen rivolse ai media affinché non pubblicassero commenti tendenti ad istigare uno scontro di civiltà. Esso pubblicò in data 20 novembre 2001 un commento secondo cui gli attentati dell’11 settembre “dimostrano quanto siano vere le tesi sensazionali presentate dal professor Samuel P. Huntington … nel suo libro «lo scontro delle civiltà».” Il commento poi osannava “gli ideali di libertà dell’occidente” e “la caliginosa idea del mondo medioevale” dell’Islam. Il redattore culturale di Jyllands Posten, Flemming Rose, ha commissionato e pubblicato 12 vignette sebbene gli esperti gli avessero fatto notare che la religione dell’Islam non consente la rappresentazione del Profeta. Nell’ottobre 2004 Rose si recò negli Stati Uniti per intervistare Daniel Pipes, intervista che fu pubblicata sotto il titolo “La minaccia dell’Islam”. Pipes, noto come uno degli islamofobi più arrabbiati degli Stati Uniti, è membro del Committee on Present Danger, di cui George Shultz è uno dei due presidenti. Pipes ha fondato e dirige il Middle East Forum e il sito internet Campus Watch, accusato di “intimidazioni alla MacCarthy” contro personalità accademiche che osano rivolgere critiche alla politica del governo israeliano. In una intervista a sostegno di Rose mandata in onda dalla radio danese, il vice presidente di CEPOS David Gress ha definito il conflitto tra l’Islam e l’Occidente una “nuova guerra fredda” ed ha paragonato coloro che non sostengono la crociata delle vignette del Jyllands Posten ai “propiziatori” dell’Unione Sovietica, coloro che erano disposti a fare ogni concessione pur di evitare lo scontro. Tra il 1999 ed il 2001 Gress ha tenuto una la cattedra di Storia delle Civiltà all’Università di Boston. Si tratta di una cattedra istituita dalla famiglia Olin della Fondazione omonima, famosa per aver finanziato con miliardi di dollari il movimento neo-conservatore. Il fatto che le vignette del Jyllands Posten siano state riprese da diversi giornali negli altri paesi europei pone in risalto una rete di coordinazione sinarchista transnazionale. A sostenere l’operazione vignette figura ad esempio l’organizzazione Reporters sans frontières, con centro in Francia ed attiva in tutto il mondo, la quale riceve finanziamenti dal governo francese e dalle grandi imprese del paese. Dagli USA essa riceve donazioni dalla National Endowment for Democracy (NED) e dal Center for a Free Cuba. Vicino a Reporters sans frontières spicca Otto Reich, attualmente inviato speciale del presidente Bush nell’Emisfero Occidentale. Reich, un reduce dell’operazione “Iran-Contra”, fu “consigliere speciale” per l’America Latina di George Shultz, quando questi ricoprì l’incarico di Segretario di Stato USA, tra il 1983 ed il 1986. Seconda Parte Anche un esperto di sicurezza europeo consultato dall’EIR ha affermato che la pubblicazione delle vignette anti-islamiche sul Jyllands Posten e sugli altri quotidiani europei, all’inizio di febbraio, è stata una operazione teleguidata, mirante a 1) istigare l’Islamofobia e 2) catalizzare tensioni con le popolazioni islamiche residenti in Europa. Essa però è teleguidata anche nel Medio Oriente e in generale nel mondo islamico, ha puntualizzato l’esperto. Nel mondo islamico il telecomando passa attraverso elementi controllati dagli inglesi nella Fratellanza Musulmana, che sono attivi dal Marocco fino al Pakistan. Questo si desume anche dal fatto che quando le vignette furono pubblicate per la prima volta, nel settembre 2005, nel mondo islamico esse non fecero molto scalpore, come è invece successo per la ripubblicazione alla fine di gennaio, nel contesto di una recrudescenza della crisi iraniana. L’esperto ha inoltre fatto notare che mentre nei notiziari l’incendio del consolato Danese a Beirut è apparso come un sollevamento popolare, in realtà c’erano solo 200 persone che agivano sotto il comando di “certi gruppi” libanesi. Le manifestazioni di Damasco sono probabilmente state sostenute da elementi nel governo siriano, poiché è difficile che qualcuno la faccia davvero franca se organizza manifestazioni di quel tipo, senza un beneplacito a qualche livello. La Siria, ha commentato l’esperto, “sta facendo un gioco pericoloso” e “sta cadendo in trappola”, ovvero crede di poter riscuotere dei sostegni politici “nelle piazze arabe”, nel tentativo di cavalcare la tigre prima che lo faccia la Fratellanza Musulmana, in questo caso con effetti destabilizzanti per il regime. Da come gli elementi intransigenti iraniani cercano di sfruttare l’argomento sembra che essi stessi finiscano per stare al gioco loro assegnato nella crisi orchestrata da vertici britannici e sinarchisti. L’Iran ha infatti deciso il boicottaggio economico contro la Danimarca, cosa che ha spinto l’Unione Europea a minacciare sanzioni economiche di rappresaglia. L’Iran offre in tal modo l’opportunità di essere sottoposto a sanzioni senza il ricorso alle Nazioni Unite e senza il pretesto del nucleare! Allo stesso modo le vignette sono servite ad infiammare le strade di Gaza e della Cisgiordania proprio nel momento in cui Hamas, dopo aver vinto le elezioni in Palestina, stava affrontando la fase molto delicata delle trattative con le altre fazioni palestinesi e con l’Egitto, per arrivare a costituire un governo che possa continuare a godere dei sostegni finanziari dell’Unione Europea. Movisol – movimento internazionale per i diritti civili solidarietà http://www.movisol.org 13.02.06 VEDI ANCHE: Come viene orchestrato uno scontro nucleare con l’Iran http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=1180 |