Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Fidarsi del proprio corpo

Fidarsi del proprio corpo

di André Passebecq - 12/11/2008

Fonte: traccefresche


(...) Inizialmente frugivoro, mangiatore di frutta, l'uomo ha dovuto adattarsi a
modificazioni del clima e della vegetazione; poi per gradi è diventato mangiatore di
semi e successivamente di carne.
Nomade o stabile, per sopravvivere ha raccolto, estratto dalla terra, pescato,
cacciato, predato.
Inizialmente crudo, il nutrimento è diventato sempre più un preparato: conservato,
trasformato, cotto, ecc. (...)

Gran parte della popolazione soffre di turbe e di malesseri per una nutrizione
incontrollata e, spesso, di malnutrizione, di sottonutrizione in mezzo
all'abbondanza, situazione paradossale in una società satura di beni ma incapace
per lo più di utilizzarli a ragion veduta.
Quante malattie acute e croniche, quante turbe catarrose, digestive, epatiche,
renali, cardiache e polmonari, nervose, ghiandolari, cutanee, ossee... si devono
alla trasgressione di norme abbastanza semplici.
Ma quante guarigioni insperate sono frutto di una ragionevole risistemazione
alimentare, se si prescinde da ogni spirito settario. (...)

Diversi anni fa, i biologi Richet, Lecocq, ecc., hanno dimostrato che le vitamine
sintetiche della farmacologia non hanno potere nutritivo, limitandosi a
esercitare una funzionale azione eccitante. (...)

Effetti dell'eccesso di alimenti protidici: quando la razione alimentare è troppo
ricca di carne, pesce, uova, formaggio, ecc., il sangue e le cellule si caricano di
purine, d'acido urico e di altri tossici; il fegato e i reni si alterano
progressivamente. Ne conseguono, con una scadenza più o meno lunga, disturbi
renali, epatici, artritici, cardio-vascolari, ecc. (...)

Effetti dell'eccesso di alimenti glucidici.: iperglicemia, sovraffaticamento
epatico, eccesso di calorie con pericolo di obesità, di sovraccarico di grasso tra le
fibre muscolari e sottocutanee, di fermentazioni gastro-intestinali con
produzione di gas e alcool, di distruzione, durante queste fermentazioni, di parte
della razione alimentare. L'attività intellettuale si appesantisce e si rallenta;
l'individuo diviene più lento e linfatico. (...)


La migliore bevanda è l'acqua vitale di frutta e legumi. (...)
Si consiglia di prendere una bevanda al mattino a digiuno e lontano dai pasti (per
esempio verso le 11 e le 18). Se si ha veramente sete durante i pasti, si può bere, ma poco
e lentamente.
Se si prendono frutta e legumi in discreta quantità, la sete è moderata. (...)

"La clorofilla è un alimento che migliora la digestione, combatte le fermentazioni
intestinali e fluidifica la bile. Insieme al prezzemolo, rende più assimilabili le
carni."... {cit. Prof. R. Lautiè} (...)

Come vengono digeriti gli alimenti

La funzione digestiva degli alimenti non è facile a esporsi. Ci accontenteremo di
alcune nozioni, presentate solo a titolo indicativo. Infatti sarebbe dannoso per la
qualità della digestione preoccuparsene troppo. Occorre lasciar libero
l'organismo di lavorare nel modo che ritiene più favorevole. Fidarsi del proprio
corpo: è la regola d'oro dell'igiene naturale.
Si è detto che il tubo digerente è una sorta di stabilimento chimico; ogni particella
ingerita viene sottoposta all'azione di liquidi contenenti sostanze biochimiche
molto varie che contribuiscono alla dissociazione di questa molecola, alla sua
trasformazione in elementi assimilabili, cioè assorbibili dalle cellule.
Questa digestione sarà molto più corretta e agevole se il nutrimento si adatterà alla
cellula e verrà preso quando il corpo lo desidera.
Intervengono dei processi psicologici e fanno in modo che i succhi digerenti
necessari alla digestione degli alimenti ingeriti si presentino nel momento voluto
e nella quantità voluta. Si tratta quindi di fenomeni involontari o riflessi di cui
non dobbiamo turbare lo svolgimento con un eccesso di intellettualismo. (...)

Le labbra, i denti e la lingua intervengono in primo luogo per spezzare e "dar forma"
agli alimenti che per prima cosa saranno attaccati dalla saliva (per gli amidi) o
preparati dai succhi digerenti che compariranno nello stomaco e nell'intestino per
ottenere una digestione più facile.
La ptialina contenuta nella saliva digestiva emessa dalle ghiandole salivari,
nella bocca, è un agente di digestione degli amidi. Altre due forme di saliva sono
destinate, da parte loro, a neutralizzare o diluire alcune sostanze ingerite ma
considerate più o meno tossiche.
Gli alimenti allora vengono introdotti nello stomaco ricorrendo alla mediazione
dell'esofago. Lo stomaco si contrae emettendo un muco protettivo e anche un succo
gastrico formato da acido cloridrico, pepsina (fermento che inizia la
trasformazione dei protidi), presame (che fa coagulare il latte nel bambino),
lipasi gastrica (fermento digestivo di determinati grassi).
Dopo questa digestione gastrica, gli alimenti vanno a formare una massa detta chimo
stomacale; quando si è ottenuto un certo grado di acidità, la mucosa del piloro si
distende e lo sfintere pilorico si schiude, rimandando il chimo nell'intestino
tenue.
A questo punto interviene la bile emessa dal fegato e accumulata nella veescichetta
biliare. La bile viene emessa in ragione di un litro al giorno; contiene sali biliari,
pigmenti biliari e colesterolo. Emulsiona i grassi, li divide cioè in particelle
infime in modo da permettere l'azione del succo pancreatico e del succo intestinale.
Notiamo anche che la bile neutralizza l'acidità del chimo e permette l'azione della
tripsina che agisce solo in ambiente alcalino per la digestione dei protidi.
Il succo pancreatico, molto alcalino, trasforma l'amido in maltosio e in gluosio
assimilabile. Anche nell'intestino è presente la lipasi che trasforma i lipidi in
glicerina, acidi grassi e saponi, direttamente assimilabili: troviamo anche la
tripsina, che continua l'azione della pepsina per trasformare i protidi in molecole
più piccole, cioè in amminoacidi.
Esistono altri fermenti o diastasi od enzimi, per esempio l'enterochinasi, che
trasforma i protidi e l'erepsina che porta a termine la decomposizione dei protidi in
amminoacidi.
Gli alimenti vengono assorbiti a livello dell'intestino tenue: modificati a
sufficienza dai succhi di cui abbiamo appena parlato, questi alimenti attraversano
la mucosa intestinale, passano nel sangue e nella linfa per essere ammessi al livello
delle cellule e nutrirle.
Determinati alimenti forniti in eccedenza (zuccheri e grassi) sono accumulati, i
primi nel fegato, i secondi in alcune regioni del corpo dove formano gli ammassamenti
di grasso tipici dell'obesità. Osserviamo intanto che questi ammassamenti di
grasso permettono l'accumulamento privilegiato di alcuni tossici (gli
organoclorati, utilizzati per esempio in agricoltura) e che questi tossici vengono
liberati durante un periodo di digiuno o di dimagrimento per ripassare nel sangue: se
questa operazione si svolge troppo velocemente, il fegato può esserne sommerso e il
paziente resta intossicato o avvelenato, donde la necessità di far precedere il
digiuno da un regime di disintossicazione quando si tratta di un soggetto
notevolmente intossicato.
Gli alimenti non assimilati a livello di intestino tenue passano nell'intestino
crasso o colon crasso donde vengono convogliati verso l'ano e poi espulsi
all'esterno (...)

Una parola sull'appendice, spesso considerata un organo inutile. L'appendice
svolge un importante ruolo di riserva di batteri utili per l'intestino (in
condizioni normali) e di "oliatore" destinato ad agevolare la progressione delle
materie fecali ne
l colon. Quando si infiamma, l'intestino non gode di buona salute; salvo casi
eccezionali, è possibile correggere questa situazione con metodi naturali, senza
ricorrere a un'operazione.

(...) la digestione subisce per lo più l'influsso di fattori psicologici. Le
esperienze di Pavlov sono troppo note per doverle ricordare nei dettagli.
Un'emozione può interrompere determinate attività secretorie anche importanti e
rallentare o arrestare totalmente i processi digestivi.
Si consiglia quindi di consumare i pasti in un'atmosfera distesa, dopo essersi
rilassati. (...)


Gli alimenti vengono classificati come acidificanti o alcalinizzanti in base alla
reazione che producono nell'organismo.

{Da "Dietetica e salute" di André Passebecq, 1976 {Ed. it. SIAD, 1977}
con gratitudine per il Prof. Raymond Lautié, dottore in scienze;
stralci a cura di Marco Sicco}