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Risparmio energetico: il paccheto anti crisi revoca gli sgravi del 55%

di Claudia Ceroni - 02/12/2008


 

Buongiorno,
abbagliati da un aumento di IVA su un bene non necessario (SKY) si sta oscurando il problema ben più grave che genera il nuovo decreto varato venerdì. Ho 30 anni, sono ingegnere edile: in luce degli incentivi che sapevamo essere CERTI ho convinto i miei genitori ad intervenire sulla loro casa migliorando la coibentazione del tetto e installando pannelli sanitari per acqua ad uso sanitario, caldaia a condensazione, valvole termostatiche, per un totale di circa 10.000 €. Insieme al mio ragazzo abbiamo speso circa 50.000 € in coibentazione supplementare del tetto ed infissi che rispondano ai requisiti di efficenza energetica, per la nostra nuova casa, spendendo circa 50.000 € aggiuntivi, rispetto a quanto necessario per fare lo stesso tipo di intervento non nel rispetto dei parametri necessari per accedere alla detrazione. Adesso questa detrazione non esiste più, o quanto meno non è certa. Vorrei che il nostro ministro Tremonti e lo staff del Presedente del Consiglio rispondessero a queste mie due semplici domande: chi ci rimborserà di questo mancato rimborso che, al momento dell'intervento, era considerato certo? Secondo loro una impiegata o dei pensionati avrebbero affrontato certe spese se ci fosse stata anche solo la probabilità dell'1% di non accedere ai contributi?

Per tutti gli altri enti in oggetto credo di poter ipotizzare che ci siano gli estremi per una'zione legale collettiva perchè credo che non siamo molto lontani da una truffa, se per essa si intende quanto citato dal De Mauro: "reato commesso da chi ricava illecito profitto a danno di altri, avendoli indotti in errore con artifici e raggiri ". Basta sostituire "artifici e raggiri" con "leggi e decreti", il che rende il fatto ancora più grave.

Attendo chiarimenti in merito ed invito l'Opposizione a rendersi degna di tale nome.

Ing. Claudia Ceroni
  

Lettera pubblicata sulla Repubblica del 1 dicembre 2008.