Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I prossimi stadi della crisi: la rivolta di massa contro la fraudolenza dei crediti delle banche

I prossimi stadi della crisi: la rivolta di massa contro la fraudolenza dei crediti delle banche

di Alfonso Luigi Marra - 11/12/2008

Fonte: marra

I prossimi stadi della crisi: la rivolta di massa contro la fraudolenza dei crediti delle banche e contro la magistratura, che usa i suoi poteri per “legittimarli” e difenderle da decenni.

La fase successiva a quella dei
licenziamenti che, come ho
già scritto (doc. n. 161,
www.marra.it), saranno milioni
in Italia e centinaia di milioni
nel mondo, sarà, in pochi
mesi, la rivolta di massa contro
le banche, stante la fraudolenza
dei loro crediti, nonché
contro la magistratura,
che da decenni usa i suoi poteri
per “legittimarli” e difenderle
con mostruosa pervicacia,
rendendosi così strumento
del signoraggio primario e
secondario (vedi di sotto),
che sono la scaturigine della
rovina ambientale ed economica
dell’uomo nel mondo.
Quanto ai numeri dei licenziamenti,
li desumo dal fatto che
se, ad esempio, i titoli azionari
perdono l’1%, deve approssimativamente
corrispondervi
una pari diminuzione
della quantità e/o valore
delle produzioni.
Un calo che dipende, com’è
noto, dal calo della domanda
e dal fatto che la domanda
residua è soddisfatta dai paesi
dove il lavoro è a basso
I prossimi stadi della crisi:
la rivolta di massa contro la fraudolenza dei crediti delle banche e contro la
magistratura, che usa i suoi poteri per “legittimarli” e difenderle da decenni.
costo, e che se fosse in ipotesi
del 50% non potrebbe che
causare il licenziamento del
50% degli occupati.
Per cui, visto che in Italia gli
addetti al settore privato
sono 16 milioni, vorrei sbagliare,
ma non vedo come un
calo delle azioni del 50% non
debba causare 8 milioni di licenziamenti.
In ogni caso, quand’anche
quel rapporto 1 a 1 fosse molto
approssimato per difetto
(ma non so purtroppo quali
possano essere le ragioni dell’ottimismo
di una previsione
di questo tipo), e quand’anche
il calo azionario restasse
nei limiti del 50%, i licenziamenti
potrebbero essere
magari meno di 8 milioni, ma
sarebbero comunque milioni
in Italia e centinaia di milioni
nel mondo.
Ed ogni forma di ottimismo
sarebbe stoltezza, perché
nulla nuoce in simili frangenti
come l’insabbiare la testa.
Quanto ai mancati pagamenti
alle banche, basti osservare
che, solo negli USA, le banche
sono creditrici, sulle sole
carte di credito, di tre milioni
di miliardi di dollari, perché
viene lì data la possibilità di
“andare in rosso” anche per
decine di migliaia di dollari, e
rimanerci pagando mensilmente
gli interessi.
Tre milioni di miliardi il cui
pagamento non sarà certo
reso più agevole dalle decine
di milioni di licenziamenti che
ci saranno negli USA, o dalle
ingenti perdite in borsa già
verificatesi, o dall’irreversibile
contrazione della domanda
di beni inutili in atto.
Senza contare che le banche
stesse hanno annunziato di
voler ridurre i tre milioni di
miliardi di esposizione ad un
solo miliardo, per cui la riduzione
ad un terzo della possibilità
di indebitamento mediante
le carte di credito
comprimerà fortemente la già
esigua domanda.
Una contrazione dell’erogazione
del credito che sarà
mondiale e generalizzata e
soffocherà ogni residua attività,
perché le banche tengono
stretto il denaro, sapendo
che non verrebbe restituito.
Un mancato pagamento di
mutui, fidi ecc. che diverrà rivolta
ed al quale seguirà anche
la rivolta contro le tasse,
rese anch’esse illegittime dal
signoraggio, e d’altra parte
arduamente pagabili, visto lo
stato delle aziende.
Una situazione la cui insurrezionalità
sarà causata dal fatto
che, nel mentre, la collettività
capirà cos’è il signoraggio,
e sarà quindi pervasa prima
da un profondo stupore, e
poi da un’inarginabile furia.
Infine, appena il vecchio regime
sarà stato spazzato via
insieme ai suoi principali chierici,
inizierà la nuova era, quella
dell’intelligenza intesa
come capacità di svilupparsi
passando attraverso lo sviluppo
degli altri, in sostituzione
dell’era vigente dagli albori
della civiltà umana, quella
della furberia, intesa come
capacità di svilupparsi prevaricando
gli altri.

SIGNORAGGIO PRIMARIO
Premesso che le banche centrali,
fra cui la Banca d’Italia e Banca
Centrale Europea, sono incredibilmente
private, il signoraggio primario
consiste:
-1) Nello stampare continuamente
le banconote al solo costo della carta
e dell’inchiostro (dal 1929 non
occorre alcun corrispettivo in oro,
né è mai realmente occorso). Banconote
la cui quantità è nota solo
alle banche, perché i numeri di serie
non sono progressivi, e non se
ne conosce il significato.
-2) Usarle (al valore in euro, dollari
ecc. su esse stampato) per comprare
dagli Stati - udite udite - un
pari importo in titoli del debito pubblico
(BOT, CCT, BPT, CTZ).
-3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi
i soldi e lasciando allo Stato
il “debito pubblico” inventato
mediante questo crimine.
-4) Iscrivere fraudolentemente al
passivo l’importo delle banconote
stampate a costo zero allo scopo
di “pareggiare” iscrivendo all’attivo
i titoli o il ricavato della loro vendita,
e di occultare queste enormi
somme.
-5) Riciclare il denaro così truffato
mediante centrali interbancarie
mondiali, fra cui innumerevoli fonti
Internet indicano la Clearstream,
l’Euroclear, la Swift ed altre.
SIGNORAGGIO SECONDARIO
Il signoraggio secondario consiste
invece nel fatto che il sistema bancario
realizza prestiti per un ammontare
50 volte maggiore del denaro
che detiene.
Ciò allo scopo di imporre illecitamente
interessi anch’essi cinquantuplicati
su ognuno di questi prestiti di
denaro altrui, per i quali le banche
hanno in realtà diritto solo a dei
compensi per il servizio (che già riscuotono),
dovendo gli interessi
andare ai proprietari del denaro.
Per risolvere il problema del signoraggio
primario occorre nazionalizzare
le banche centrali, che del
resto tutti credono siano pubbliche.
Per risolvere invece il problema del
signoraggio secondario occorre
parificare i tassi attivi a quelli passivi,
nonché dare ad organi formati
dai proprietari del denaro il potere
di decidere a chi prestare i soldi.
Per una più ampia disamina di questi
argomenti vedi il doc. n. 134 da