La generazione avvelenata da pharma: vaccini ed epidemia
di Evelyn J. Pringle - 21/02/2006
Fonte: Comedonchisciotte
Sono sempre più numerosi i professionisti nel campo medico-sanitario a denunciare l’esistenza di un nesso fra l’insorgenza epidemica in tutto il paese di disturbi dello sviluppo neurologico, quali autismo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, e ritardo della parola e del linguaggio, e l’uso nei vaccini pediatrici del timerosal, un conservante contenente mercurio.
In America, i vaccini sono gli unici farmaci obbligatori per ottenere l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alcuni tipi di impiego. Inoltre, i genitori che ricevono assistenza federale hanno l’obbligo di certificare l’avvenuta vaccinazione dei figli.
Se il mandato in virtù del quale le vaccinazioni devono essere incluse nel programma di profilassi è di competenza statale, sono però il Centro di Controllo e Prevenzione delle Patologie (CDC) e la relativa Commissione consultiva a diffondere le raccomandazioni, cui gran parte degli stati aderiscono al momento dell’emanazione dei mandati. L’epidemia in corso ha avuto inizio proprio alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, quando al programma di profilassi sono state aggiunte numerosissime nuove vaccinazioni.
La colpa è almeno in parte attribuibile all’omissione da parte dei funzionari governativi di considerare la quantità totale di mercurio somministrata quando hanno incluso nel programma il vaccino triplo, che di fatto triplica il dosaggio di timerosal.
Ciascun nuovo vaccino conteneva 25 microgrammi di mercurio e, secondo il professor Lynn Adams della Radford University, specializzata in autismo, uno studio uscito già nel 1999 calcolava che ai bambini venivano mediamente somministrate 33 dosi di 10 vaccini diversi entro il quinto anno d’età.
I legislatori vennero informati del problema nel 1999, quando la Commissione parlamentare sulle riforme di governo aprì un’inchiesta sui rischi dell’esposizione al mercurio. Ben presto scattò l’allarme sull’esposizione infantile al timerosal.
Già il 25 ottobre 2000, il presidente della Commissione, Dan Burton (R-IN), nel tentativo di rimuovere la sostanza dai vaccini il prima possibile, inviò una lettera al Dipartimento della Sanità e dei Servizi Umani richiedendo al direttore di fare pressioni sul FDA affinché ritirasse tutti i vaccini contenenti timerosal.
“A tutti è noto e da tutti riconosciuto che il mercurio è una neurotossina, eppure l’FDA non ha ancora ritirato i 50 vaccini che contengono timerosal”, scrisse Burton. “Ogni giorno in più che i vaccini a base di mercurio restano in commercio equivale a un giorno in più in cui il Dipartimento mette a rischio 8000 bambini”.
“Vi imploro di attuare il totale sequestro di questi prodotti”, scrisse e avvertì: “Se l’unica misura... è quella di un ritiro graduale, si continuerà a mettere quotidianamente a rischio i bambini”. Aggiunse poi: “Questi vaccini continueranno ad essere iniettati nei bambini negli anni a venire, mettendo la popolazione più vulnerabile della nazione... a rischio di intossicazione da mercurio”.
La Commissione per le riforme scoprì ben presto che gli enti di regolamentazione del mercato farmaceutico avevano continuato a consentire l’impiego del timerosal per decenni dopo le rivelazioni sull’effettiva tossicità della sostanza. Alla commissione fu riferito che l’FDA utilizza un barometro soggettivo per determinare quando un prodotto a rischio conclamato può restare in commercio. Secondo l’ente federale, alla base delle decisioni di valutazione di un prodotto da parte dell’FDA sta la considerazione che i benefici che tale prodotto è passibile di portare ai consumatori sono maggiori dei rischi che comporta. Nessun prodotto è totalmente esente da rischi, quindi tali valutazioni sono importanti. L’FDA approva un prodotto che comporti più di un rischio se il potenziale beneficio che apporta è elevato, specialmente nel caso di sostanze utilizzate per la cura di patologie gravi e potenzialmente letali.
Così, i funzionari hanno perdurato nel sostenere la tesi che i rischi noti delle malattie infettive sono maggiori dei rischi potenziali di danno neurologico. L’FDA sostiene che qualsiasi rischio comportato dal timerosal è teorico perché non esistono prove di danno effettivo.
Comunque, dopo aver riesaminato la letteratura scientifica e ascoltato testimonianze dirette, la Commissione ha rinvenuto una masse di prove a supporto del fatto che il timerosal pone rischi gravi. “Le probabilità di rischio di danni derivanti da dosaggi bassi ma ripetuti o da un’unica somministrazione ad alto dosaggio (dose bolo) al timerosal non è ‘teorica’ ma molto reale e documentata in letteratura medica”, sostenne la Commissione.
La Commissione scoprì anche che gli enti di regolamentazione non hanno mai richiesto alle case farmaceutiche di condurre ricerche sull’impiego del timerosal. Nel corso di un’udienza, tenutasi il 20 giugno 2002, Burton interrogò i funzionari dell’FDA e del CDC e disse: “Mi state dicendo che abbiamo usato il timerosal dal 1929 e che l’unico test di cui siete a conoscenza risale al 1929, e che tutte le persone sottoposte al test avevano la meningite e sono tutte morte?”.
Nel discorso di apertura dell’udienza del 18 luglio 2000, Burton disse: “Noi presumevamo che l’FDA avrebbe tutelato i nostri figli dall’esposizione a qualsiasi livello di mercurio contenuto nei farmaci. Non è stato così. Il timerosal è stato immesso in commercio per la prima volta nel 1930 ed è diventato il conservante più largamente impiegato nei vaccini. È contenuto in oltre 50 vaccini brevettati”.
”Recentemente, l’FDA ha riconosciuto che, nei primi sei mesi di vita, i bambini assumono mercurio in quantità superiori ai limiti considerati sicuri dall’EPA”, rimarcò Burton. “Le verità è che capita che a un bambino vengano somministrati quattro o cinque vaccini in un solo giorno”, aggiunse.
“Mio nipote è stato vaccinato contro nove diverse malattie in uno stesso giorno”, disse Burton, “ed è probabile che assieme ai vaccini gli siano stati somministrati 62,5 microgrammi di mercurio in un solo giorno”.
“Considerato il suo peso, il livello massimo di mercurio cui avrebbe dovuto essere esposto in un giorno è pari a 1,51 microgrammi. Ebbene, ha ricevuto quarantun volte più mercurio di quello passibile di provocare danni”.
Nel commento d’apertura alla sessione del 19 giugno 2002, Burton descrisse la sua disperazione nell’aver assistito alla correlazione fra vaccini e autismo.
“Il mio unico nipote è diventato autistico davanti ai miei occhi – poco dopo aver fatto le sue vaccinazioni, raccomandate dal governo federale e imposte dallo stato. Senza una spiegazione esauriente di ciò che veniva iniettato con il vaccino, il mio nipotino Christian, così chiacchierone, giocherellone, espansivo e sano, è stato esposto a livelli altissimi di mercurio. Gli hanno fatto anche la vaccinazione tripla. Pochi giorni dopo, mostrava già i primi segni di autismo”.
La gente si chiede spesso perché i funzionari degli enti di regolamentazione proteggerebbero le case farmaceutiche. In gran parte, perché le decisioni politiche assunte dal CDC e dall’FDA sono prese attraverso comitati consultivi i cui membri hanno rapporti finanziari con le stesse aziende che sono incaricati di controllare.
Le decisioni dei 300 esperti che siedono nei 18 comitati consultivi dell’FDA muovono miliardi di dollari di fatturato. I membri di tali comitati svolgono un ruolo cruciale nell’approvazione dei farmaci e partecipano a quasi tutte le decisioni sostanziali riguardo alla regolamentazione dell’industria farmaceutica.
Quando si tratta di vaccinazioni, la grande popolazione degli Stati Uniti diventa una clientela fruttuosa per un governo che rende obbligatorio vaccinarsi e aggiunge costantemente nuovi vaccini al programma profilattico. È stato calcolato che, fra il 2003 e il 2006, il mercato globale annuale per i vaccini passerà dai 6 ai 10 miliardi di dollari, secondo le stime pubblicate da Marl Benjamin nell’United Press International il 21 luglio 2003.
Gli investitori seguono da vicino le decisioni prese dai comitati consultivi. Un voto favorevole da parte di uno di questi è passibile di aumentare di milioni di dollari il capitale azionario di un’azienda, il che si traduce altresì in enormi probabilità di corruzione all’interno dei comitati.
Nell’udienza del 18 luglio 2000, Burton ha fatto cenno al problema. “Molti nostri medici che sono membri dei comitati consultivi federali hanno gravi conflitti di interesse. Hanno il potere di votare su vaccini prodotti dalle aziende da cui prendono soldi”.
Un’indagine condotta da USA Today su 159 sedute del comitato consultivo dell’FDA, tenutesi fra il 1 gennaio 1998 e il 30 giugno 2000, rivela la presenza diffusa di conflitti di interesse:
* Nel 92% delle sedute, almeno un membro del comitato aveva un conflitto di interesse finanziario.
* Almeno un commissario aveva interessi finanziari sulla questione in esame in 146 su 159 sedute del comitato consultivo.
* Nel 55% delle sedute, metà o più dei consulenti dell’FDA aveva un conflitto di interesse.
* Nelle 102 sedute che si sono occupate dell’approvazione di uno specifico farmaco, il 33% dei commissari aveva un conflitto di interesse.
Oggi, molti genitori si rifiutano di vaccinare i figli perché credono che esista una cospirazione da parte dei funzionari governativi e delle case farmaceutiche, che aspirano a gonfiare i profitti rendendo obbligatori vaccini non necessari e negando al tempo stesso l’esistenza dei possibili rischi di danno. Burton ha affrontato la questione il 19 giugno 2002:
“I genitori sono sempre più preoccupati del fatto che il Ministero possa soffrire di conflitti interni a causa dei suoi molteplici compiti di promozione dell’immunizzazione, regolamentazione della produzione, ricerca di eventi collaterali, gestione del programma di risarcimento dei danni conseguenti alle vaccinazioni e ricerca di nuovi vaccini. Le famiglie, come me, sono preoccupate inoltre dell’eccessiva influenza che possono avere le case produttrici di vaccini.”
Burton rimarcava inoltre la necessità di sincerità riguardo all’attuale epidemia.
“In qualità di rappresentanti del popolo, abbiamo la responsabilità di assicurare che i nostri funzionari di salute pubblica stiano affrontando adeguatamente e onestamente l’epidemia e i suoi possibili legami con i danni conseguenti alle vaccinazioni”, ha dichiarato.
Nel maggio 2003, la Commissione per le Riforme ha emesso un rapporto in cui si legge che “l’FDA e la CDC hanno mancato al dovere di vigilanza poiché i nuovi vaccini a base di timerosal sono stati approvati e inclusi nel programma di immunizzazione”.
A titolo di esempio, il rapporto citava il vaccino contro l’epatite B. “Quando i vaccini dell’epatite B e dell’ Haemophilus Influenzae tipo b sono stati inclusi nel programma consigliato di immunizzazione infantile, la quantità cumulata di etilmercurio cui erano esposti i bambini è quasi triplicata”. Il rapporto identificava nel timerosal la causa dell’autismo e richiamava l’FDA:
“Il timerosal impiegato come conservante nei vaccini è direttamente correlato all’epidemia di autismo. Con tutta probabilità, l’epidemia sarebbe stata evitata o limitata se l’FDA non fosse stato sonnolento nel momento in cui è stato rivelato che mancavano dati sul fattore di rischio sul timerosal iniettato e sull’esposizione infantile a questa nota neurotossina. L’inefficienza degli enti preposti alla salute pubblica è indicativa del malcostume delle istituzioni riguardo alla tutela degli individui e del malriposto protezionismo nei confronti dell’industria farmaceutica.”
Molti non hanno ancora realizzato la gravità dell’epidemia, in gran parte perché la maggioranza della popolazione non ha visto molti casi di bambini autistici. Infatti, i genitori dei bambini malati espongono raramente i loro figli in pubblico, perché sono difficilmente controllabili in ambienti estranei.
L’aumento però del numero di classi speciali nelle scuole pubbliche del paese fornisce un chiaro metro di misura della diffusione assunta ormai dall’epidemia. Le statistiche, stato per stato, di studenti con problemi di autismo, pubblicate dal Ministero dell’Istruzione nei 12 anni compresi fra il 1992-93 e il 2003-04, sono pressoché incredibili. Per esempio, nell’Ohio c’erano solo 22 casi di autismo nel 1992-93, poi aumentati a 5146 nel 2003-04. Nell’Illinois, 12 anni fa si contavano solo 5 casi e 6005 nel 2003-04. In Winsconsin c’erano 18 casi di autismo nel 1992-93, saliti a 3259 nel 2003-04.
La vera realtà di queste statistiche si percepirà in un prossimo futuro. “Con l’80% degli americani autistici sotto i 18 anni, l’impatto tragico di quest’emergenza sarà sentito dai contribuenti negli anni a venire, quando questi bambini passeranno all’età adulta”, sostiene Anne McElroy Dachel, coordinatrice delle relazioni con i mass media dell’Associazione Nazionale per l’Autismo.
Molti vaccini attualmente inclusi nel programma di immunizzazione sono dichiarati esenti da timerosal, ma alcuni ne contengono ancora. “Un’eccezione è il vaccino antinfluenzale che i Centri di prevenzione e cura raccomandano alle donne gravide e ai bambini dai 6 ai 23 mesi”, sostiene Don Olmsted nell’United Press International il 19 novembre 2005.
Il programma immunitario per i bambini fra i 6 e i 23 mesi prevede due iniezioni di antinfluenzale che contengono 12,5 microgrammi di timerosal ciascuna, da somministrare ad un mese di distanza. “La quantità totale è pari a quella contenuta nei vaccini che secondo alcuni genitori hanno scatenato l’autismo dei loro figli”, dice Olmsted. “Alcuni credono che l’esposizione al mercurio nell’utero attraverso vaccini somministrati alla madre in gravidanza sia la più pericolosa in assoluto”, aggiunge.
Al momento di decidere se i vaccini contenenti mercurio siano sicuri per i loro figli, i genitori farebbero bene a riflettere bene e a lungo prima di tentare la sorte.
Evelyn J. Pringle scrive per Independent Media TV ed è una cronista investigativa, specializzata sulle corruzioni governative. Potete scriverle a: epringle05@yahoo.com
Fonte: www.dissidentvoice.org
28 novembre 2005
Traduzione per comedonchisciotte.org di RAFFAELLA GRASSELLI