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Distrutta l’agricoltura palestinese sulla Striscia di Gaza. Cia: subito un aiuto ai coltivatori

di redazionale - 26/01/2009

Giuseppe Politi, in qualità di presidente del Comitato Mediterraneo della Fipa raccoglie l'appello lanciato dall'Unione degli agricoltori palestinesi e sollecita la solidarietà delle organizzazioni agricole internazionali per inviare i fondi indispensabili per la ricostruzione. La guerra ha devastato raccolti, aziende agricole, stalle, allevamenti, infrastrutture. Praticamente nullo l'export.

tankUn aiuto immediato agli agricoltori palestinesi gravemente colpiti dal conflitto nella Striscia di Gaza è quanto chiede il presidente della Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che, in qualità di presidente del Comitato Mediterraneo della Fipa, sollecita un gesto di solidarietà delle organizzazioni dei produttori agricoli per venire incontro alle esigenze di tantissime famiglie di coltivatori che si trovano a fronteggiare una situazione drammatica.

L'Unione degli agricoltori palestinesi (Pfu) ha inviato un messaggio di soccorso proprio alla Fipa chiedendo un immediato sostegno. L'attacco dell'esercito israeliano ha, infatti, determinato la distruzione di gran parte del settore agricolo (infrastrutture, terreni, sistemi di irrigazione, interi raccolti, aziende agricole, stalle e serre).

"La Striscia di Gaza -ha ricordato Politi- ha un totale di 700 mila metri quadri di superficie agricola, con una capacità di produzione annuale pari a 280.000/300.000 tonnellate, di cui un terzo è destinato all'esportazione".

In questa zona, il settore agricolo offre lavoro permanente e provvisorio a più di 40 mila persone (il 12.7 per cento della forza di lavoro totale) e garantisce cibo ad un quarto della popolazione che vive nella Striscia di Gaza.

L'assedio della Striscia di Gaza da parte degli israeliani -si legge nell'appello palestinese- ha impedito le esportazioni di alcuni prodotti, inclusi quelli agricoli. L'occupazione non ha permesso neanche l'ingresso di semi, fertilizzanti ed altri strumenti produttivi, causando perdite significative al settore agricolo (più di 85 milioni di dollari).

Secondo il ministero dell'Agricoltura palestinese, la media delle perdite quotidiane, a causa del blocco alle esportazioni di prodotti agricoli, è di circa 150.000 dollari al giorno, ovvero 42 milioni di dollari nello scorso mese di dicembre. Insomma, circa 25 mila tonnellate di patate e più di 10.000 tonnellate di altri prodotti sono state danneggiate o vendute sul mercato nazionale a prezzi più bassi (meno 10 -15 per cento) rispetto a quelli delle esportazioni.

Il settore agricolo nella Striscia di Gaza -ha rilevato Politi- sta producendo circa il 20-30 per cento in meno rispetto alla stagione precedente, con una perdita mensile valutata sui 10 milioni di dollari.

Il numero degli agricoltori, in questa stagione, è di oltre 7.500, che determinano una produzione per l'esportazione valutata in 14 milioni di dollari, con una superficie agricola coltivata a chiodi di garofano, fragole e pomodori pari a 30 mila metri quadri.

Per questa ragione il presidente del Comitato Mediterraneo della Fipa appoggia pienamente l'appello degli agricoltori palestinesi e sollecita, dunque, di raccogliere i fondi indispensabili per la ricostruzione. In tale contesto, Politi evidenzia che per raccogliere fondi l'Unione degli agricoltori palestinesi ha aperto un conto bancario speciale. Ecco le coordinate bancarie:

Nome della banca: Bank of Palestine Ltd

Indirizzo della banca: Ramallah Branch Ramallah- Gaza, West Bank, Palestinian

Territories

Swift code: PALSPS22

Routing No: 89-458

Titolare del conto: Palestinian Farmers Union

Numero del conto: 0214358 sub account 8 (Euro or dollar)

Indirizzo: Ramallah, West Bank,

Codice postale/Località: 00970/the West Bank/ Ramallah

Paese: Territori palestinesi