Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / E Morucci va nel centro sociale dell'estrema destra: «Basta con l'antifascismo ideologico»

E Morucci va nel centro sociale dell'estrema destra: «Basta con l'antifascismo ideologico»

di Maria Rosaria Spadaccino - 30/01/2009

L'ex br presenta il suo libro a Casa Pound.

La Sapienza lo ha respinto, lo ha accolto invece Casa Pound. Valerio Morucci, l'ex brigatista del sequestro Moro e della strage di via Fani, va a parlare del suo libro
Patrie galere, cronache dall'oltrelegge,
edito da Ponte alle Grazie, nel centro sociale del Blocco Studentesco, il movimento di estrema destra coinvolto negli scontri di ottobre in piazza Navona. Sembra che proprio quei tafferugli siano stati il filo rosso — per usare una facile metafora — tra Morucci e i militanti neofascisti. «Dopo gli scontri ci ha cercato per manifestarci solidarietà, così sono cominciati i contatti», racconta Gianluca Iannone, presidente di Casa Pound Italia, di fatto il laboratorio della destra radicale. «Poi quando il 12 gennaio gli è stato impedito di parlare all'università, così come è successo a noi tre a volte a Tor Vergata e a Roma Tre, abbiamo deciso di offrirgli asilo politico, perché siamo un luogo dove il confronto è libero », sostiene Iannone.
Alla Sapienza l'ex terrorista era stato invitato dal professore di letteratura anglo-americana Giorgio Mariani a partecipare al seminario «Cultura, violenza e memoria», ma era stato lo stesso rettore Luigi Frati a mettere il veto dopo che le polemiche politiche erano divampate. Non è però solo la presenza di Morucci a far gongolare i dirigenti di Casa Pound: «Lo abbiamo invitato perché ha annunciato un'iniziativa importante — dice Iannone — ovvero un appello a mettere fine al meccanismo diabolico dell'antifascismo, che lui ha dichiarato esplicitamente di condannare. Si parla tanto di riconciliazione nazionale, superare le divisioni ideologiche è un passaggio obbligato». Oggi — annunciano i giovani di Casa Pound — la capitale sarà invasa dai manifesti sull'evento, che si terrà venerdì 6 febbraio alle 21. Parteciperanno Giampiero Mughini, Angelo Mellone, Ugo Maria Tassinari, il vicecapogruppo Pdl in Campidoglio Luca Gramazio e Carlomanno Adinolfi.
«Capisco lo stupore, ma l'avevo già annunciato che sarei andato nei centri sociali della destra radicale», spiega Morucci. E continua: «Quello che ho intrapreso spero sia un percorso positivo. Vorrei bloccare la contrapposizione ideologica, schematica, quasi religiosa tra Male e Bene, perché nel passato ha provocato solo disastri. E ancora potrebbe crearne. La Costituzione garantisce a tutti la libertà di espressione, la libertà di parola... invece in Italia questo diritto è vietato ad alcune categorie di persone. Io faccio parte di una di quelle categorie, e anche i fascisti ne fanno parte ». Un fiume in piena, insomma, che non si è fermato nemmeno davanti alla tecnologia. Ieri sera il «compagno Pecos », come lo chiama l'ex brigatista Anna Laura Braghetti nel libro Il prigioniero, ha scritto un lungo messaggio su Facebook nel gruppo d'opinione «Libertà di Parola». Comincia citando Erri De Luca: «Senza pietà per i vinti non c'è l'Iliade... richiedere la pietà per i vinti è tutt'uno con il richiedere la loro parola».