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Grano contaminato da Ocratossina.

di Nicola Piccenna - 27/02/2006

Fonte: Nicola Piccena

 

Ci riferiamo alla notizia di fonte ANSA (del 25.2.2006) secondo cui, ulteriori conferme della presenza di "ocratossina A" in partite di grano canadese arebbero fatto scattare l'ennesimo provvedimento di sequestro del temibile cereale presso le aziende che lo "ospitano" nei propri silos.

Fra sequestri e dissequestri cosa rimane degli originari 580 mila quintali scaricati dalla nave Loch Alyn?

Il PM Dr. Antonio Savasta rassicura dicendo che dall'ultimo dissequestro (14.2.2006) ad oggi nulla è stato perso. Nel senso che il grano contaminato è rimasto tutto dov'era ed è stato prontamente ri-sequestrato. Non possiamo certo dubitare delle sue dichiarazioni e questo tranquillizza un pochino. Ma non troppo.

Infatti, qualcuno fra il Ministro Storace, il Generale Emilio Borghini (capo dei NAS), il Dr. Antonio Savasta dovrebbe rispondere ad un'altra inquietante domanda: "quanto grano, dei 580mila quintali originari, è atualmente sotto sequestro"? Ed eventualmente ne mancassero all'appellto alcune decine di migliaia di tonnellate, che fine ha fatto questo grano?

Il nostro giornale, ha provveduto ad informare gli organi competenti, circa un'azienda che, falsificando le bolle di accompagnamento, ha molito e distribuito alcune decine di migliaia di quintali di grano canadese proveniente da Agriviesti srl di Altamura (azienda destinataria di grano certamente contaminato della Loch Alyn).

Abbiamo fornito nomi e cognomi, targhe di autotreni, date, destinazioni del prodotto. Nulla.

Si è consentito di molire tranquillamente, trasportare e pastificare (o panificate, o fettebiscottare). Siamo perfettamente coscienti della delicatezza delle indagini e magari del fatto che informazioni riservate (magari tranquillizzanti) circa le indagini in corso non possono essere divulgate. Ma non possiamo non preoccuparci per il consumarsi del reato di riciclaggio e avvelenamento (la famosa diluizione, che il Codice Penale chiama avvelenamento di sostanze alimentari punibile con la reclusione. Vedi articoli del Codice Penale allegati, ndr) che andrebbe interrotto. Per dirla meglio. DEVE ESSERE INTERROTTO, a norma di Codice di Procedura Penale ed a pena di reati omissivi: Non impedire un reato che si ha la possibilità di impedire, equivale a commetterlo.

Altra considerazione merita la richiesta di patteggiamento formulata dal principale indagato: Francesco Casillo. Egli chiede di patteggiare la pena attribuendosi la responsabilità colposa del reato. In tutto fanno 3mila e 40 Euro.

Prima di accogliere la richiesta, non siamo giustizialisti e non godiamo delle disgrazie altrui, occorre a nostro avviso una semplice verifica. Quanto è stato pagato il grano contaminato? Attenzione, diciamo semplice ma non intendiamo dire superficiale. Occorre verificare i valori dichiarati in dogana, le transazioni bancarie e gli eventuali ristorni su altre partite commerciali. Occorre, insomma, avviare quelli che sono i controlli incrociati ben noti alla Guardia di Finanza quando si tratta di scovare parrucchieri che non dichiarano "tutto" o artigiani che "bollettano" tre salotti e ne fatturano uno. Se si scoprisse che il grano contaminato costa molto meno della quotazione ordinaria, il caro Casillo e chi gli ha venduto il grano non potrebbero certo sperare di cavarsela con qualche migliaio di euro, non siete d'accordo?

Poi c'è la questione vera e propria: quanto grano contaminato abbiamo importato e scodellato sulle tavole degli italiani?

Negli ultimi 8 mesi, solo nel porto di Bari, sono arrivati 5milioni e 600mila quintali di grano dall'estero. Canada, Egitto, Africa, Ucraina, Siria... le origini del cereale sbarcato a Bari.

Quanto è costata ciascuna "partita" di grano? A chi era destinata?

L'ufficio Dogane della Regione Puglia, sino ad oggi, nulla ha risposto alla nostra legittima richiesta di accesso ai preziosi registri. Sussurrano, questioni di privacy. Come se conoscere chi compra grano sottocosto, lo molisce, ne confeziona pasta, pane e brioches e poi lo vende fosse una questione privata.

Numerosi solleciti, anche al Ministero della Sanità, sembrano caduti nel nulla.

La stessa Ambasciata Canadese che intervenne pesantemente per difendere la salubrità del grano dei "farmers" d'oltreoceano, e che oggi nulla dice circa il riscontro della certa tossicità del prodotto, nulla ha posto in essere per chiarire quanto è costato il grano della Loch Alyn e delle altre numerose navi provenienti da Montreal e dagli altri porti canadesi.

Rinnoviamo all'Ufficio Dogane, che legge in copia questa e-mail, l'istanza di accesso ai registri doganali. Diversamente, chiediamo che gli organismi inquirenti verifichino anche le ipotesi di corresponsabilità di chi, con comportamenti omertosi, dovesse intralciare di fatto il diritto all'informazione e lo stesso percorso della giustizia.

Quando manca la libertà d'informazione, tutte le altre libertà e gli stessi diritti sono fortemente in pericolo.

Quale pasta acquistano le famiglie Storace, Borghini, Scaiola, Savasta? Così, per mera curiosità.

Nicola Piccenna

Giornale della Sera

439 Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari

Chiunque avvelena acque o sostanze destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, è punito con la reclusione non inferiore a quindici anni.

 

Se dal fatto deriva la morte di alcuno, si applica l’ergastolo (c.p.442, 446, 448, 452).

 

440 Adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari

Chiunque corrompe o adultera acque o sostanze destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, rendendole pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da tre a dieci anni.

 

La stessa pena si applica a chi contraffà, in modo pericoloso alla salute pubblica, sostanze alimentari destinate al commercio (c.p.446, 448, 452).

 

La pena è aumentata (c.p.64) se sono adulterate o contraffatte sostanze medicinali.

 

441 Adulterazione e contraffazione di altre cose in danno della pubblica salute

Chiunque adultera o contraffà, in modo pericoloso alla salute pubblica, cose destinate al commercio, diverse da quelle indicate nell’articolo precedente, è punito con la reclusione da uno a cinque anni o con la multa non inferiore a lire seicentomila (€ 309,87) (c.p.446, 448, 452).

 

442 Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate

Chiunque, senza essere concorso nei reati preveduti dai tre articoli precedenti, detiene per il commercio, pone in commercio, ovvero distribuisce per il consumo acque, sostanze o cose che sono state da altri avvelenate, corrotte, adulterate o contraffatte, in modo pericoloso alla salute pubblica, soggiace alle pene rispettivamente stabilite nei detti articoli (446, 448, 452, 516).

 

444 Commercio di sostanze alimentari nocive

Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio ovvero distribuisce per il consumo sostanze destinate all’alimentazione, non contraffatte né adulterate, ma pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a lire centomila (€ 51,65) (c.p.448, 452, 516).

 

La pena è diminuita (c.p.65) se la qualità nociva delle sostanze è nota alla persona che le acquista o le riceve.

 

648-bis Riciclaggio

Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, un modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da lire due milioni (€ 1032,91) a lire trenta milioni (€ 15493,71).

 

La pena è aumentata (c.p.64) quando il fatto è commesso nell’esercizio di un attività professionale.

 

La pena è diminuita (c.p.65) se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l’ultimo comma dell’art. 648.