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11/9: chi, come e perchè (incontro pubblico)

di redazionale - 27/02/2009

Fonte: mastermatteimedioriente

ROBERTO SANTORO
discute con
CLAUDIO MOFFA
sull'
11 SETTEMBRE:
CHI, COME, PERCHE'

VENERDI' 27 FEBBRAIO 
Ore 15,30
Via Due Macelli 47, Roma
Finalmente si discute da posizioni veramente opposte sull'11 settembre: non vorremmo sbagliare, ma questa ci pare essere se non la prima, una delle rarissime volte in cui non tanto un opinionista di destra e un opinionista di sinistra, quanto un "anticomplottista" e un "complottista" (uno dei primi in Italia!) si confrontano sull'evento storico che ha cambiato la storia del pianeta, facendolo precipitare nel drammatico scontro fra mondo arabo-islamico e Occidente da anni sotto gli occhi di tutti. 
Da una parte il giornalista de L'Occidentale che rifiuta ogni ipotesi di interferenza di servizi segreti nella vicenda - o almeno così sembrerebbe, ma è anche possibile che il suo discorso sia più sfumato - e dunque attribuisce il crollo delle Torri Gemelle a Al Qaeda e all'estremismo islamico. E dall'altra Claudio Moffa, che, intervistato telefonicamente da Radio Città aperta poche ore dopo l'attentato, fin da subito non solo espresse un giudizio netto, senza se e senza ma, sulla natura criminale dell'atto terroristico, polemizzando con l'euforia scellerata di qualche ascoltatore della ex radio proletaria per quello che veniva letto come un "atto di guerra" contro "l'imperialismo" ad opera di chissà quali "compagni", ma cominciò anche a proporre, seguendo giorno dopo giorno l'evolversi degli eventi e le dichiarazioni dei protagonisti del nuovo scenario internazionale che si andava configurando, una interpretazione diversa da quella dei soliti grandi mass media: "attraverso i primi articoli su internet e testate cartacee di sinistra, e soprattutto con un saggio pubblicato nei Quaderni di Contropiano nel gennaio 2002 sostenevo - già allora - che il vero obbiettivo dell'attentato era creare un clima di odio fra mondo arabo e Occidente, e in particolare, fin dal settembre 2001, colpire e distruggere l'Iraq di Saddam Hussein. Anche Chiesa era su posizioni simili: solo che lui, che invitai nel febbraio 2002 all'Università di Teramo assieme a Tramballi, nel ponte di comando della "cupola" di cui aveva parlato in un commento a caldo su Avvenimenti, non voleva assolutamente vedere alcun ebreo o israeliano, ma solo i soliti "americani", fino ad inventarsi un Bush jr. pro-guerra sin dal giorno delle sue contrastate elezioni del novembre 2000; mentre il sottoscritto la pensava diversamente, e sulla base di una mole non indifferente di indizi e dati di fatto diffusi - come mere unità di notizia - proprio dalla grande stampa professionale". Giudizio sicuramente irriverente, questo: di quelli che farebbero sobbalzare molti opinionisti, ma soprattutto mai verificato in un vero dibattito: ora questo accade, il 21 febbraio prossimo nella cornice di un corso di studi che come sempre vuole affrontare "senza tabù" il Medio Oriente e i suoi conflitti regionali e extraregionali.
Dopo la proiezione del film
Massimo Mazzucco

11 SETTEMBRE
INGANNO GLOBALE
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