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Attraverso la tecnica. Deindustrializzazione, cultura locale e architettura ecologica

di Adriano Paolella - 14/03/2009

Fonte: eleuthera

 

 Le grandi trasformazioni indotte dal modello economico globale hanno investito anche settori tradizionalmente poco reattivi come quello edile, azzerando l’identità culturale, ambientale e sociale propria a un’attività da sempre connessa con le comunità e i luoghi. Nella costruzione dei manufatti la componente artigiana, fondata sulla capacità tecnica e la specificità geografica degli operatori, è stata quasi totalmente sostituita da materiali, componenti e processi industrializzati, con esiti sociali e ambientali pesantemente negativi. Proprio l’accrescersi dei problemi connessi ai mutamenti climatici ha fatto emergere anche nell’edilizia la necessità di invertire questa impostazione, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica. Ridurre le quantità e aumentare la qualità dei manufatti – recuperando l’artigianalità dei processi e la specificità delle soluzioni in relazione ai luoghi – appare l’unico strumento compatibile con i criteri di base di una architettura sostenibile. Attraverso l’uso critico della tecnica è infatti possibile progettare o recuperare edifici che possano da un lato contribuire alla risoluzione delle problematiche ambientali e dall’altro partecipare alla ricomposizione culturale delle comunità locali.ADRIANO PAOLELLA, architetto ed esperto di pianificazione e progettazione ambientale, oltre a essere responsabile di WWF Ricerche e Progetti, insegna Tecnologia presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria.

 

 

Adriano Paolella  “ATTRAVERSO LA TECNICA. Deindustrializzazione, cultura locale e architettura ecologica” (Editrice Eleuthera, 2009), alla presenza dell’autore.