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L’uomo deriva davvero dalla scimmia?

di Francesco Sabato - 08/03/2006

Fonte: Lista_di_Geopolitica

 

 
Può una teoria scientifica divenuta ormai un assioma della civiltà essere soltanto una menzogna ingigantita?
Questo è quello che sostiene ormai parte degli scienziati americani che insiste nel mettere in discussione la teoria di "una delle più
grandi menti della storia". A sostenere la loro tesi, la scoperta ad Atapuerca in Spagna, del fossile di un uomo dotato a tutti gli
effetti delle caratteristiche dell'uomo sapiens sapiens (quello che in questo istante sta leggendo l'articolo), risalente a "soli" 780
mila anni fa, quindi predecessore del meno evoluto uomo di Neanderthal estinto solo da 25 mila anni. E' curioso il fatto che, gli arditi sostenitori dell'evoluzionismo Darwiniano, abbiano inventato un categoria appositamente per lui chiamata Homo Antecessor (vedi foto in basso).

Certo non era una bellezza,ma il suo organismo era identico al nostro.
Riproduzione in cera nel museo di Atapuerca in Spagna.
http://www.disinformazione.it/darwin.htm

E' nota inoltre, la presenza, nell' organismo degli esseri viventi, di enzimi cosiddetti  "riparatori" che impediscono mutamenti nella struttura del DNA. Quando questi ultimi non riescono ad effettuare il loro lavoro danno vita a organismi che hanno, sempre e comunque,  minori attitudini alla vita. L'evoluzionismo dunque, sostenendo che
nell'acido desossiribonucleico avvengano continue mutazioni accidentali, altro non fa se non attaccare l'operato di questa "povera classe lavoratrice senza sindacato".
Molte specie viventi infine non avrebbero mai potuto sopravvivere a delle evoluzioni, come nel caso del Picchio, la cui lingua ruota attorno al cranio per poi tornare nel becco. Un' evoluzione di questa per gradi, non avrebbe mai potuto permettere al suo bisnonno di ingoiare il cibo.
Non sarebbe saggio giungere a conclusioni affrettate, dando con leggerezza un giudizio sulla veridicità o meno dell'evoluzionismo è tuttavia facile comprendere perché la teoria in questione abbia riscosso così tanto successo: basta porre l'attenzione sul contesto storico in cui essa è nata. Guarda caso, essa prende piede proprio
durante gli anni che accompagnano i moti rivoluzionari del '48, che abbatterono la monarchia orléanista e instaurarono un governo repubblicano. In questo periodo, ai grandi manovratori delle masse, che avevano solo da guadagnare dalla caduta del regime monarchico, poteva dimostrarsi utilissimo attaccare la Chiesa minando le sue
basi con teorie in grado di mettere in discussione la stessa "parola del Signore". Ricordiamo che l'investitura del sovrano avveniva per mano del Pontefice, massimo rappresentante di Dio sulla terra. Esistono comunque documenti, "attualmente" considerati un falso storico, che accennano al successo artificiale delle teorie di
Darwin ed al loro impatto devastante sulla società. 
Una cosa è certa l'informazione veniva, viene e verrà sempre
manipolata, che ci si trovi in un regime totalitario o democratico,
sta ad ogni individuo andare oltre la bellezza dei colori di un
televisore o alla maestosità delle parole dei giornali,
mobilitandosi per la ricerca della verità.

Francesco Sabato
http://www.paleontologiaumana.it/Homo_antecessor.htm

Homo antecessor

Reperti spagnoli trovati nel sito di Gran Dolina e datati 780.000 anni fa, sono stati denominati HOMO ANTECESSOR, che significa in latino "esploratore" o "pionere". Questo ominide  è stato infatti il primo abitatore conosciuto dell' Europa occidentale anche se sulla sua denominazione ci sono accesi dibattiti: non tutti i ricercatori  sono concordi nello istituire per tali resti questa nuova specie. E' opinione diffusa di inserire antecessor all'interno della specie Homo heidelbergensis che vivrà nelle stesse zone 300.000 anni più tardi, considerandolo una forma più arcaica ma comunque stessa specie di quest'ultimo. Associato ai suoi fossili sono stati trovate ossa di giovani orsi, cavalli, bisonti, iene, linci, cinghiali, roditori, varie specie di cervo di cui probabilmente si cibava e manufatti litici. Fisicamente antecesor mostra un mix tra tratti arcaici (conformazione della zona infra-orbitale,  scarsa proiezione nasale, dentizione) e tratti più moderni. Il cranio infatti ha  caratteristiche intermedie tra heidelbergensis, erectus ed ergaster, ed altre che saranno poi tipiche dei successivi neanderthal. Purtoppo i  reperti sono pochi ma è possibile ipotizzare che si tratti di popolazioni provenienti dal Nord-Africa, spostatesi via mare e sviluppatesi autonomamente in Europa Meridionale. Secondo gli scopritori invece, antecessor si sarebbe separato da Homo ergaster in Africa, e poi sarebbe migrato circa 1 Mya in Europa  attraverso il Medio Oriente: qui avrebbe dato origine a Homo heidelbergensis, che poi a sua volta avrebbe generato Homo neanderthalensis. Nel frattempo, l'antecessor rimasto in Africa si sarebbe evoluto nel moderno Homo sapiens. Si tratterebbe quindi dell'ultimo antenato comune tra Neanderthal e Homo sapiens. E' evidente che la soluzione è ancora lontana. Come reperti litici, il sito ha restituito reperti pre-musteriani: dentellati, punte, raschiatoi di selce, ciottoli di quarzite, quarzo e arenaria presi nel fiume vicino. In particolare, uno strato ha rilasciato strumenti litici molto primitivi costituiti da semplici frammenti scheggiati fabbricati in loco. A volte strumenti e schegge sono mescolati con ossa umane. Ciò, insieme a numerose lesioni da taglio in vari punti sulle ossa, potrebbe indicare che gli individui furono mangiati: le stesse tracce di macellazione sono presenti anche sui resti animali.

GRAN DOLINA

 

Il sito della Gran Dolina che ha rilasciato reperti ominidi è stato datato con metodi paleomagnetici e comparazioni faunistiche a 780.000 anni fa. La grotta situata sulle colline della Sierra Atapuerca, presso il fiume Arlanzón, a 14 km dalla citta' di Burgos, in Spagna si trova a 18 metri sotto il livello del mare e lo strato più recente si è rivelato ricco di manufatti in pietra pre-musteriani. Scavi successivi hanno messo in luce strati più vecchi di mezzo milione di anni e ricchissimi di fossili in ottimo stato di conservazione, tra cui quelli di cavalli, rinoceronti, elefanti, iene, bisonti. In starti ancora più in basso si ebbe il primo rinvenimento umano: denti superiori ed inferiori, un grande frammento frontale di cranio ed un frammento di mandibola contenente due denti ed un M3 in corso di eruzione. Tutti furono attribuiti ad un solo individuo dell' età di circa 14 anni; poi emersero altri reperti fossili attribuiti ad un altro individuo dell'età di circa 10 anni. In tutto furono portati alla luce durante la prima campagna di scavo (1994), 36 frammenti appartenuti ad almeno 6 individui. Nelle successive campagne di scavo (1995-1996) furono scoperti numerosi altri frammenti di ominidi. C'è comunque una grossa variabilità morfologica tra individuo ed individuo.