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Food and Democracy, liberi di rifiutare gli ogm

di Luca Bernardini - 24/04/2009

 
 
 
 
In sede europea si sta combattendo una battaglia per consentire agli Stati membri di istituire autonomamente regioni ogm free. I prossimi mesi saranno cruciali per questo dibattito e gli oppositori al biotech si stanno organizzando in una serie di iniziative.

Una di queste è Food and Democracy, la quinta conferenza europea delle regioni ogm free, in corso oggi e domani a Lucerna, Svizzera. Una due giorni di incontri tra associazioni, rappresentanti istituzionali (tra cui molti membri del Parlamento Europeo), ong, rappresentanti delle Università, studiosi... Tutti con un disegno preciso: difendere il diritto di ogni Paese Ue a istituire zone libere da organismi geneticamente modificati e fare pressioni in tal proposito al Parlamento Europeo.
A questo importante appuntamento non poteva mancare Slow Food, da sempre in prima linea nella difesa della biodiversità agroalimentare e delle tradizioni enogastronomiche, due elementi messi a grave rischio dal proliferare delle monocolture ogm nel mondo.
La nostra associazione partecipa oggi alla conferenza di apertura e a un workshop domani.

Le coltivazioni ogm in Europa rappresentano lo 0.01% delle coltivazioni mondiali e sono limitate a Germania, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania. Dal 1998 nessun nuovo organismo geneticamente modificato è stato autorizzato per la coltivazione.
Per la prima volta la Commissione Ue ora è intenzionata ad aprire le porte a un’ulteriore varietà ogm. Ricordiamo però che nel febbraio 2009, non è stato possibile trovare un accordo tra i Paesi membri sulle autorizzazioni dei mais gm Bt11 e 1507. Di fatto non si è raggiunta la maggioranza qualificata.
Molti Paesi Ue hanno ideato le cosiddette “clausole di salvaguardia” e hanno bandito la coltivazione del mais ogm (Monsanto Mon 810), l’unica autorizzata dall’Ue. In marzo, i 2/3 dei ministri Ue hanno sostenuto il divieto agli ogm istituito da Austria e Ungheria, nonostante l’ingiunzione di ritiro di tale bando proposta dalla Commissione Ue.
Inoltre il Ministro dell’Agricoltura austriaco, Nikolaus Berlakovich, è in procinto di chiedere che in futuro gli Stati membri possano decidere autonomamente quali varietà biotech possano essere coltivate o meno sul proprio territorio.
E la lista continua... dalla Grecia, alla Francia, alla Germania, il dibattito tra autonomie nazionali e norme comunitarie in fatto di organismi geneticamente modificati è quanto mai serrato.

La Svizzera, sede di Food and Democracy, è l’unico Paese europeo ad avere una moratoria per le coltivazioni ogm direttamente inserita nella Costituzione Federale, attraverso una norma transitoria di 5 anni. Il Parlamento discuterà il prolungamento della moratoria la prossima estate.