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Malcom X

di Dagoberto Husayn Bellucci - 30/04/2009

 

La figura di Malcom X (Omaha, 19 maggio 1925 - New York, 21 febbraio 1965) merita, al di là di alibistiche posizioni difensivistiche biancocentrico borghesi, il massimo rispetto tra i soldati-politici 'razzialmente' in 'ordine' che sapranno 'cogliere' la valenza rivoluzionaria del 'vettore' rappresentato dalla comunità afro-americana statunitense in seno alle dinamiche di omologazione e di controllo della società w.a.s.p. (white anglo-saxon protestant) della cloaca a stelle e strisce ovvero del cuore dell'Imperialismo e del Capitalismo mondiali.

Malcom X , nato Malcom Little, viene universalmente riconosciuto come l'apostolo della "ribellione negra" e il principale assertore del risveglio della coscienza degli afro-americani. Noto anche come Detroit Red nei primi anni della sua vita successivamente, dopo l'adesione all'Islam e la militanza all'interno dell'organizzazione politica della "Nazione dell'Islam", assumerà il nome musulmano di El-Hajj Malik el-Shabazz anche se - per tutti - resterà per sempre Malcom X nome di 'battaglia' con il quale rifiuterà l'asservimento del sistema di potere dei 'bianchi'.

Storicamente infatti agli schiavi negri americani veniva assegnato il cognome dei loro padri. Ma il fatto di portare un cognome riconducibile ai suoi padroni porterà Malcom al rifiuto di questo 'marchio' d'infamia e all'adozione di una "X" come segno distintivo di ribellione. Nato in Nebraska Malcom era figlio di Earl e Louise Little: suo padre era un predicatore battista, assassinato nel 1931 - quando Malcom  aveva solo 6 anni - da alcuni militanti della "Legione Nera", organizzazione razzista per la supremazia della razza bianca. La madre di Malcom era una mezzosangue perchè la nonna materna di Malcom era stata violentata da un bianco. 

Dopo aver terminato con il massimo dei voto la Junior High School Malcom abbandonerà gli studi quando il suo insegnante preferito affermerà che la sua aspirazione a diventare avvocato non era "un obiettivo realistico per un negro". Lasciata la scuola Malcom incominciò una vita da sbandato: lavori saltuari e qualche guaio con la legge. Trasferitosi a Boston Malcom successivamente andrà a vivere nel quartiere-ghetto per i negri di Harlem a New York dove inizierà una serie di attività illegali fra le quali spaccio di droga, gioco d'azzardo, rapine, estorsioni e sfruttamento della prostituzione ovvero alla vita 'sociale' riservata ai ceti inferiori del sistema capitalista statunitense.

Ad Harlem, nella Harlem degli anni quaranta (e anche nei decenni successivi), la vita per un ragazzo negro è quella 'dettata' dall'ostilità e dal degrado di un sistema di sfruttamento che divide da sempre i bianchi dai negri, ricchi e poveri, sfruttatori e sfruttati e , fra questi ultimi, tra quelli che sopravvivono e quelli che soccombono.

Nel gennaio 1946 a vent'anni Malcom fu arrestato e condannato a dieci anni con l'accusa di violazione di domicilio , furto e possesso illegale di armi da fuoco. Inviato alla Charlestown State Prison si guadagnerà il soprannome di "Satana" per il suo continuo bestemmiare contro Dio e in particolare contro la Bibbia. Due anni più tardi mentre ancora scontava la sua condanna ricevette una lettera dal fratello Reginald che lo invitava ad unirsi ad un'organizzazione denominata "The Nation of Islam" (La Nazione dell'Islam). Ecco come lo stesso Malcom X ricorderà i momenti salienti del suo avvicinamento alla religione musulmana:

"Nel 1948, un giorno dopo che ero stato trasferito alla prigione di Concord, mio fratello Philbert, sempre alla ricerca di qualcosa a cui aderire, mi scrisse che finalmente aveva scoperto la "religione naturale dei negri". Mi diceva di appartenere ora a un'organizzazione chiamata la Nazione dell'Islam e che avrebbe "pregato Allah per la mia liberazione". (...) I miei fratelli e le mie sorelle di Detroit e Chicago si erano tutti convertiti a quella religione che si insegnava loro a considerare come "naturale" per i negri e di cui mi aveva scritto Philbert. (...) Decisero che Reginald , che era stato l'ultimo a convertirsi e per il quale avevo più affetto, fosse quello che conosceva meglio il modo di avvicinarmi, dato anche che mi era stato vicino nella vita di strada. (...) Reginald conosceva bene come funzionava il mio cervello di trafficante di strada e ciò spiega l'efficacia del suo approccio. (...) ...alla fine mi disse come se gli fosse venuto in mente lì per lì: "Malcom se un uomo sapesse tutto quello che c'é  da sapere chi sarebbe?" (...) "Bene" gli dissi guardandolo in faccia "dovrebbe essere una qualche specie di dio...". "C'è un uomo che sa tutto" replicò Reginald. "E chi è?" domandai. "Dio è un uomo" disse Reginald "Il suo vero nome è Allah". Mi ricordavo di quella parola dalla lettera di Philbert: era la prima traccia che avevo per stabilire una connessione. Ma Reginald continuò e mi disse che Dio aveva trecentosessanta gradi di conoscenza e che questi rappresentavano "la somma universale della conoscenza". Dire che ero confuso è poco. Conoscete benissimo i miei precedente e capirete in quale prospettiva ponevo quello che mio fratello Reginald mi diceva. (...) "Il diavolo ha soltanto trentatre gradi di conoscenza, noti come la massoneria" disse Reginald. Ricordo chiaramente le frasi esatte perchè , più tardi, le avrei insegnate tante volte agli altri. "Il diavolo si serve della massoneria per dominare gli altri". Mi disse che questo Dio era venuto in America e che si era rivelato a un uomo di nome Elijah, continuava Reginald, che "il tempo concesso al diavolo era finito". (...) "L'uomo bianco è il diavolo". Mi disse che tutti i bianchi sapevano di essere diavolo, "specialmente i massoni". (...) Tutti i bianchi che avevo conosciuto sin dall'inizio della mia vita cominciarono a sfilarmi davanti agli occhi. C'erano i funzionari degli enti statali di beneficenza che venivano sempre in casa nostra dopo che altri bianchi a me ignoti avevano assassinato mio padre...quelli che chiamavano continuamente mia madre "pazza" davanti a me e ai miei fratelli e sorelle, finchè, alla fine, fu portata all'ospedale psichiatrico di Kalamazoo da altri bianchi...il giudice e gli altri che avevano separato noi bambini...gli Swerlin e gli abitanti di Mason.(...) I volti di tutti questi bianchi mi si accavallavano nella mente." (1)


Malcom incomincerà da quel momento in avanti a percepire l'inizio di una nuova vita, una prospettiva completamente nuova di vita gli stava davanti: era l'opportunità di rinascere in seno alla Nazione dell'Islam un movimento che predicava la redenzione negra attraverso la conversione alla religione musulmana unita ad un'attivismo radicale per i diritti civili degli afro-americani degli Stati Uniti. La tesi centrale del movimento di cui era leader Elijah Muhammad era che la maggioranza degli schiavi negri trasportati in America dall'Africa fossero musulmani prima della loro cattura ed era inevitabile una riconversione 'di ritorno' alla religione ancestrale, alla fede originaria della terra dei padri. La Nazione dell'Islam predicava inoltre la costituzione di un "enclave negra" per afro-americana separata dal resto degli Stati Uniti e come tale il movimento si presentava come organizzazione nazionalista negra che considerava , su basi razziali prima che religiose, i non negri (in particolare gli ebrei e i bianchi anglo-sassoni) come dei "sub-umani" , disprezzandone abitudini, vizi e sottolineandone il predominio esercitato all'interno dei meccanismi del sistema statunitense.

Nel sistema di sfruttamento capitalistico americano i bianchi anglo-sassoni e gli ebrei avevano il monopolio delle banche, della finanza, del commercio. Malcom incominerà a domandarsi chi fossero questi "massoni" di cui gli aveva parlato il fratello Reginald e ben presto inizierà a divorare tutti i volumi di storia, religione e filosofia della prigione di Norfolk , una colonia penale dove vigeva una maggiore libertà in cui riuscì a farsi trasferire con l'aiuto della sorella,  all'interno della quale era presente un'ampia biblioteca.

"Tra gli ospiti dello stabilimento di pena di Norfolk godeva di grande prestigio un ricco paralitico , piuttosto anziano, che si chiamava John. (...) Era il tipico pezzo grosso, altero, che teneva sempre a ricordare di essere un trentatre della massoneria e a descrivere il potere dei massoni:solo loro erano stati presidenti degli Stati Uniti e quando si travavano in difficoltà potevano avvertire segretamente i giudici e altri massoni, che si trovavano in posizioni di potere. (...) "John" gli dissi "di quanti gradi è la circonferenza del circolo?". "Trecentosessanta" rispose. Allora io disegnai un quadrato. "Quanti gradi ci sono in questo?". Lui rispose che ce n'erano trecentosessanta. Io gli chiesi allora se tale numero fosse il massimo dei gradi di qualunque cosa. Lui rispose di si. "Ebbene allora perchè i massoni arrivano soltanto a trentatre gradi?" gli chiesi. Non mi dette una risposta soddisfacente, ma per me la risposta era che la massoneria è soltanto trentatre gradi della religione dell'Islam che è la proiezione completa, in eterno negata ai massoni, anche se essi sanno che esiste." (2)

Sempre più affascinato dagli insegnamenti del suo nuovo maestro , Elijah Muhammad, Malcom inizierà una lunga corrispondenza con il leader della Nazione dell'Islam fino a quando sarà rilasciato sulla parola in data 7 agosto 1952.

L'Islam insegnava al nuovo

 

L'Islam insegnava al nuovo Malcom a riconoscere l'Unico veramente degno di lode e la sottomissione ad Allah. Insegnava al futuro leader del movimento afro-americano la libertà di scelta: "l'uomo - scrive il prof. Abu-L' Ala Maududi (3) - possiede una duplice natura, la sua vita si svolge su piani differenti. Da una parte, come tutte le creature, egli si trova in condizioni di assoluta dipendenza dalle leggi naturali, a cui non può sottrarsi; dall'altra, però, egli è dotato di ragione e di intelligenza. Egli ha il potere di pensare e di giudicare, di scegliere e di rigettare, di approvare e di disapprovare. Egli è libero di scegliere la sua religione, il suo genere di vita, nonchè di orientare la sua esistenza in funzione delle ideologie di sua scelta. Egli può tracciare il suo codice di comportamento, oppure accettarne uno dettato da altri. Egli è stato dotato di libero arbitrio e può decidere, quindi, come comportarsi. Su questo piano, diversamente dalle altre creature, egli ha ricevuto la libertà di pensiero, di opinione e di azione. (...) ... ha la libertà di essere o non essere mussulmano ed il modo in cui viene esercitata questa libertà divide l'umanità in due gruppi: i credenti e i non-credenti."

Come riconoscere successivamente lo stesso Malcom X  - quando avverrà il distacco dalla "Nazione dell'Islam" e Malcom intraprenderà una via distinta da quella dell'organizzazione diretta da Elijah Muhammad, soprattutto dopo aver compiuto i primi viaggi alla Mecca ed aver compreso il valore della dottrina universale della religione musulmana - contrariamente a ciò che aveva appreso in carcere l'Islam non è soltanto "la religione naturale dei negri"  bensì essa si presenta come una dottrina di riscatto, di lotta e di liberazione per gli oppressi ed i diseredati di tutta la terra ed insieme rappresenta il Sigillo della Profezia nella persona del suo Profeta (la pace su di Lui e la Sua Famiglia = gli Ahl ul Bayth) e la ricapitolazione delle precedenti rivelazioni monoteiste giudaico-cristiane nel Libro Sacro del Corano , libro increato e divinamente ispirato dall'Onnipotente.

L'Islam, che predica la sottomissione alle leggi divine, fornirà anche a Malcom X i mezzi, gli strumenti e le indicazioni per una condotta di vita dettata dalla semplicità ed insieme dalla responsabilità, da nuove norme formative per un'esistenza improntata alla pietà, alla devozione e alla dirittura morale ma anche a battersi per l'affermazione di questi valori di libertà e giustizia nella forma di un "Jihad" = sforzo sulla strada di Dio quotidiano onnicomprensivo. Il primo 'fronte' di combattimento per un musulmano, il primo Jihad o per dirla con il compianto Imam Khomeini (che Allah lo abbia in Gloria) "il Jihad supremo", è quello interiore che l'essere umano deve affrontare contro i pensieri negativi, la lussuria, l'ambizione o tutte le altre tentazioni terrene.

Malcom imparerà a riconoscere come il messaggio dell'Islam sia "scritto per l'uomo per la strada, per il cittadino anonimo, per l'oscuro ingranaggio della catena di montaggio, per gli emarginati di ogni genere e tipo, per i violentati nel corpo e nell'anima, per i ribelli al sistema disorientati, per tutti coloro che soffrono le aberranti conseguenze della filosofia "dopo di me il diluvio", che ha drogato i dirigenti della politica mondiale, per tutti quelli che desiderano conoscere l'Islam" (4) ossia per chi nella società contemporanea non si riconosce nelle ingiustizie e nella mancanza di valori, nelle autorità false e menzognere, nel disordine collettivo che ha devastato e schiantato interi popoli e le nazioni di interi continenti.

L'Islam, religione rivelata ma anche ideologia rivoluzionaria per i "ribelli contro il mondo moderno", per chiunque riconosce e saprà riconoscere i valori di libertà e giustizia si pone quale baluardo della Verità e della Libertà dei popoli e dei singoli individui per creare uomini e società più giuste e più elevate.

E' um messaggio di speranza e di rivolta quello lanciato oltre quattordici secolo or sono dalle sabbie del deserto arabico dal Messaggero di Allah (la pace su di Lui) ed insieme un invito a percorrere la retta via operando il bene e rifiutando le lusinghe del potere e le effimere mode e costumi di un mondo in marcia verso l'auto-distruzione. Un invito che dovrà essere raccolto da tutti gli uomini liberi: dall'anonimo cittadino che saprà conoscere se stesso ed il suo Signore come dall'ingranaggio della catena di montaggio capitalistica che potrà - nella visione islamica del mondo e della società - riconoscere uno strumento di lotta, un mezzo per operare il sabotaggio dei meccanismi di sfruttamento creati dal sistema capitalistico. Un invito a qualunque soggetto si senta emarginato nella società dell'omologazione del Villaggio Globale mondialista e a chi disorientato cerchi punti fermi e basi solide per combattere il sistema d'oppressione instaurato dal Potere.

Sarà ciò che capiterà a Malcom X una volta uscito di prigione nel 1952 e avvicinata la "Nazione dell'Islam" ed il suo leader, Elijah Muhammad, incontrato a Chicago dove risiederà. Un anno più tardi la Cia incomincerà a controllarne le attività , la propaganda, le idee e gli scritti rivoluzionari concludendo che si trattasse di un "agitatore comunista". Nell'archivio Cia comparivano anche due sue lettere firmate con lo pseudonimo di "Malachi Shabazz". Per i controllori 'sistemici' del potere w.a.s.p. statunitense dell'Intelligence service Malcom X aveva una "personalità asociale con tendenze paranoiche (schizofrenia paranoide pre-psicotica)" ...il 'potere' in tutte le sue manifestazioni tende a 'identificare' , 'bollare' e 'marchiare' sempre come "malati mentali" o "deviati" tutti i suoi oppositori (saranno operate analisi psichiatiche simili sul Fuhrer, sul Duce, su Stalin e sui principali Capi dei regimi totalitari anti-democratici del XXmo secolo o sui leader politici rivoluzionari di ogni razza, religione e nazione).

Contrariamente a quanto 'propina' la propaganda sistemica il rivoluzionario è colui che unisce pensiero ed azione, razionalità e lucido fanatismo, decisione e coraggio nelle proprie scelte. In merito scriverà la militante del Black Panther Power (il partito delle Pantere Nere degli afro-americani statunitensi) Assata Shakur : "Una delle lezioni che abbiamo dovuto imparare è che una lotta rivoluzionaria è scientifica piuttosto che emotiva" (5)

Nel 1954 Malcom X ritornerà a Boston come Ministro del Tempio della Nazione dell'Islam che porterà all'organizzazione numerosi iscritti e nuovi fedeli. La sua predicazione sarà incessante e darà i suoi frutti: fra i nuovi fedeli musulmani ci sarà anche - in quel periodo - un certo Cassius Clay alias Muhammad Alì il più grande pugile che la storia della boxe mondiale ricordi. Tra il 1952 e il 1963 l'organizzazione dei musulmani afro-americani della Nazione dell'Islam passerà da 500 a 30mila iscritti.

Quattro anni più tardi Malcom sposerà Betty X a Lansing nel Michigan dal quale avrà sei figlia. La frattura con la Nazione dell'Islam avverà qualche anno dopo quando si rese conto che la sua popolarità ed il suo carisma personale stavano diventando un fastidio per Elijah Muhammad e gli altri leader. In quel periodo di grandi manifestazioni , battaglie per i diritti civili della comunità negra americana e agitazioni popolari Malcom X criticò aspramente la "Marcia su Washington" e le posizioni non violente di Martin Luther King sostenendo che non vi fosse nulla di eccitante nè di positivo in una dimostrazione "fatta da bianchi davanti alla statua di un presidente morto da cento anni al quale , quando era vivo, noi non piacevamo".

Alla morte di John F. Kennedy Malcom X reagirà in modo polemico e freddamente commenterà che la violenza che i Kennedy non erano riusciti a fermare gli si era "ritorta contro" ciò provocherà il successivo divieto , impostogli dal direttivo della Nazione dell'Islam, di non parlare in pubblico per tre mesi. Nel marzo 1964 Malcom X abbandonerà la Nazione dell'Islam per fondare un nuovo movimento chiamato Muslim Mosque ed un mese più tardi lascerà gli Stati Uniti per un viaggio in Egitto e in Arabia Saudita dove - anche attraverso l'aiuto della famiglia reale saudita - riuscì a completare il suo primo pellegrinaggio alla Mecca. Sarà durante questa esperienza che Malcom scoprirà le potenzialità dell'Islam quale dottrina religiosa capace di abbattere qualsiasi barriera razziale e a garantire una reale fratellanza su basi tradizionali.

Nel maggio 64 rientrerà quindi negli Stati Uniti con il nuovo nome di El Hajj Malik el-Shabazz e pronuncerà un discorso, rivolto all'intera nazione americana, nel quale sosterrà che "i diritti umani sono qualcosa che avete fin dalla nascita. I diritti umani vi sono dati da Dio. I diritti umani sono quelli che tutte le nazioni della Terra riconoscono. In passato, è vero, ho condannato in modo generale tutti i bianchi. Non sarò mai più colpevole di questo errore: perchè adesso so che alcuni bianchi sono davvero sinceri, che alcuni sono davvero capaci di essere fraterni con un nero. Il vero Islam mi ha mostrato che una condanna di tutti i bianchi è tanto sbagliata quanto la condanna di tutti i neri da parte dei bianchi."

Nello stesso periodo Malcom , assieme a A. Peter Bailey, fonderà la sezione americana dell'Organizzazione per l'Unità Afro-Americana decidendo di adottare un atteggiamento non settario nella battaglia per i diritti civili. E' di quel periodo che inizieranno le prime minacce di morte ed i primi attentati contro Malcom e la sua famiglia. Il primo attacco - commissionato direttamente dai dirigenti della Nazione dell'Islam che aveva oramai dichiarato guerra al suo ex ministro di culto - avverrà il 14 febbraio '65: Malcom e i suoi sopravvissero ad un attentato dinamitardo contro la loro abitazione. Una settimana più tardi, il 21, Malcom cadrà vittima , all'età di 39 anni, di tre sicari durante l'ultimo dei suoi discorsi a Manhattan.

Per l'assassinio di Malcom verranno arrestati tre militanti della Nazione dell'Islam. Nel suo ultimo discorso in pubblico Malcom aveva dichiarato: "Il potere ci osserva costantemente. Proprio come uno scienziato nel laboratorio, ha l'intera comunità negra degli Stati Uniti sotto il microscopio, per scoprire come la pensiamo, per aggiornarsi sul nostro modo di considerare le cose, per rendersi conto della velocità del battito del nostro polso: pulsa troppo veloce? la temperatura sale o scende? Gli è indispensabile sapere come la pensiamo, cosa sentiamo. Se la temperatura sale quando vuole lui , tutto sommato va bene, ma se scopre che essa sale a un grado cui non può più controllare, nè è tormentato. Se nota in noi qualche reazione dovuta a motivi diversi da quelli che ci offre, scoprendo che qualche altra cosa, al di fuori del suo controllo e della sua influenza, esercita un controllo e un'influenza su di noi, comincia a tormentarsi , e quando questo modo di comportarci continua,, il suo tormento aumenta in proporzione. (...) Viviamo in tempi inquieti, viviamo in un'epoca in cui può accadere qualsiasi cosa. (...) Non è più in potere di una sola razza dire quando può avvenire questo o quello , ora gli avvenimenti possono benissimo essere messi in moto dai popoli di colore.  Ed ecco perchè il mondo è in ebolizzione." (6)

I funerali di Malcom X , svoltisi il 27 febbraio 1965 ad Harlem, raccolsero poco più di un migliaio di persone ma il suo messaggio di lotta rivoluzionaria per la conquista della libertà e l'affermazione dell'identità negra negli Stati Uniti rimarrà intatto come dimostreranno gli sviluppi successivi anche in seno all'organizzazione rivoluzionaria di cui aveva per undici anni fatto parte , la Nazione dell'Islam, alla cui guida sarà - dagli anni novanta - Louis Farrakhan , leader musulmano e affermatore di un ordine politico fondato sui valori della razza che , nell'ottobre 1995 , porterà un milione di militanti negri a marciare nelle strade di Washington.

Su quella manifestazione ha scritto il sociologo Francesco Alberoni: "Dobbiamo prestare attenzione ai fenomeni improvvisi, inattesi. In questi giorni ce n'é stato uno:la marcia di un milione di maschi neri su Washington. Non è il milione di persone che deve colpirci, ma il fatto che fossero solo neri e solo maschi. I maschi neri sono la popolazione più povera e più disgregata d'America. Nei ghetti neri non c'é una famiglia (...). ...l'ottanta per cento dei bambini cresce senza un padre, sulla strada. E un terzo dei giovani maschi , cresciuti in questo modo, finisce in prigione o in libertà vigilata. A Washington, città prevalentemente nera, il tasso di criminalità è tanto alto da costringere le autorità a istituire il coprifuoco (...). Ebbene il milione di maschi che si sono radunati a Washington vengono proprio da questi mondi di anomìa, di disordine e di promiscuità. Eppure hanno marciato in modo ordinato, come un esercito. (...) Il milione di dimostranti di Washington, sono i guerrieri di una nuova Jihad" (7)

La 'questione negra' negli Stati Uniti rimane dunque d'estrema attualità al di là , e ben oltre, le promesse di cambiamento di facciata e le dichiarazioni concilianti del neo-presidente Barak Obama , un 'negro' dell'Establishment, proveniente dagli ambienti del potere, creato dalle centrali del potere w.a.s.p. alle quali - volente o no - dovrà rispondere così come agli ambienti del Sionismo ai quali ha dato precise garanzie , in piena campagna elettorale, in merito alla "difesa" e alla "salvaguardia" dell'alleanza strategica con l'entità criminale sionista alias "stato d'Israele".

Obama è la marionetta dei potentati economico-finanziari statunitensi , il volto nuovo da 'presentare' all'opinione pubblica internazionale dopo otto anni di criminale mandato repubblicano a guida neo-cons e dopo i fallimenti in politica estera ed economica dell'amministrazione Bush. La sua "area di manovra" è ristretta, come sono menzognere le sue 'aperture' strumentali verso i paesi islamici. Nè l'Iran nè i suoi alleati si fidano di Obama ...e fanno 'bene'. Anche perchè il "giovane abbronzato" di berlusconiana memoria è 'diretto' e marcato stretto dall'AIPAC e dal B'nai B'rith e dalle altre consorterie sioniste che hanno 'delegato' all'ex first lady, Hillary Clinton , la "marcatura a uomo" del neo-presidente 'colored' degli Stati Uniti.

Un'operazione di facciata che non risolve assolutamente nè tantomeno da alcuna prospettiva alla soluzione del problema degli afro-americani nella società statunitense perchè se da un lato l'One World mondialista - la visione unidimensionale omologante del Villaggio Globale - uniforma e standardizza mode e costumi , 'imponendo' anche un presidente negro alla guida della principale potenza capitalistica mondiale, dall'altro lato "...i neri statunitensi rappresentano l'unica componente social-razziale in grado di mobilitarsi e di attaccare per linee interne l'ordine bianco WASP (...) , gravitante intorno all'oligarchia plutocratico-mondialista 'accampata' negli USA." (8)

Scriverà lucidamente il prof. Giovanni Senzani, ex teorico del Partito Comunista Combattente in Italia, che "la lotta di liberazione nera, assieme a quella portoricana, è storicamente il fulcro, la spina dorsale, di qualsiasi processo rivoluzionario all'interno degli USA...Si può comprendere così la vera ragione dell'attacco concentrico e spietato dell'intero apparato repressivo statunitense contro l'organizzazione del BPP (Black Panther Party) e i suoi militanti (...). Il BPP (...) viene indicato come il 'nemico interno' contro cui il governo, la polizia, il FBI e la CIA conducono una guerra senza quartiere , per bloccare la crescita di un movimento di liberazione afro-americano." (9) 

Noi , che affermiamo un'identità fondata sul riconoscimento della razza ario-mediterranea e sul riconoscimento dell'Islam quale religione rivelata e idea-forza rivoluzionaria per la rinascita morale e politica dei singoli e delle nazioni nel Terzo Millennio , riconosciamo nel 'vettore' politico afro-americano e nella figura del soldato politico antimondialista di Malcom X  (10) i principali artefici di un auspicabile 'sconvolgimento' interno agli assetti di potere ,  determinati e eterodiretti dall'oligarchia giudaico-mondialista e 'controllati' dal sistema 'xenofobo' biancocentrico anglosassone , in seno alla superpotenza a stelle e strisce , la quale rimane - per dirla con l'Imam Khomeini - il Grande Satana avvelenatore della vita dei popoli, distruttore di culture e identità, assassino di innocenti e nemico della sovranità economica e nazionale di interi Stati.

"Il 'razzismo colorato' ha costituito storicamente - scriverà Maurizio Lattanzio (11) -  la legittimazione 'ideologica' della criminale prassi di aggressione e di sopraffazione, di sfruttamento e di genocidio , che ha contraddistinto i processi storici di espansione imperialista del colonialismo inglese".

Dal razzismo biancocentrico anglosassone britannico al razzismo biancocentrico anglosassone sionista statunitense niente è 'mutato'....continueremo -... sempre e 'comunque' - a 'tifare' per la Tigre della Malesia , Sandokan , contro qualsivoglia James Brook e qualunque emulo del "raja bianco di Sarawak"....Salgari ...un 'maestro'.

 


DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI

Direttore Responsabile Agenzia di Stampa "Islam Italia"

 


Note -

1 - "Autobiografia di Malcom X" (con la collaborazione di Alex Haley) - ediz. Rizzoli - Milano;

2 - ibidem;

3 - Abu-L'Ala Maududi - "Conoscere l'Islam" - ediz. "Mediterranee" - Roma  1977;

4 - Abu-L'Ala Maududi - ibidem;

5 - Assata Shakur - "Assata Shakur - Un'autobiografia" - Cooperativa Erre Emme Editrice - Roma 1992;

6 - Malcom X - "Sulla storia degli afro-americani" - ediz. "Savelli" - Roma 1975;

7 - Francesco Alberoni - articolo "Una società senza disciplina genera l'intolleranza" - da "Il Corriere della Sera" del 23 ottobre 1995;

8 - Maurizio Lattanzio - articolo "Assata Shakur - Un'autobiografia" - dal mensile "Avanguardia" - nr 93 - Settembre 1993;

9 - Giovanni Senzani - introduzione a Assata Shakur -  Assata Shakur - Un'autobiografia" - ibidem;

10 - per una breve bibliografia su Malcom X si consulti:


- Autobiografia di Malcolm X (The Autobiography of Malcolm X) , scritto da Alex Haley fra il 1964 e il 1965 e pubblicato nel 1965.
- Malcolm X Speaks: Selected Speeches and Statements , a cura George Breitman. Discorsi durante gli ultimi otto mesi della vita di Malcolm X.
 - Malcolm X: The Man and His Times  a cura di John Henrik Clarke. Un'antologia di scritti, discorsi e messaggi propagandistici di Malcolm X.
- Malcolm X : Rifiuto, sfida, messaggio , a cura di  Roberto Giammanco, Edizioni Dedalo, 1994.
- Il film Malcolm X di Spike Lee (1992) è basato sulla sua autobiografia, e vede Denzel Washington nei panni di Malcolm.


11 - Maurizio Lattanzio - articolo/recensione "Gli squadristi del 2000" - dal mensile "Avanguardia" - nr. 95 - Novembre 1993;