Il movimento della decrescita felice non ha ancora preso una posizione ufficiale (o meglio, la questione non era stata mai posta ufficialmente, ndr) sul tema della sanità. Per questo motivo è importante che chiunque abbia elaborato, o stia elaborando idee in proposito le manifesti in modo che si possa aprire una discussione che ci consenta di formulare, se possibile, una posizione comune. Affinché questa discussione sia proficua sarebbe bene che eguisse un filo guida di cui qui si propone un abbozzo.

Parlare di decrescita significa rivolgersi ad un pubblico ampio, andando ad evidenziare dei comportamenti generali che possono essere migliorati. Per fare questo nel campo medico è necessario a mio avviso parlare inizialmente di argomenti le cui valenze scientifiche siano riconosciute unanimamente dalla comunità scientifica ed evitare di appellarsi alla decrescita enfatizzando il ruolo delle medicine alternative e complementari o di altre tecniche di ancora dubbia efficacia. Si rischia così infatti di rivolgersi ad un pubblico di nicchia, per altro già sensibile a questi argomenti e di non arrivare a coinvolgere la popolazione e la classe medica in generale.

Come non si può, sempre a mio parere, iniziare a parlare di decrescita sostenendo che bisognerebbe andare tutti a vivere in ecovillaggi sperduti fra le montagne autocostruendosi la casa e autoproducendo tutto quello di cui si ha bisogno, cosi in ambito medico non bisogna presentare la decrescita con ragionamenti che possono parere estremisti. Il discorso su argomenti più controversi potrà essere portato avanti in un periodo successivo.
Penso inoltre che, laddove vengano messe in discussione delle pratiche consolidate, debba essere riportata una seria documentazione scientifica a riguardo.
Ci sono molti temi generali (su cui vi è un consenso internazionale) che possono essere affrontati con questo metodo nell’ottica della decrescita .
Ne propongo qui alcuni:
-STILI DI VITA e PREVENZIONE :
L’importanza del cambiamento degli stili di vita nella prevenzione primaria (modificando lo stile di vita evito che mi venga la malattia), secondaria (curo la malattia cambiando stile di vita) e terziaria( adottando uno stile di vita differente modifico l’impatto che la malattia ha su di me). Si potrebbe parlare per esempio dell’importanza e dell’efficacia della dieta e dell’attività fisica (anche paragonate alle medicine) sia nella prevenzione che nella cura iniziale del diabete di tipo 2 e della sindrome metabolica.
-APPROCCIO OLISTICO AL PAZIENTE
Necessità di coniugare il riduzionismo materialista tipico della medicina occidentale con un approccio di tipo olistico, ovvero una visione del paziente non come una macchina fatta di tanti organi, ma come PERSONA, unica e unitaria. E’ necessario in quest’ottica inoltre non trascurare le varie dimensioni del paziente (individuale, sociale, psicologica, spirituale etc.).
-”CONSUMISMO FARMACEUTICO”/ APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA
consumiamo un sacco di farmaci inutili es. antibiotici, antiinfiammatori etc.. un sacco di analisi inutili come nel caso di alcuni “marker tumorali” (es. PSA), screening inefficaci che non modificano il decorso della patologia ma anticipano solo la diagnosi.
-INFLUENZA DELLE GRANDI CASE FARMACEUTICHE su ricerca, terapia, linee guida etc..
-STRESS, STILE DI VITA MODERNO in relazione a infelicità e ad alcune PATOLOGIE PSICHIATRICHE.
In alcune patologie è dimostrato che la PSICOTERAPIA ha efficacia pari ai farmaci (addirittura della depressione per esempio è più efficace a lungo termine nella prevenzione delle recidive).

Perché allora si continua a fornire principalmente solo il trattamento farmacologico?
-DISEASE MONGERING (COMMERCIALIZZAZIONE DELLE MALATTIE)
Creazione di nuove malattie (deficit di attenzione con iperattività) e medicalizzazione di normali eventi della vita come la gravidanza, la vecchiaia etc..
Allargamento dei confini dei valori anormali (es. i valori pressori e i valori di colesterolo sempre più bassi)
-RIBALTAMENTO DEL CONCETTO DI IGIENE
Igiene significa attuare norme per la prevenzione delle infezioni. Lavarsi le mani prima di mangiare è igienico, farsi la doccia due volte a giorno non è igienico in quanto si indebolisce il film idrolipidico della nostra cute, che è proprio quello che ci protegge dalle infezioni.
Correlazione fra aumento delle allergie nei paesi occidentali e la diminuzione del contatto con antigeni virali a causa dell’eccessiva “igiene” in cui vengono mantenuti i bambini fin da piccoli.
-TABOO DELLA MORTE. L’importanza della QUALITÀ DI VITA e non necessariamente della quantità.
-L’assistenza all’anziano dei familiari in casa propria (quando possibile) rispetto alla casa di riposo.
-NON SOPPORTAZIONE DELLA SOFFERENZA, DELLA MALATTIA e del dolore (acuto)
come normali esperienza della vita e propedeutiche alla gioia.
Non approfondisco qui il discorso perché penso che ognuno di questi temi meriti una trattazione specifica. Spero ciò porti ad una proficua discussione dove ognuno possa fornire quel prezioso contributo che solo la sua peculiare esperienza gli permette di apportare.
Insomma, buon lavoro!
Jean-louis Aillon