Le nuove forme del traffico degli organi
di Giovanni Lanza - 26/09/2005
Fonte: rinascita
Le nuove forme del traffico degli organi| Giovanni Lanza |
Il fenomeno del traffico degli esseri umani sembrerebbe in calo anche se le cifre si aggirano sempre su livelli molto alti. I casi sono due o che questo fenomeno stia veramente calando o che si stia nascondendo meglio.
Dati statistici americani stimano che quest’anno il fenomeno abbia colpito dalle 600.000 alle 800.000 persone, l’Unione Europea calcola che questo traffico avrebbe coinvolto più di 290.000 persone dall’Africa e dai Paesi dell’Europa dell’Est verso il nostro continente. La destinazione principale sono i Paesi industrializzati, più ricchi, dove c’è più richiesta di gente da sfruttare. Però questo fenomeno a varie sfaccettature, ci sono delle sostanziali differenze che portano a delle difficoltà di comprensione enormi e rendono questi dati puramente teorici.
I Paesi di provenienza delle vittime sono diversi ed anche in una regione circoscritta come la penisola balcanica possiamo tracciare una mappa ben precisa di tali movimenti..
Per esempio la maggior parte delle persone proviene dalla Moldavia e dalla Romania, mentre il Kosovo, la Bosnia e la Macedonia sarebbero Paesi di transito se non addirittura di destinazione.
Destinazione? Eppure questi Paesi non figurano certo tra i più ricchi e sviluppati del mondo?
Anche se il capitalismo qui non è ancora arrivato nelle sue forme più “luccicanti” basta la presenza delle Forze di Pace ad attrarre (o richiedere?) questo tipo di commercio, ovvero soprattutto donne che si prostituiscono. Però secondo altri è proprio in questi Paesi che queste donne verrebbero trattate meglio che in altri data la presenza di “questi paladini della pace mondiale”. Ora mi domando, ma perché si sarebbero fermati lì i trafficanti? Per questo sporco e maledetto business non sarebbe convenuto puntare all’Italia od alla Grecia ovvero a Paesi con gente più ricca?
Perché qui, in Kosovo, per molti anni una ragazza straniera potrebbe essere stata addirittura in regola, passare il confine tranquillamente con documenti validi, lavorare in un ristorante o pub e guadagnare 600 E. Però! Questo Paese si sta riprendendo? Peccato che per avere quelle 600 E sono state richieste mansioni molto insolite per una cameriera! Oggi sembrerebbe in calo la copertura della ristorazione, ma ciò non significa che i trafficanti non abbiano trovato altri escamotage.
Sta di fatto che il fenomeno oltre a cambiare da Paesi a Paese cambia anche nella sua organizzazione. Prima c’erano i mercanti ed i protettori, cosicché si sono create delle Leggi e delle pene differenti per le diverse categorie di sciacalli. Oggi però sembrerebbe che il protettore sia allo stesso tempo anche il trafficante o che lo diventi nel tempo. Ma la cosa più preoccupante è che le stesse donne colpite (ma vengono colpiti anche gli uomini) diventano nel tempo sfruttatrici di altre donne e proteggono i loro protettori che le tengono in buone condizioni. Un indizio sta nel fatto che molte delle vittime identificate rifiutano l’assistenza a loro concessa e non ritornano nel Paese d’origine.
Le cause che portano le persone ad intraprendere questa avventura all’estero sono molteplici: il bisogno dovuto alla povertà nel Paese dove abitano, disoccupazione, debolezza delle Leggi, corruzione, l’ingenuità e i guadagni alti. Nel caso di una legalizzazione di copertura, tipo cameriera, badante od accompagnatrice, queste persone possono inviare ingenti somme di denaro alla famiglia, ma accettando così il loro status di schiavitù. Molte donne e uomini sarebbero partiti pur conoscendo i rischi ai quali andavano in corso, solo per dare un futuro migliore ai loro figli.
Cosa fanno le Organizzazioni Internazionali per contrastare tutto ciò? Informazione ed aiuti finanziari ma ciò non sempre viene ben utilizzato dai governi e dai servizi di sicurezza locali che registrano tali spese sotto voci ambigue tipo addestramento pattuglie, aggiornamento della polizia e dei giudici, equipaggiamenti per le guardie di confine ecc. I governi vogliono colpire i trafficanti e far rimpatriare le vittime, le Organizzazioni Internazionali vorrebbero dare maggiore assistenza alle vittime per farle uscire allo scoperto.
La risoluzione di tale piaga sociale non è semplice. La prostituzione è il mestiere più antico del mondo ma qui si tratta di un vero è proprio business e perciò di una vera e proprio organizzazione nella quale potrebbero rientrare sistemi e persone che in realtà dovrebbero combatterle. Sarebbe ingiusto e presuntuoso vedere nei soli Paesi poveri il nemico ed il colpevole perché le Leggi del mercato non sono molto difficili da comprendere. Se c’è domanda allora aumenta l’offerta, e l’offerta proviene da persone che forse non sono molto distanti da noi (mai sentito parlare di case d’appuntamenti?). Io critico anche quei Paesi come l’Olanda o la Germania, che pur regolarizzando il fenomeno della prostituzione e concentrandolo solo in alcune zone della città, ne evitano i risvolti macabri e la fine tragica di alcune vittime. Le donne in vetrina provengono comunque sia dai Paesi più poveri. “L’hanno scelto loro di farlo”, “ne erano consapevoli” potrebbero essere queste le affermazioni a difesa di questo sistema che per certi aspetti è migliore dell’ipocrisia italiana che lascia tutto sotto gli occhi di tutti accusando però: “è pericoloso e deprecabile”. Parole…sempre parole….solo parole.
Però a monte vi è sempre il solito problema di una società malata. Lo sfruttamento del povero da parte del ricco.
Questi Paesi hanno già patito molte sofferenze nella loro storia, hanno pagato molto e più di altri i loro errori presunti o reali. Alla caduta del muro sembrava essere arrivata la liberazione tanto agognata, ma da un padrone severo e per certi aspetti crudele ne hanno trovato uno peggiore, che fa della mistificazione la sua arma vincente, e che la utilizza talmente bene tanto da essere oggi il padrone del mondo intero.