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La coscienza delle cellule

di Mére - 15/03/2006

Fonte: globalvillage-it.com

 

 Mére parla dell'esperienza spirituale del suo corpo

Da "La mente delle cellule" Ed. Mediterranee - a cura dell'Istituto Ricerche Evolutive

La sostanza fisica progredisce attraverso ogni formazione individuale: un giorno questa sostanza sarà capace di stabilire un ponte fra la vita fisica quale noi la conosciamo e la vita sopramentale quale si manifesterà.

Il corpo è il ponte. Il corpo: cioè le cellule...

Sembra che sia davvero possibile capire solo quando si capisce col corpo...

C'è una coscienza (corporea, suppongo) che fluttua nel corpo in una specie di pace eterna, ma non è come una distesa, la parola non è giusta: è un movimento senza limiti e dal ritmo molto armonioso, molto calmo, molto vasto e tranquillo. E questo movimento è appunto la vita...

Strano, la coscienza è diventata sempre più diffusa e il corpo è come qualcosa che ci naviga dentro, ma non attivamente. Non posso spiegare.

Come un oceano di luce che continua a fare il suo lavoro, e dentro ci fluttua qualcosa... di blu oltremare scuro, conosci quel colore?... Ecco... Ma il corpo potrà lasciarsi andare a quel modo solo quando sarà pronto. Questa è la preparazione. Il movimento è quello di una fusione totale, che ha come risultato l'abolizione dell'ego, cioè uno stato sconosciuto, no?, possiamo dire "mai realizzato fisicamente", perché tutti quelli che cercavano il Nirvana, lo cercavano abbandonando il corpo, mentre il nostro lavoro consiste nel fare in modo che sia il corpo la sostanza materiale, a fondersi. E' proprio quanto stiamo per tentare. Ma come conservare la forma senza un ego? E' questo il problema. Perciò il lavoro procede a piccoli passi. Ecco perché prende tanto tempo: ogni elemento viene ripreso, trasformato. La meraviglia (per la coscienza comune è un miracolo), è conservare la forma perdendo completamente l'ego...

Deve esserci qualcosa di nuovo nella coscienza degli aggregati cellulari... qualche cosa, una nuova esperienza che probabilmente sta avvenendo. Risultato: la notte scorsa ho avuto una serie di esperienze fantastiche - cellulari - che non riesco nemmeno a spiegare e che devono essere l'inizio di qualche nuova rivelazione... Quando è cominciata l'esperienza, c'era qualcosa che guardava (sai c'è sempre un qualcosa che osserva in modo un po' ironico, sempre divertito) e che ha detto: "Beh, se una cosa del genere succedesse ad un altro, si crederebbe malatissimo o mezzo pazzo!". Così mi sono messa tranquilla e ho detto: "Bene, bisogna lasciar fare; starò a guardare, vedrò -voglio proprio vedere...". Indescrivibile, indescrivibile, bisognerà che l'esperienza si ripeta molte volte prima che possa capire, fantastico! è cominciata alle otto e mezzo ed è durata fino alle due e mezzo del mattino.

Cioè neanche per un secondo ho perso coscienza: stavo li e osservavo le cose più fantastiche.

Non so dove tutto questo porterà... E' indescrivibile. Capisci? Diventare una foresta, un fiume, una montagna, una casa ed è una sensazione del corpo, la sensazione assolutamente concreta del corpo. E tante altre cose. Indescrivibile... Si è un'unità - il senso dell'unità...

I1 corpo è diventato trasparente, per dir cosi, e quasi inesistente, non so come dire... non è più di ostacolo alle vibrazioni: tutte le vibrazioni gli passano attraverso. Sicché non ha quasi la sensazione dei propri limiti.

E' un fatto piuttosto nuovo. Vedo che è successo abbastanza progressivamente; ma è un fatto piuttosto nuovo, perciò è difficile da esprimere.

E' proprio il corpo a non sentirsi più limitato: si sente sparso in tutto quel che fa, in tutto quello che lo circonda, in tutte le cose, le persone, i movimenti, le sensazioni, tutto... Sparso, così.

Tutto è diventato molto divertente. E davvero nuovo.

Devo stare piuttosto attenta e cauta a non urtare, a tenere le cose: i gesti sono un po' fluttuanti. Interessantissimo. Deve essere un periodo di transizione, fino al momento in cui si stabilirà la coscienza vera: allora la coscienza funzionerà in un modo totalmente diverso da prima, ma con una precisione che si può prevedere incalcolabile e di tipo molto diverso. Per esempio, per molte cose, la visione è più chiara ad occhi chiusi...

C'è la percezione sottilissima di un modo d'essere che sarà luminoso, armonioso. Tale modo d'essere è ancora indefinibile, ma nel cercarlo c'è una percezione costante (che si traduce in visione) di una luce multicolore, di tutti i colori tutti i colori, però non stratificati, ma come un insieme puntiforme di tutti i colori: un brulicare di puntini. ora lo vedo sempre, associato ad ogni cosa: lo si direbbe "percezione della vera Materia" ...

di Satprem