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Esportatori di democrazia... No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo Ordine Mondiale

di Gaia (a cura di) - 18/06/2009

Fonte: novoordo





Questa crisi era inevitabile? Gli Stati Uniti ne sono responsabili? Stanno davvero
risolvendo questa crisi, o piuttosto dobbiamo aspettarci che qualche potenza affondi? Ma
gli USA non erano i dominatori del mondo? Com’è che si ritrovano con le pezze al sedere?
Queste domande sono tutt’altro che oziose, pur (o meglio, a maggior ragione) nell’attuale
clima di incertezza in cui la gente vuole sapere solo cosa fare dei propri risparmi. Ma per
arrivare ad avere una qualche risposta concreta, bisogna partire dall’inizio e capire come si
è prodotta questa situazione.
Se diamo ascolto ai guru dell’economia, ai dirigenti delle banche, ai ministri del tesoro e
capi di stato, potremmo farci l’idea che nessuno in realtà sappia da dove venga l’attuale
crisi, che sia tipico del “sistema capitalista” questo ciclo di recessioni e boom economici,
che gli stessi operatori siano stati colti di sorpresa dalla crisi, che nessuno poteva
immaginare... che insomma l’origine vera è un gran mistero.
Lungi dall’esserlo, si tratta invece di una causa piuttosto chiara, almeno nei suoi tratti
essenziali: la crisi era inevitabile innanzitutto perché l’intero sistema poggia su basi
traballanti, che non possono farlo durare a lungo.
Questi “piedi d’argilla” dell’economia mondiale sono in sostanza:
A. Creazione di denaro dal nulla
B. Corso legale
C. Riserva frazionaria
Spiegherò brevemente questi tre concetti base, mentre suggerisco la lettura degli articoli
contenuti nelle Note per i necessari approfondimenti [1].
A. Creazione di denaro dal nulla (anche detta “magica stampante”)
Si stampano banconote che sono vera e propria carta straccia, perché non hanno alcun bene
reale a garanzia del loro valore. Semplicemente, sono foglietti a cui si attribuisce un certo
valore e si crede che valgano davvero la cifra impressa sulla carta.
Una volta, ogni banconota aveva un corrispettivo d’oro che la garantiva, in modo che
non si potesse stampare soldi a piacimento (almeno teoricamente, poi si può sempre
infrangere la legge, impunemente se chi lo fa è al potere): c’era cioè un limite, e questo era
dato dalla disponibilità reale di metalli rari e preziosi.
A più riprese questa convertibilità banconota-oro è stata sospesa da vari governi,
soprattutto per fare guerre (che richiedono letteralmente una montagna di denaro).
L’ultima volta che è stata presa una simile decisione, però, anziché essere temporanea è
divenuta permanente (proprio come la “guerra permanente” al terrorismo). E’ il 1971: il
presidente USA Nixon, per salvare il suo paese dalla bancarotta, annuncia la sospensione
totale della convertibilità dollaro-oro, che stiamo pagando ancor oggi [2].
Bene, anzi male: da allora è lecito stampare soldi a piacimento con la “magica stampante”,
senza ritegno. Che significa? Che si può immettere nel sistema una quantità spropositata,
virtualmente illimitata, di banconote, del tutto legalmente: una quantità slegata dai beni
reali in circolazione. Ma l’aumento della massa monetaria in circolo ha un nome ben
preciso: inflazione [3].
Dunque si tratta di una truffa legalizzata.
Ma se le attuali banconote sono carta straccia, com’è che le usiamo? Com’è che la gente ci
pensa due volte prima di bruciare una banconota da 50 euro? Queste ragionevoli domande
trovano risposta nel secondo fattore, che alla loro ragionevolezza oppone tutta l’assurdità
del sistema.
B. Corso legale (o corso forzoso)
Lo Stato obbliga i suoi cittadini ad usare esclusivamente le banconote da esso approvate
(da noi gli euro), anche se create dal nulla: è il meccanismo detto “fiat money”. In sostanza
abbiamo in mano pezzi di carta colorata senza alcun valore, ma siamo costretti a credere
che questi foglietti abbiano davvero un valore e siamo obbligati ad accettarli e usarli,
cioè a scambiare beni reali con quei foglietti colorati.
La gente non brucia le banconote, perché crede che valgano quanto scritto su di esse: pensa
“Non posso bruciare questa banconota, vale 100 euro!” quando materialmente quel
foglietto vale circa 3 centesimi di euro.
E’ un sistema basato sulla fiducia (ma sarebbe più attinente dire sulla fede): la banconota
ha valore nel momento in cui si crede che ne abbia, anche se essa è svincolata da qualunque
garanzia di avere realmente quel valore. Ma anche nel caso in cui la gente si renda conto
che ciò che ha in mano è solo carta colorata, resta incastrata comunque nel sistema, perché
lo Stato obbliga tutti ad usare quei foglietti.
Ma non è finita: c’è un terzo meccanismo, che assieme ai primi due costituisce i piedi
d’argilla del gigantesco mostro monetario attuale.
C. Riserva frazionaria
Ovvero un altro astuto modo per creare denaro dal nulla. In poche parole, il sistema
bancario può -anzi deve, essendo stabilito per legge- detenere solo una piccola parte dei
depositi dei correntisti, utilizzandone una buona parte per creare credito (cioè
moltiplicando magicamente il denaro esistente) [4]. Lo Stato stabilisce una riserva
minima da detenere e le banche devono tenere una quantità di denaro non inferiore ad essa.
In sostanza, se tutti noi volessimo ritirare i soldi che abbiamo depositato sui nostri conti
corrente, la banca ci direbbe “niet”: non li hanno, anche se io li avevo materialmente
depositati, perché buona parte dei miei risparmi è stata usata per fare credito ad altre
persone. Questo concetto astuto e subdolo, che la banca si guarda bene dal rivelarci
quando apriamo un conto, fa in modo che si crei dal nulla ulteriore denaro, come semplici
bit su uno schermo di computer. Nulla di più semplice.
Ma in questo modo si rafforza il danno già prodotto tramite fiat money, cioè si costruisce
un sistema destinato all’inflazione perenne.
Inoltre, se tutti nello stesso giorno andassimo a ritirare i soldi dai nostri conti correnti, le
banche fallirebbero all’istante per insolvenza (come già accaduto, peraltro).
Base monetaria degli Stati Uniti d'America:
Non è un caso che dal 2003 la FED (Federal Reserve, cioè la banca centrale statunitense) si
rifiuti di rendere pubblico un importantissimo valore, l’M3, cioè un dato relativo alla
massa monetaria in circolazione. Ci sono statistiche non ufficiali sull’M3 [5], di cui il
grafico sottostante è un esempio. La massa monetaria è completamente scollegata dai beni
reali esistenti, c’è uno scollamento imponente tra l’economia reale e i dollari prodotti dalla
FED.
Su queste basi si può ben capire come il sistema non possa durare a lungo: ogni volta si
ricorre ad astuzie, sotterfugi, trucchi di vario genere pur di mantenere in vita quel che è in
realtà un cadavere, rimandando così lo sfascio dell’intero sistema. Ma rimandare significa
solo aggravare il botto che farà quando scoppierà. Lo stiamo vedendo proprio ora.
A questi “piedi d’argilla” bisogna poi aggiungere altri elementi per capire l’attuale crisi
finanziaria: in particolare il comportamento dei governi e le speculazioni degli operatori
finanziari su derivati e altri prodotti [6].
Il secondo elemento è presto detto, almeno nel suo nocciolo: il “credito facile” erogato
dalle banche ha fatto sì che molti accedessero a mutui che poi non hanno potuto ripagare
[7]. Ma questi mutui subprime ad alto rischio di insolvenza venivano inseriti in pacchetti
azionari (i derivati) e immessi nel circolo finanziario. Erano null’altro che prodotti
“tossici”. Quindi questi crediti non ripagati hanno avviato un effetto domino, che sta
mandando gambe all’aria il sistema spregiudicato costruito anche su di loro. E oggi, quelli
che si stracciano le vesti con il mantra del “Non potevamo immaginare”, sono gli stessi che
per anni hanno giocato al monopoli con i soldi dei risparmiatori, ben consapevoli che
quella bolla sarebbe scoppiata, e facendo un botto tremendo.
"Pensavo stessimo solo comprando una casa!"
Che dire invece dei governi? Come interpretare il comportamento degli USA, “un impero
fondato sul debito”, che spendono cifre smisurate per le loro assurde guerre in giro per il
mondo, contraendo debiti esorbitanti che certo sanno di non poter ripagare? E perché
gli altri Stati accettano questa situazione?
Gli USA sono grandi esportatori di inflazione.
Il dollaro non vale più della carta igienica, eppure tutti accettano dollari negli scambi
internazionali.
La realtà è che viviamo in un sistema falsato, in cui nulla ha più il valore che dovrebbe
avere. La supremazia degli USA si basa fondamentalmente sul fatto che gli scambi nelle
borse petrolifere vengono effettuati con i dollari: il petrolio è scambiato con dollari, non
con euro o altre valute. Questo perché gli USA imposero quella condizione quando il
dollaro aveva ancora un valore, e ora semplicemente bombardano quei paesi che
vorrebbero vendere petrolio in cambio di euro [8]. Il dollaro ha l’apparenza di una moneta
“valida” perché viene scambiato con petrolio, bene con un forte valore reale. Paesi
come l’Arabia Saudita straripano letteralmente di dollari. E li spendono sui mercati
occidentali: questi sono ben contenti di tutta quella valanga di denaro, che però non fa
altro che peggiorare l’edulcorazione già presente nel sistema.
Un vero circolo vizioso, quindi, che non viene spezzato da nessuna delle parti in gioco
perché tutti ci guadagnano. Tranne la gente comune, su cui sempre si fa ricadere il peso
delle scellerate scelte dei governi.
La massa monetaria in circolazione a livello mondiale è totalmente scollata dalla
quantità di beni reali prodotti (vd. grafico seguente). Una situazione del genere non può
certo durare a lungo.
La moneta circolante nel mondo è cresciuta molto più che la produzione di beni
Tutti quei giochetti finanziari con cui per anni i vari operatori si sono “divertiti”, hanno
portato all’attuale disastro, che secondo molti è stato scientemente preparato: qualcuno
ha operato affinché oggi scoppiasse, con il massimo danno possibile, una crisi
finanziaria planetaria.
La “bomba da un quadrilione di dollari” dei derivati: quella dei mutui subprime, in confronto, è una
bazzecola (600 miliardi di dollari contro più di 1 milione di miliardi di dollari... cioè il 1760% del
prodotto interno lordo mondiale)
Da un certo punto di vista è vero che molti bancari si sono trovati spiazzati
(almeno non quelli ai massimi livelli che gestiscono il sistema, s’intende): in
quei giochetti le banche per cui lavoravano non avevano nulla da temere:
grosse compagnie assicuratrici, come AIG, erano nate apposta per coprire le
spalle alle banche in caso di investimenti e operazioni negative. Era già
accaduto, e le banche sono ricorse alle assicurazioni per non avere danni (un
ottimo sistema per perpetuare questo gioco truccato, senz’altro).
Ma oggi assitiamo ad una cosa mai vista: una dopo l’altra, le grandi
compagnie di assicurazioni bancarie sono fallite (sono state fatte fallire, per
meglio dire).
Per capire meglio questo aspetto del meccanismo, parliamo brevemente dei
CDS (Credit Default Swap), che sono strumenti derivati.
In sostanza, sono un sistema che permette alle banche finanziarie di
comprare qualsiasi cosa sul mercato -recentemente per es. i mutui subprimesenza
preoccuparsi del loro valore effettivo; in altre parole non importa più
se una cosa ha valore realmente o no, perché i CDS garantiscono che una
terza parte pagherà un’assicurazione se quelle aziende o quei bond perdono
di valore per un default o anche solo per un downgrade delle agenzie di
rating.
Ecco dunque il meccanismo perverso, secondo molti scientemente preparato
e attuato: a differenza del passato, questa volta nel momento stesso in cui
tutte le banche e tutte le istituzioni (persino i municipi) si sono esposte con i
CDS, con lo scoppio della bolla le assicurazioni finanziarie falliscono
misteriosamente a catena, lasciando banche e nazioni in debito di triliardi
con qualcuno, che di fatto è ora in grado di ricattare l'intera economia
mondiale. Ma in debito con chi? E a quale scopo?
2
Crisi finanziaria e NWO
[...] nel momento stesso in cui tutte le banche e tutte le istituzioni (persino i municipi) si
sono esposte con i CDS, con lo scoppio della bolla le assicurazioni finanziarie falliscono
misteriosamente a catena, lasciando banche e nazioni in debito di triliardi con qualcuno,
che di fatto è ora in grado di ricattare l'intera economia mondiale.
Ma in debito con chi? E a quale scopo?
Entrano qui in gioco gli hedge fund: i contratti CDS, e i contratti derivati da questi come i
CDO, non hanno un valore determinabile di per sè, per definirlo ci sono degli indici di
rating. C'è una borsa di questi indici dove si può speculare su tale valore. E chi specula su
questi indici? Gli hedge fund, molti dei quali sono controllati da famiglie come i
Rothschild e i Morgan, che controllano da sole quasi tutto il sistema finanziario mondiale.
In pratica, le compagnie che assicuravano i CDS (come per esempio AIG, Ambac, MBIA,
ACA, Monolines ecc.), nonostante avessero fatto bene i loro conti in vista dello scoppio
della bolla immobiliare -che sapevano perfettamente sarebbe scoppiata- non potevano
prevedere un attacco diretto degli hedge fund contro gli indici dei CDS. Hedge Fund
come quelli di Soros o dei Rothschild sono soliti fare operazioni speculative in borsa
bruciando miliardi con obiettivi politici e non di guadagno.
Quindi gli hedge funds fecero questo: dapprima si comprarono i CDS dei mutui
subprime che le banche vendevano per crearsi liquidità, sicure perché erano assicurate
da compagnie come AIG; poi andarono sul mercato degli indici e specularono al ribasso su
quei CDS facendogli perdere di valore; questo fece saltare AIG e gli altri istituti finanziari
che assicuravano le banche sui contratti CDS; le banche smisero di fare mutui sulle case,
perché non si fidavano più dei CDS, e questo accelerò ancor più la caduta dei prezzi delle
case, perché nessuno più le poteva comprare e la domanda scendeva a picco; tutto ciò
aggravava ulteriormente lo stato di istituzioni come AIG che alla fine falliscono, e in un
effetto domino trascinano con sè le banche; alla fine banche e intere nazioni sono indebitate
con gli hedge fund per trilioni di dollari di CDS.
In sostanza, qualcuno ha dapprima fatto in modo che le banche facessero mutui a più gente
possibile e senza il minimo controllo, sapendo benissimo che sarebbero andati per la
maggior parte in default, essendo le banche sicure che grazie ai CDS sarebbero state
coperte.
Poi è stato fatto in modo che aziende assicuratrici come AIG, che in passato avevano
protetto dalle ricadute degli scoppi delle bolle, fossero messe in crisi e fallissero. Hanno
scatenato un’orda di hedge fund pilotati per speculare sugli indici di rating dei CDS
accelerando il fallimento di tali istituti assicuratori in modo che avvenisse proprio a ridosso
delle elezioni. Quindi il sistema bancario si è trovato scoperto da tutti e due i lati: da
una parte mutui senza valore e dall'altra assicurazioni che nessuno avrebbe mai
pagato.
L’attuale crisi mondiale è stata scientificamente creata: l'andamento della bolla immobiliare
non solo è stato previsto, ma è stato creato. [9]
A tal proposito, giova ricordare qui una lettera che abbiamo segnalato a suo tempo sul blog
Nuovo Ordine Mondiale [10] e che trascrivo solo nei suoi punti salienti: la lettera è di
Samuel Rothschild, che a giugno 2008 scriveva al Financial Times:
Il Credito crea denaro.
[...]
Comunque, visto che denaro e potere sono sinonimi, e visto che il potere dovrebbe essere
concesso in modo selettivo, anche lo scopo del prestito merita considerazione.
Il recente "panico bancario" è stato autoinflitto.
I banchieri hanno abusato del loro privilegio di creazione del denaro.
[...]
Un dollaro sottovalutato ed una enorme liquidità, scatenata da un eccesso di prestiti
bancari, hanno fornito la scusa per la bolla speculativa del petrolio, delle case, delle
azioni e delle commodity.
Le bolle scoppiano.
La caduta dei prezzi minaccia le case, i mutui e l'intera struttura bancaria.
[...]
E' tempo di delimitare il privilegio dei banchieri della creazione del denaro.
Ripristinare il potere nelle mani dei pochi che tradizionalmente lo detenevano, ecco dunque
la ricetta di mr. Rothschild. Una buona ricetta, secondo lui, soprattutto perché quando dice
che il potere deve essere concesso in modo selettivo, intende dire che lui, con pochi altri
amici, rientra nella categoria di chi avrebbe diritto a detenere quel potere. Concentrato,
però. Quindi ancor più pericoloso.
Ma in tutto ciò, che cosa hanno fatto i grandi leader politici mondiali per affrontare questa
crisi di proporzioni colossali?
Misteriosamente, dapprima si sono affrettati a dire alla gente che non era nulla di grave e
che non bisognava preoccuparsi, poi hanno iniziato a dire che i nostri conti correnti “sono
al sicuro, perché tanto c’è il fondo interbancario che li assicura” (come a dire: sì, sono a
rischio, ma non ve lo diciamo apertamente), dopo di che hanno iniziato all’unisono a
suonare le trombe della crisi globale e le grancasse della recessione. Termine -sia detto per
inciso- che non veniva più pronunciato da decenni perché troppo “forte” alla percezione
della gente, preferendo sostituirlo con altri termini più soft.
Ora gli stessi che fino a un mese fa rassicuravano sul fatto che “il peggio è passato”,
parlano di recessione globale, di crisi profonda, di calo della domanda, invocando a gran
voce un intervento a livello globale per riformare l’intero sistema finanziario.
Ed ecco finalmente la perla, la punta di diamante che emerge dall’oscurità del caos: la
soluzione preparata per una crisi scientemente pianificata, soluzione offerta ai popoli del
mondo come panacea per sanare un sistema finanziario corrotto.
Serve una soluzione globale a una crisi globale (termine adorato dal mondialista Gordon
Brown, che infatti riesce a infarcire ogni suo discorso facendolo letteralmente straripare di
“globalismi” [11] ).
Innanzitutto gli stati devono farsi carico delle perdite delle banche, tramite
ricapitalizzazione delle stesse: in sostanza, la banca va in crisi e lo stato la salva (o meglio i
nostri soldi la salvano). Peccato che uno stato che si accolla i debiti di una banca debba
anche impegnarsi a restituire quei debiti: come? Facendo ricadere sui propri cittadini tutto
il peso di una simile sciagurata decisione. Aumento delle tasse, tagli alla spesa sociale,
inflazione, sono i mezzi principali con cui lo stato costringe i cittadini a sopportare l’onere
delle proprie decisioni.
La ricetta classica degli stati per superare crisi di questo genere, ci dicono i soloni della
politica e dell’economia, è “iniettare stimoli” sottoforma di nuova moneta, facendosi
carico di errori, malagestione e speculazioni degli istituti finanziari, finanziando alcuni
segmenti dell’industria e infine facendo partire grandi progetti infrastrutturali nel paese:
in sostanza, i cittadini sono con le pezze al sedere, lo stato si accolla i debiti delle banche,
la gente cerca di non spendere più del necessario, e la soluzione consisterebbe nel
realizzare colossali infrastrutture con i soldi di quegli stessi cittadini che già se ne trovano
pochi. [12]
Qualcosa non mi torna, ma nell’ottica dei soloni si tratta di un dovere imprescindibile: far
ripartire l’economia, in un modo peraltro piuttosto deleterio.
La soluzione per sanare questa crisi
dunque non starebbe nel ripensare da
zero il sistema monetario ed
economico, slegandolo innanzitutto da
quelle tre bestie nere di cui abbiamo
parlato all’inizio (fiat money, corso
legale, riserva frazionaria), e poi dal
gioco di speculazioni da quelle permesso.
Non sia mai: meglio invece continuare
sulle stesse fondamenta marce, soltanto
dando una ripulita alla polvere
superficiale. La gente paghi le
nefandezze altrui e non se ne parli più.
[13]
Anzi, diamo l’affondo finale: riformiamo l’intero sistema finanziario ed economico
mondiale in modo da accentrare ancor più il potere nelle mani di pochi: innanzitutto
promuoviamo l’idea della necessità di un coordinamento internazionale, che passi non
più tra i singoli stati ma tra aggruppamenti di stati; poi potenziamo il potere degli organi di
governo centrali e infine concentriamo le redini dell’intero sistema nelle mani di
pochissime persone al vertice di questa piramide globale.
L’Europa unita è stato uno dei primi passi, seguiranno prestissimo altri poli di
aggregazione: l’unione dei paesi nord-americani con l’accordo Nafta e la moneta unica
amero; l’accordo Sadc per i paesi del sud-Africa; l’unione delle forze petrolifere attorno
all’Arabia Saudita; il Patto Andino per i paesi della costa occidentale del sud-America e il
Mercosur per quelli della costa orientale.
Qualcuno prospetta anche un’ulteriore aggregazione tra Europa e Russia attraverso
Germania e Francia (ci sono interessi nel settore energetico che giocano un ruolo
preminente); o addirittura un patto USA-Cina per evitare il totale affondamento della
(ormai ex) superpotenza mondiale statunitense [14].
Questi accordi di natura prevalentemente economica ripercorreranno presumibilmente l’iter
toccato all’Europa: da un accordo economico tra singoli stati si è passati, senza
ovviamente sentire il parere della gente, ad un’unione politica il cui potere sui cittadini è
divenuto sempre più asfissiante e burocratico.
Accentrando in pochi grandi nuclei gli stati del mondo, si spiana la strada all’avvento del
governo unico globale, idea dapprima sussurrata e oggi apertamente prospettata da una
moltitudine di capi di stato, con il nome di Nuovo Ordine Mondiale.
A carte scoperte
Il percorso dunque sembra abbastanza chiaro, pur nel marasma di falsità elargite da
banchieri e politici, e nella disinformazione imperante nei mass-media.
Qualcuno forse ha spinto gli eventi nella direzione di affossare la superpotenza USA?
Almeno come primo gradino di un progetto più vasto.
Questa mia ipotesi si basa sia sulle modalità con cui si è innescata l’attuale crisi, spiegate in
precedenza, sia su altri eventi e dinamiche storiche recenti, sia sulle dichiarazioni degli
stessi politici, banchieri, operatori finanziari ai massimi livelli.
Il tracollo della potenza USA è annunciato ormai da tutti, il Washington Times ha parlato
apertamente di bancarotta (evento assai rilevante); molti sussurrano che entro l’estate
2009 la superpotenza avrà un debito dalla cifra indicibile e non potrà più ripagare i suoi
creditori (i principali detentori di titoli di debito estero USA sono: Giappone, Cina, Regno
Unito, paesi esporatori di petrolio come Venezuela, Iran, Iraq, Arabia Saudita ed Emirati
Arabi); il governo americano ha dichiarato di voler discutere la creazione di una “struttura
di governo internazionale per i mercati finanziari”.
I leader politici di mezzo mondo hanno ultimamente iniziato a citare sempre più spesso e
con disinvoltura il Nuovo Ordine Mondiale (il primo politico ad annunciarlo apertamente
fu Bush senior in un discorso del 1991); esistono istituzioni come il Council on Foreign
Relations (CFR) dichiaratamente dedicate a destabilizzare gli stati nazionali e alla
creazione di un governo unico globale, mentre gruppi come il Bilderberg costituiscono
momenti in cui decisioni dall’alto vengono fatte passare agli esecutori materiali più in
basso nella scala gerarchica (politici, rappresentanti del sistema finanziario ed economico,
capi d’industria e giornalisti).
L'Onu ha rappresentato un primo passo verso questo obiettivo (la sua nascita è un’idea
della stessa élite che ha creato il CFR e altri enti mondialisti, élite in cui ricorrono nomi
come quello dei Rothschild). Ma alla centralizzazione del potere politico deve
accompagnarsi la centralizzazione del potere economico, per questo da tempo si sta
operando per accentrare anche il controllo finanziario e monetario. L’attuale crisi e il
discorso del 13 ottobre 2008 di Gordon Brown confermano che tale obiettivo è vicino [15].
Le dichiarazioni in tal senso sono innumerevoli, per cui ne ripoterò soltanto un assaggio,
invitando a una ricerca più approfondita chi stia pensando che tutto ciò non sia solo
fantasia.
Sul progetto di un nuovo ordine mondiale:
"Che lo si voglia o no avremo un governo mondiale. La sola questione che si pone è di
sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza"
James Paul Warburg, banchiere, 17 febbraio 1950, in un discorso al senato americano.
"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa accadere gli
avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al
loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è
accaduto"
Nicholas Murray Butler, membro del Council on Foreign Relations (CFR).
"In politica nulla accade per caso. Ogni qualvolta accade un avvenimento, si può star certi
che era stato previsto che si svolgesse in quel modo"
Franklin D. Roosvelt, presidente USA, massone (33° grado del Rito Scozzese),
membro della Pilgrim Society e del CFR.
"Per unire il popolo americano al seguito di George W. Bush, non riesco ad immaginare
nulla di meglio di un attacco terrorista su di un obiettivo americano, dall'esterno"
Henry Kissinger, 2000.
Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la
"giusta" crisi globale e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale.
David Rockefeller.
"Se l'agenda del Nuovo Ordine Mondiale non viene realizzata tramite gli attacchi
terroristici all'America e se gli americani non accettano di deporre le loro armi e di cedere
la loro sovranità al Nuovo Ordine Mondiale, il prossimo attacco sarà una guerra chimica,
biologica e/o nucleare contro il popolo americano. Gli architetti del Nuovo Ordine
Mondiale non esiteranno a usare come ultima risorsa una bomba atomica o all'idrogeno
su una delle maggiori città americane"
New York Times, 24 settembre 2001.
"Oggi gli americani si sentirebbero oltraggiati se le truppe delle Nazioni Unite entrassero
a Los Angeles per ristabilire l'ordine; domani essi ne saranno grati. Ciò è particolarmente
vero se alla gente viene detto che c'è un pericolo esterno imminente, vero o inventato che
sia, che minaccia le loro stesse vite. Allora tutti i popoli pregheranno i propri leaders
perché li proteggano da questo demone. L'unica cosa che ogni uomo teme è l’ignoto.
Quando questo scenario si presenta si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della
garanzia del proprio benessere concessa dal Governo Mondiale"
Henry Kissinger in un discorso durante un incontro del gruppo Bilderberg a Evian,
Francia, 21 maggio 1992. All'insaputa di Kissinger, il suo discorso fu registrato da un
delegato svizzero durante il meeting.
"Andremo insieme verso questo nuovo ordine mondiale. E nessuno, insisto, nessuno potrà
opporsi"
Nicolas Sarkozy, 16 gennaio 2009, in un discorso all'Eliseo.
Finanza, economia e nuovo ordine mondiale:
“Abbiamo bisogno di un nuovo ordine finanziario mondiale”
Barroso, ottobre 2008
“...ecco perché ho paura del fatto che stiano facendo passare questa idea di un’unica
banca centrale mondiale”
Ron Paul intervistato da Alex Jones, ottobre 2008
“Se la gente capisse la natura del nostro sistema monetario e creditizio, credo che
avremmo una rivoluzione entro domani mattina"
Henry Ford
"L'individuo è in difficoltà quando viene a trovarsi faccia a faccia con una cospirazione
così enorme che non può credere che esista"
Edgar Hoover, ex direttore dell'FBI.
3
Crisi finanziaria e NWO
Signore e signori, il nuovo ordine mondiale
Gli stati si sono accollati l’onere di tappare i buchi creati da banche e altri istituti finanziari,
e questo onere pesantissimo ricadrà interamente sui cittadini. Ben difficilmente gli stati
potranno uscire da soli dal pozzo senza fondo di debito che si sono accollati: diventa così
necessario l’intervento di un organo decisionale centrale, che coordini un’azione a livello
mondiale.
I capi di stato continuano a ripetere che è un problema globale e quindi c’è bisogno di una
soluzione globale (slogan imparato a memoria per esempio da Sarkozy, che non smette di
ripeterlo, memore degli insegnamenti sulla propaganda di Bernays ripresi anche da
Gobbels).
Benvenuti nell’unica economia mondiale.
A breve seguirà l’unica valuta mondiale (presumibilmente solo elettronica, per sottrarre
alla gente anche l’ultimo tipo di controllo sul proprio denaro): molti governi di tutto il
mondo, tra cui la Cina, hanno richiesto una nuova moneta unica mondiale [16].
Recentemente, la Gran Bretagna ha evitato per un soffio il tracollo totale del sistema
bancario ed economico, e pare si appresti ad entrare nell’area euro [17].
Probabilmente, quando il dollaro verrà mostrato per quello che già è, carta straccia senza
valore, si innescherà un meccanismo simile, che porterà all’aggregazione nell’unica moneta
americana, l’amero. Si tratta sempre di una sorta di “nuclei di condensazione” attorno a
cui organizzare super-stati in vista dell’unica governance mondiale.
Recentemente i TG hanno assunto sempre più i toni allarmistici della recessione.
Sembrerebbe strano, visto che fino a pochi giorni prima si davano un gran da fare per dare
risonanza alle parole tranquillizzanti di politici e banchieri. Ma forse non è così strano. I
mass-media non parlano mai con bocca propria, ma sempre imbeccati a dovere.
La strategia classica per il controllo delle masse è sempre stata quella di creare una
costante percezione di pericolo, perché gli esseri umani in questo stato "concedono
maggiore potere ai leader". E’ tutta questione di percezione. Semplice, lineare, efficace.
I media trasmettono costantemente notizie di furti, rapine, aggressioni, sciagure, incidenti.
In questo modo la gente emotivamente è in uno stato di “perenne guerra”, una percezione
di perenne insicurezza che spinge ad accettare qualunque decisione governativa nella
speranza che l’insicurezza cessi.
La strategia in questo caso quindi si innesta su quella classica: sfruttare l’attuale crisi per
condizionare la gente attraverso il panico. Ma la situazione attuale va ben oltre questa
“ricetta classica”. Questa volta non è la manipolazione della massa l’obiettivo primario: si
tratta di condizionare le classi dirigenti, che notoriamente non si spaventano facilmente, a
meno che non vedano i propri soldi sparire improvvisamente nel nulla. Per creare un
cambiamento globale e imporre “una nuova Bretton Woods” che centralizzasse il
controllo finanziario, era necessario un vero cataclisma, una crisi di dimensioni epocali
che mettesse tutti i vertici in ginocchio. E nel 1995, con un nuovo strumento finanziario
costruito ad hoc -i CDS- e una deregolamentazione del settore immobiliare, è stata creata.
Il cataclisma è stato annunciato alle classi dirigenti con il crollo di Lehman Brothers, un
istituto che poteva essere salvato ma è stato fatto deliberatamente fallire. Questo primo
botto ha dato la scossa al sisma che si sarebbe scatenato di lì a poco. Giusto per far capire a
chi aveva i mezzi per farlo, la portata di ciò che sarebbe accaduto.
Il fatto che il 20 gennaio (data di insediamento del presidente alla casa bianca) Obama si
troverà a fronteggiare una crisi di tale portata, è dovuto al fatto che la transizione da un
controllo USA indiretto sull'economia mondiale tramite il dollaro, che comunque
lasciava spazio di manovra e indipendenza sulle politiche finanziarie interne (come ad
esempio svalutare la propria moneta per ridurre debiti) a un controllo diretto di un ente
sovranazionale (che sicuramente regolamenterà il mercato monetario tramite un paniere
prefissato di monete e toglierà agli stati il diritto di svalutare arbitrariamente la propria
moneta) non sarà indolore.
Il controllo del mondo tramite una sola moneta di un solo paese non potrebbe durare a
lungo. L'uso di una sola moneta produce inevitabilmente l'effetto di una dislocazione
dell'industria, di una separazione tra produzione e consumo: il paese che produce moneta
tende a divenire sempre più consumatore, mentre i paesi che la importano diventano
sempre più produttori, fino a mandare in crisi il paese che produce moneta, come infatti è
accaduto agli USA.
Fin dai tempi di Reagan si sapeva che ad un certo punto gli USA sarebbero finiti, e che altri
stati avrebbero avanzato la pretesa di usare la loro moneta come moneta di riferimento. Ed
ecco perché l’élite al potere doveva fare in modo che quando questo fosse successo, si
sarebbe scatenata una tale crisi da rendere impossibile per singoli paesi ereditare in
modo naturale lo scettro del controllo monetario. Era necessaria una crisi globale che
obbligasse gli stati ad accettare una soluzione globale. [18]
Non dimentichiamo infine che l’unico governo mondiale dovrà avere anche il suo esercito
mondiale: anch’esso, come per l’ONU, già abbozzato con la nascita della NATO (primo
passo da cui far sorgere un nuovo corpo di polizia internazionale), e ancora con la
costituzione europea (trattato anzi, in modo da evitare l’obbligo di sottoporlo ai cittadini
dei singoli stati per l’approvazione), che prospetta la nascita di un esercito europeo unico.
A tale proposito vorrei almeno accennare a una serie di fatti inquietanti che si stanno
succedendo a ritmo sostenuto da qualche mese in terra statunitense: la costruzione di veri e
propri “campi di detenzione/concentramento” in tutti gli USA, destinati a contenere
cittadini in rivolta; la preparazione di sacerdoti con appositi “corsi” perché a tempo debito
invitino la gente dai loro pulpiti a seguire senza proteste le disposizioni del governo;
l’ordinazione da parte della FEMA di centinaia di migliaia di contenitori in plastica
resistente per bare; la predisposizione di corsi per reduci dell’Iraq per abituarli alla
possibilità che un giorno potranno trovarsi a sparare ai propri familiari; il rimpatrio di
interi contingenti dal Medio Oriente e la loro dislocazione sul suolo americano;
l’attivazione da parte di Bush della 1st Brigade Combat Team, per azioni di contenimento
di disordini nazionali; l’elezione di un nuovo presidente giovane e di colore, che si è fatto
amare a suon di slogan e sorrisi, a cui probabilmente toccherà l’ingrato compito di
traghettare il popolo americano verso il nuovo ordine mondiale, assumendosi l’onere di
far accettare decisioni governative liberticide, ed eventualmente di sedare ogni focolaio di
rivolta che si presenterà.
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Siamo giunti al termine di questo lungo -ma spero interessante- articolo sulla crisi
finanziaria e i suoi legami con il progetto per un Nuovo Ordine Mondiale.
Durante la stesura di questo scritto, molte cose sono avvenute, parecchie dichiarazioni di
politici ed economisti sono cambiate con una rapidità e una capacità di voltagabbana
piuttosto sorprendenti (ma è il loro mestiere, dopotutto).
Un mutamento interessante è quello relativo all’uso della terminologia “Nuovo Ordine
Mondiale”: se infatti fino a un paio di anni fa, chi ne parlava veniva preso per
pazzo/visionario/complottista e quant’altro possa suggerire la mente, ultimamente sono
sempre più i politici che infilano questa precisa terminologia nei loro discorsi (Tremonti
ne è un esempio lampante). Con non-chalance, come fosse una cosa scontata conosciuta da
tutti che non ha nemmeno bisogno di spiegazioni.
Una moneta unica, elettronica (fate caso a quanta pubblicità stanno mandando in onda per
convincere gli italiani ad usare di più le carte di credito...); un governo unico, imposto con
la violenza dell’unica forza del (dis)ordine globale; una religione unica, sorta di
sincretismo neo-ecologista, neo-pagano e pseudo-esoterico che periodicamente spopola
nelle moderne società occidentali.
Come dicono diversi ricercatori, il nuovo ordine mondiale ci vuole tutti rimbambiti allo
stesso modo, passivi e sempre proni ad accettare qualunque decisione dall’alto venga
imposta.
La propaganda sfrutta le conoscenze nel campo della psicologia delle folle. Ogniqualvolta
si passa a parlare di massa e non già di insieme o comunità di individui, ci si infila nel
campo minato della psicologia delle folle, dove non ci sono più persone distinte ma un
ammasso spersonalizzato su cui si sono focalizzati decenni di studi.
Orwell nelle sue opere 1984 e La fattoria degli animali aveva previsto bene il futuro che si
stava dipanando e che si sarebbe concretizzato nel nostro presente. Ma non era un
indovino, quanto un attento osservatore degli eventi e delle tendenze in atto, che ha unito i
diversi elementi a sua disposizione per delineare i probabili sviluppi della storia.
Anche Aldous Huxley ha scritto opere sul possibile futuro della società (per esempio Il
mondo nuovo). A differenza di Orwell però, che immaginava una società schiavizzata con
la violenza da un Grande Fratello tiranno, Huxley concepisce un mondo in cui le persone
sono ugualmente schiave, ma non solo non ne sono consapevoli ma addirittura
difendono quel tipo di sistema. Programmati fin dalla nascita ad occupare un certo ruolo
nella società (avete mai sentito parlare di microchip sottocutanei? [19] ), crescono
amando la loro schiavitù, rimbambiti dai divertimenti, ripetendo gli slogan che erano stati
impressi alla nascita, inconsapevoli della storia della nascita di quel mondo nuovo in cui
esiste un unico Stato.
Sembra fantascienza?
Beh... Guardiamoci un po’ attorno.
Eugenetica, controllo mentale, programmazione ipnopedica, antidepressivi come
caramelle, propaganda, restrizione della libertà, dittatura mascherata da buon
governo (“questo è il migliore dei sistemi possibili”)...
Aldous Huxley sapeva di cosa parlava: conosceva fin troppo bene il pensiero e i propositi
di alcuni esponenti della famiglia Huxley, una delle più influenti dinastie inglesi.
Conosceva i progetti di controllo che si stavano portando avanti, la propensione per
l’eugenetica, il malthusianesimo, la depopolazione; semplicemente nei suoi scritti
annunciava ciò che era in preparazione.
"Ci sarà, nella prossima generazione o quasi,
un metodo farmacologico che farà in modo che
gli uomini amino la loro servitù, e produrrà una
dittatura senza lacrime, in modo che la gente si
vedrà di fatto le proprie libertà portate via, però
ne sarà felice, perché sarà allontanata da ogni
desiderio di ribellarsi dalla propaganda o dal
lavaggio del cervello, o da un lavaggio del
cervello attuato per mezzo di metodi
farmacologici. E questa sarà l’ultima
rivoluzione."
Aldous Huxley, discorso alla California Medical
School, San Francisco, 1961. [20]
Tutto ciò con buona pace delle pecore, pardon,
dei cittadini mondiali.
Ma, un momento... Cosa significa dunque tutto ciò, cosa aspettarci nel breve e lungo
periodo, per quanto riguarda il lato economico di tutta questa storia?
Il problema principale nell'attuale crisi economica, secondo i vari “super-esperti” che
pontificano dai mass-media --soloni dell’economia a libropaga dello Stato-- sembra essere
la deflazione.
E per debellare questo biblico flagello, le rotative delle banche centrali stanno stampando
soldi a ritmi sempre più serrati.
Ma è proprio questo il problema: e tenendo conto di tutto ciò che avete appena letto sui
meccanismi fondanti dell’attuale sistema monetario ed economico, non vi sarà difficile
capirne il motivo.
Però vi consiglio comunque di leggete l’illuminante articolo di Gary North “Inflazione o
deflazione?” [21] disponibile in italiano a questo indirizzo:
http://gongoro.blogspot.com/2009/02/inflazione-o-deflazione.html
Per una efficace definizione di “inflazione”, si consiglia un viaggio d’istruzione in Zimbabwe.
NOTE:
[1] Una esaustiva storia della moneta, base per capire l’attuale sistema monetario e
bancario, è stata pubblicata in tre parti da Marco Bollettino: “Bankenstein revisited, dal
baratto al baratro”.
-- Versione on-line:
Prima parte [ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1563 ]
Seconda parte [ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1568 ]
Terza parte [ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1585 ]
-- Versione PDF [ http://www.scribd.com/doc/12917793/Bankenstein-Revisited ]
Altri contributi importanti:
. Video “Money, banking and the Federal Reserve” (sottotitoli in italiano)
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2442 ]
. “Quando lo Stato diventa falsario”
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1997 ]
. “Magikonomics”
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2851 ]
. “Il dio di carta” [ http://gongoro.blogspot.com/2008/08/il-dio-di-carta.html ]
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Dollaro_USA
[3] “Cos’è veramente l’inflazione?”
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2384 ]
[4] Per una trattazione più approfondita del meccanismo della riserva frazionaria, si
vedano, oltre agli articoli consigliati nella Nota 1, la corrispondente voce di Wikipedia [
http://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_frazionaria ] e inoltre l’articolo “La grande piramide
rovesciata”
[http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&task=view&id=291&Itemid ]
Anche l’amico Samuel Rothschild ha messo nero su bianco che “Il credito crea denaro” [
http://novoordo.blogspot.com/2008/07/samuel-rothschild-e-i-privilegi-dei.html
[5] http://www.shadowstats.com/alternate_data
[6] Un ottimo forum, altamente consigliato, costantemente aggiornato con news e
informazioni per capire i retroscena di questa crisi: “Disastro o cospirazione? Discussione
sulla crisi economica in corso”
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?
topic_id=4492&forum=46
[7] Gli assurdi motivi che hanno reso possibile ciò sono ben spiegati in “Approfondimento
sulla crisi dei mutui”, articolo riportato da Informazione Scorretta, ottimo blog con news
finanziarie e non solo.
[ http://informazionescorretta.blogspot.com/2008/10/approfondimento-sulla-crisi-deimutui.
html ]
Si veda anche “Truffe e derivati”
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2433 ]
e il video esplicativo “The crisis of credit visualized” sottotit. italiano [
http://vimeo.com/3722948 ]
[8] L’ultimo paese che, a più riprese, ha annunciato di voler aprire un borsa del petrolio in
varie valute è l’Iran. Guarda il caso, l’Iran a più riprese viene minacciato dagli USA con
toni da armageddon, prendendo come scusa il programma nucleare iraniano. Un buon
articolo a questo proposito è “Apre la Iran Oil Bourse. O almeno, vorrebbe”.
[ http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2425 ]
[9] Ho utilizzato per questa spiegazione su CDS ed Hedge Fund ampi stralci dal forum già
segnalato alla nota 6, per la grande chiarezza dei contenuti
[ http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?
topic_id=4492&forum=46 ]
[10] Lettera e commenti sono consultabili all’indirizzo già segnalato nella nota 4
[ http://novoordo.blogspot.com/2008/07/samuel-rothschild-e-i-privilegi-dei.html ]
[11] Il discorso tenuto da Gordon Brown il 13 ottobre 2008 alla City di Londra --che è una
sorta di stato nello stato, è il cuore finanziario inglese ma anche mondiale, retto da un suo
proprio sindaco-- è un tripudio di global... e costituisce una sorta di annuncio ufficiale
dell’avvento del nuovo ordine mondiale attraverso la shock doctrine.
La trascrizione del discorso (“Speech on global economy”) è presente sul sito governativo
inglese [ http://www.number10.gov.uk/Page17161 ], mentre la traduzione italiana è
disponibile sul blog La Voce del Gongoro [
http://gongoro.blogspot.com/2008/10/globalismo-globalmente-globale.html ]
[12] Un articolo molto chiaro sul “piano di Obama per far ripartire l’economia”, è quello di
M. Rozeff: “Lo stimolo degli abomini” [ http://gongoro.blogspot.com/2009/02/lo-stimolodegli-
abomini.html ]
[13] Un ottimo articolo, che spiega chiaramente la posizione degli economisti accademici,
oltre ai meccanismi che hanno portato all’attuale crisi, è “Economic fascism and the bailout
economy” di Gary North [ http://www.lewrockwell.com/north/north683.html ], tradotto in
italiano e disponibile su La Voce del Gongoro al seguente indirizzo:
http://gongoro.blogspot.com/2009/02/fascismo-economico.html
[14] Si veda per esempio il numero 5-2008 della rivista Limes.
Sull’amero ci sono molti riferimenti e documenti su internet, si veda per esempio l’articolo
riportato da Città di Ariano [ http://cittadiariano.it/blog/huey/2008/10/economia-e-arrivolamero
]
[15] Sul CFR: http://novoordo.blogspot.com/2007/01/il-cfr-da-dietro-il-sipario-della.html
Sul gruppo Bilderberg: http://novoordo.blogspot.com/2007/06/il-gruppo-bilderberg.html e
http://novoordo.blogspot.com/2008/06/bilderberg-2008-partecipanti.html
Sulla dinastia dei Rothschild: http://novoordo.blogspot.com/2007/01/i-rothschild-come-ticontrollo-
il.html
Per il discorso di Brown rimando alla nota 11, mentre per altre sue dichiarazioni si veda
http://novoordo.blogspot.com/2007/05/gordon-brown-e-il-nuovo-ordine-mondiale.html
[16] CNN: “Governments want a One World Currency”, ottobre 2008
[ http://www.youtube.com/watch?v=ALvVtv5G4aE ]
Quanto sia importante per il sistema di dominio arrivare all’uso esclusivo di moneta
elettronica, è intuibile anche dalla recente campagna pubblicitaria a favore delle carte
di credito: non si è trovato di meglio, per convincere gli italiani ad abbandonare la
cartamoneta, che premere su futili motivazioni come la comodità di non avere problemi di
resto nei negozi (!).
La moneta elettronica è null’altro che una serie di bit su uno schermo di computer: bit
su cui noi non abbiamo potere alcuno, mentre esso si concentra sempre più al di fuori della
nostra portata. Questo è un ottimo sistema per rendere ogni singola persona letteralmente
schiava delle banche, sotto ogni punto di vista.
[17] Sulla sfiorata bancarotta inglese:
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/02/corsa-agli-sportelli-tre-ore.html
Sulla possibilità del passaggio sterlina-euro:
http://www.corriere.it/economia/09_febbraio_02/almunia_ue_londra_ingresso_euro_e10da
a80-f147-11dd-b48f-00144f02aabc.shtml
[18] Anche quest’ultima spiegazione fa uso di ampi stralci dalla discussione già citata
sull’attuale crisi finanziaria
[ http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?
topic_id=4492&forum=46 ]
[19] http://novoordo.blogspot.com/2007/10/rfid-nuovo-ordine-mondiale-bello.html
[20] http://santaruina.splinder.com/post/9943399/Il+Mondo+Nuovo+I
http://santaruina.splinder.com/post/10625057/Il+Mondo+Nuovo+II
“Amare la propria servitù. Questo è lo scopo ultimo del regime perfetto”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia_Huxley
[21] “If Deflation Is Coming, Sell Your Gold”, by Gary North
[ http://www.lewrockwell.com/north/north680.html ]
Inizio stesura 9 ottobre 2008.
Pubblicato on-line il 26 marzo 2009.
Riproduzione e diffusione liberamente consentite
purché non a scopo di lucro
e possibilmente citando la fonte:
Blog Nuovo Ordine Mondiale
http://novoordo.blogspot.com
Pubblicazione e composizione in formato PDF
a cura di www.TerraSantaLibera.org