Nel capitolo precedente dedicato alla postura ho accennato alla necessità di trattare l’argomento in maniera più specifica per quanto riguarda la psiche.
Anche l’irrorazione sanguigna del cervello potrebbe subire gli stessi influssi disturbanti descritti per altri distretti corporei, ma questo meccanismo è sicuramente minoritario perché il sistema neurovegetativo gioca, a quel livello, un ruolo differente. Occorre fornire altre spiegazioni, che in buona misura ribaltano i concetti nei quali è cresciuta la nostra mentalità scientifica.
Siamo stati abituati a credere che il cervello coordini e domini l’intera corporeità attraverso i suoi comandi elettro-nervosi a mo’ di monarca assoluto. Naturalmente NON E’ sbagliato, e verificabile ogniqualvolta un infelice venga colpito da un ictus: la distruzione di una certa area di corteccia cerebrale lo priva della capacità, per esempio, di muovere un braccio.

Esiste però anche un influenzamento “dal basso”, paragonabile a una società democratica dove l’elettorato può far sentire la propria voce e condizionare il comportamento dei vertici decisionali dello Stato.
Il miglioramento di uno stato depressivo descritto nel capitolo precedente dipende sopratutto dai segnali meccanici che partono da muscoli, articolazioni, tendini e raggiungono il cervello, dove vengono interpretati secondo un linguaggio che a parole suonerebbe più o meno così: “La periferia del corpo mi avverte che se ne sta ben dritta, proprio come un organismo che si sente bene e di buon umore: di conseguenza io a mia volta sono invogliato a pensare da ottimista”…

Negli ultimi decenni i mezzi di comunicazione di massa ci hanno abituato al concetto di “psico-somatica”. La medicina ha coniato di recente l’acronimo PNEI, che significa Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia, a rimarcare come lo stato emotivo possa riverberarsi sull’attività degli organi interni più sofisticati per farli funzionare al meglio (se è buono) oppure per disturbarli (se è conflittuale). E tutto questo corrisponde al vero, naturalmente; ma è solo una parte del quadro generale. Esiste anche la “somato-psichica” cioè l’inverso. Potremmo parafrasare un vecchio proverbio riscrivendolo in questo modo: CUOR CONTENTO IL CORPO L’AIUTA, da utilizzare contemporaneamente al suo opposto CORPO CONTENTO IL CUOR L’AIUTA (dove “cuore” sta per “psiche”).

Questa laicizzazione non vuole svilire l’importanza che i credenti di tutte le religioni attribuiscono all’intervento del Cielo, così com’è citato nel proverbio originale: semplicemente, la scienza deve fare i conti con la realtà osservabile mentre (almeno fino a questo momento) l’entità chiamata Dio sfugge alla comprensione scientifica.

“Decrescita” è anche riconoscere le interazioni in corso all’interno del nostro organismo, per imparare a gestirle e ridurre la dipendenza dall’esterno: ci torneremo.