Australia: no alle bottiglie di plastica. Un passo piccolo, ma radicale.
di Miriam Giudici - 14/07/2009
Gli abitanti della piccola cittadina di Bundanoon, nel Sud dell'Australia, hanno deciso: stop alla vendita di acqua imbottigliata. Ci si rifornirà da rubinetti e fontane, con contenitori riciclabili. Un passo piccolo, ma radicale.
Si può privatizzare il bene primario per eccellenza?
Le ragioni del successo della campagna “Bundy on tap” – Bundanoon al rubinetto – sono così semplici e logiche che paradossalmente creano stupore da noi. Ma come dare torto agli Australiani: le bottiglie di plastica dopo l'uso diventano rifiuti inquinanti e costosi da smaltire; così come inquinante e costoso è tutto il ciclo di imbottigliamento e trasporto del “prodotto”, che comporta spreco di energia e risorse e aumenta le emissioni di CO2. Ma quello che forse conta di più è che gli abitanti di Bundanoon hanno più o meno ribadito a tutti ciò che tutti sanno, come il bambino che gridava “il re è nudo”: è stupido e inutile pagare prezzi salati perché qualcuno raccolga e ci rivenda l'acqua, una risorsa che – in molte e fortunate parti del mondo – possiamo prelevare noi in abbondanza, dove abitiamo, senza spreco di risorse.
È probabilmente la prima volta che un intero centro abitato, seppure piccolo, bandisce le bottiglie di plastica quasi totalmente: l'eccezione riguarda i turisti, che potranno portare a Bundanoon le loro bottigliette (comprate altrove), ma saranno incoraggiati a riutilizzarle e a rifornirsi di acqua del rubinetto.
Le bottiglie di plastica vengono utilizzate una sola volta e poi buttate. E noi saremmo evoluti?
A Bundanoon la gente si è sentita toccata nel vivo, e questo l'ha spinta a fare una scelta molto radicale: ma il problema viene percepito a un livello più generale, tanto che, negli stessi giorni in cui nel paesino si votava il bando delle bottigliette, il governatore dello stato del Nuovo Galles del Sud ha decretato che agenzie governative e dipartimenti pubblici potranno rifornirsi solo di acqua del rubinetto, definendo l'acqua in bottiglia uno spreco di risorse naturali e anche di soldi dei contribuenti.
E da noi? Ricordiamo che in Italia è attiva la campagna di Legambiente “Imbrocchiamola”, che promuove l'uso dell'acqua del rubinetto a casa e nei locali pubblici. In un Paese che detiene il record del consumo di acqua in bottiglia, ma dove l'acqua del rubinetto è generalmente buona, faremmo davvero bene a documentarci su www.imbrocchiamola.org e a imparare, come gli abitanti di Bundanoon, a non farci fare il lavaggio del cervello da certi colossi industriali.