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La strategia di accerchiamento del pentagono

di Bill Gertz* - 21/03/2006

Fonte: Comedonchisciotte

 


Il Pentagono sta collocando bombardieri strategici, portaerei e sottomarini a GUAM, nell’Oceano Pacifico, nell’ambito di una nuova strategia di “accerchiamento” tesa a preparare un conflitto con la Cina: questo è quanto emerso ufficialmente ieri al Pentagono.
Peter Rodman, assistente del Segretario alla Difesa per la Sicurezza nazionale ha detto alla Commissione Congressuale che la risposta militare alla minaccia cinese è una parte della strategia di sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Sebbene le relazioni tra Stati Uniti e Cina siano buone “entrambe le nazioni sanno bene che esistono motivi di attrito tra loro, in particolare riguardo alla questione di Taiwan”.


Questo è quanto affermato da Rodman durante una seduta della Commissione che prende in esame le relazioni socio-economiche tra i due paesi.

Rodman ha anche affermato che lo sviluppo militare della Cina in questi anni ha cambiato la “strategia di calcolo” degli Stati Uniti nella difesa di Taiwan da minacce provenienti dalla terra ferma e ha evidenziato come una “moderata politica di accerchiamento sia ormai essenziale”.

Il dispiegamento di circa 700 missili cinesi sulla frontiera di Taiwan ha cambiato lo lo stato delle cose tra l’isola non-comunista e la Cina stessa.


 


Rodman ha sostenuto che la politica del Pentagono deve guardare con attenzione allo sviluppo militare della Cina e “che pur essendo pronti a dialogare potrebbe accadere il peggio”.

James Thomas, responsabile dei piani per il Segretario alla Difesa, afferma che gli elementi chiave della politica di accerchiamento del Pentagono sono dettati da un futuro incerto nelle relazioni tra Stati Uniti, Cina e Russia.

Thomas ha sostenuto che la diplomazia e il dialogo sono comunque privilegiati, ma il Pentagono deve essere pronto “alla eventualità di adottare misure diverse in caso la situazione diventi più ostile”.

Thomas ha affermato che “nell’ambito della strategia di accerchiamento della Cina” sta provvedendo al dispiegamento di bombardieri in una base abituale per l’aviazione americana, a GUAM. Ha anche detto che si sta procedendo a degli aggiustamenti nel dispiego globale delle forze navali, portando a 6 il numero di portaerei nell’area del Pacifico, a causa dello spostamento dei commerci e del trasporto globale; “stiamo pensando di spostare nei prossimi anni il 60% dei nostri sottomarini d’attacco nel Pacifico”.

Il termine comunemente usato per questa strategia è “hedge”, ovvero accerchiamento, ma nella discussione ufficiale del Pentagono si parla di “preparazione di un piano di difesa per sconfiggere un’aggressione militare da parte della Cina”, quindi di un piano di difesa.

I commenti ufficiali del Pentagono si limitano a minimizzare la eventuale emergenza di un conflitto con la Cina.

Il piano prevede frequenti ricognizioni dei bombardieri B-2 su Guam, ciò che la AIR FORCE definisce come “missione globale alla ricerca di aree di crisi”. Speciali hangar e altre strutture logistiche e di manutenzione stanno sorgendo sull’isola di Guam, territorio americano che dista circa 1800 miglia dalle coste cinesi.

Tre sottomarini d’attacco si sono poi insediati nelle acque di Guam, ci sono poi depositi e magazzini per armi a lunga gittata e missili Cruise.

William J Fallon, comandante del PACIFIC COMMAND, ha visitato Guam dicendo ai giornalisti che l’isola diverrà presto un punto cardine per le forze militari statunitensi nel Pacifico, data la relativa vicinanza a Taiwan, Corea del Sud e Sudest asiatico.

Ieri Thomas ha anche affermato che il Pentagono sta rafforzando le sue alleanze strategiche in Asia, nell’ambito di una più ampia strategia.

Bill Gertz

*The Washington Times
Fonte:www.globalresearch.ca
Link:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=GER20060319&articleId=2132
19.03.06
The Washington Times - 2006-03-18
http://www.washingtontimes.com/national/20060316-114755-3306r.htm

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GENNARO SEVERINO