Acqua, un bene per tutti
di lanuovaecologia - 22/03/2006
Fonte: lanuovaecologia.it
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Oggi è la giornata mondiale dell’Acqua promossa dall’Onu, che presenta una ricerca, e lancia un Sos. Il peggior nemico dell'acqua potabile del nostro pianeta, più che l'inquinamento o il surriscaldamento dell'atmosfera, è il suo uso eccessivo in agricoltura: a questa conclusione è arrivata una ricerca ambientale prodotta dal Global International
«Nel complesso, l'agricoltura figura in cima alle minacce più gravi per l'acqua dolce», si legge nelle conclusioni del rapporto, secondo il quale il problema, nella cornice attuale, é destinato a peggiorare in modo costante fino al 2020, anno in cui si ferma la previsione. Gli effetti sul medio periodo degli eccessi nell'irrigazione sono già ben visibili: «Drastici cali nella portata dei fiumi, aumento della salinità degli estuari, estinzione di specie di pesci e di piante acquatiche e riduzione dei sedimenti costieri», fenomeni, questi, «destinati a peggiorare in molte aree del globo entro il 2020». Ma la stessa agricoltura ne subisce a sua volta il contraccolpo: la riduzione della percentuale di acqua dolce, infatti, «intensificherà la desertificazione delle terre fertili, l'insicurezza alimentare e i danni alle riserve ittiche» con la conseguenza di aumentare «malnutrizione e malattie». Il rapporto dell'Onu suggerisce anche qualche rimedio: perfezionare la pianificazione agricola, o piantare le colture in regioni che richiedano minore irrigazione. «Stiamo sfruttando troppo intensamente le nostre risorse d'acqua dolce, soprattutto per irrigare zone dove non si riesce a coltivare in modo razionale perché l'evaporazione è eccessivà», spiega il prof. Gotthilf Hempel, biologo marino dell'università di Kiel, in Germania, principale coordinatore della ricerca. Pozzi più profondi e la costruzione di nuove dighe, per esempio, non sono la risposta giusta. Ma non è solo questione di uso razionale di acqua. Parte del problema, secondo lo studio, riguarda anche le abitudini alimentari, che soprattutto nei Paesi più ricchi si orienta sempre più su prodotti che richiedono più acqua di altri, «come la carne rispetto alle verdure o la frutta rispetto ai cereali», conclude Hempel. |