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I satelliti rivelano un rapido calo delle riserve d'acqua in India

di redazionale - 17/08/2009

 

Una ricerca "Satellite-based estimates of groundwater depletion in India" pubblicata su Nature dimostra che in India stanno rapidamente calando le riserve idriche.
Al rapporto ha lavorato anche Isabella Velicogna, del dipartimento di fisica dell'università di Udine che ha collaborato con Matthew Rodell, del department of Earth system science, University of California, James S. Famiglietti del Jet propulsion laboratory, California institute of Technology, Pasadena, e Matthew Rodell del Goddard space flight center Nasa di Greenbelt, Maryland. I ricercatori, utilizzando dati satellitari hanno constatato che il rapido esaurimento delle acque sotterranee potrebbe portare a una grave crisi idrica.

Secondo lo studio «Le acque sotterranee sono una fonte primaria di acqua dolce in molte parti del mondo. Alcune regioni stanno diventando troppo dipendenti da esse, consumando le acque sotterranee più velocemente di quanto vengono naturalmente alimentate e causano un calo irrimediabile delle falde idriche. Le prove indirette esistenti suggeriscono che questo sia il caso dell'India nord-orientale, ma non fino ad ora non c'è stata alcuna valutazione regionale del tasso di esaurimento delle acque sotterranee».

I ricercatori hanno utilizzato il Gravity recovery and climate experiment satellite (Grace) della Nasa per analizzare i cambiamenti nei depositi sotterranei di acqua e le simulazioni delle variazioni dell'acqua al suolo integrati con l'hydrological modelling system negli Stati indiani di Rajasthan, Punjab ed Haryana, inclusa la capitale New Delhi, coprendo un periodo che va dall'agosto 2002 all' ottobre 2008, e hanno constatatio o che in questo periodo «l'esaurimento delle acque sotterranee è stato pari a una perdita netta di 109 Km3 di acqua, che è il doppio della capacità della più grande riserva d'acqua di superficie dell'India», l' Upper Wainganga, e quasi tre volte la capacità del lago Mead, in Nevada, la più grande riserva idrica degli Usa. Questo nonostante che in tutto il periodo preso in considerazione le precipitazioni annuali non si siano discostate molto dalla media «a dimostrare che gli altri componenti terrestri dello stoccaggio di acqua (umidità del suolo, acque superficiali, neve, ghiacciai e biomassa) non hanno contribuito in maniera significativa alla riduzione osservata in totale nei livelli delle acque».

I ricercatori sottolineano che «Anche se il periodo del nostro observational record è breve, i dati disponibili suggeriscono che è probabile che la causa sia il consumo insostenibile delle acque sotterranee per l'irrigazione ed altri usi di origine antropica. Se non si adotteranno al più presto misure per garantire l'uso sostenibile delle acque sotterranee, le conseguenze per i 114 milioni di abitanti della regione possono comportare una riduzione della produzione agricola e la penuria di acqua potabile, con estesi stress socioeconomici».

La ricerca ha evidenziato infatti gravi anomalie, visto che le perdite d'acqua accertate equivalgono ad una massa idrica di 109 miliardi di tonnellate.

Un secondo studio dell' università del Colorado e del National center for atmospheric research di Boulder, che ha utilizzato semopre i dati di Grace ha rivelato che le aree ad irrigazione intensiva del nord dell'India, del Pakistan orientale e parti del Bangladesh stanno perdendo le loro acque sotterranee ad un ritmo di 54 km3 all'anno, un dato perfettamente in linea con lo studio italo-statunitense.

L'esaurimento delle acque sotterranee nel nord-ovest dell'India è un problema noto, ma secondo Rodell «I dati suggeriscono che il tasso di perdita è di circa il 20% superiore a quello che le autorità indiane avevano precedentemente stimato».

Rajasthan, Punjab e Haryana ricevono una media di 500 millimetri di pioggia all'anno, solo leggermente inferiore a quella delle umida Londra, «ma con marcate differenze regionali e stagionali. Sebbene solo un terzo delle loro terre sia irrigato, l'irrigazione delle colture arriva fino al 95% del consumo idrico. Per Rodell «Se gli agricoltori potessero passare a coltivazioni water-intensive, come il riso, e implementassero metodi di irrigazione più efficienti, questo sarebbe di aiuto».

Intanto il governo indiano sta cercando di approvare regolamenti per ridurre il consumo di acque sotterranee, «Speriamo - dice Rodell - che la nostra ricerca dia loro le prove di cui hanno bisogno per portarli a termine».