Frutta e verdura? Meglio i cibi spazzatura
di Andrea Bertaglio - 01/09/2009
Secondo dati Istat sempre meno giovani includono frutta e verdura nella loro alimentazione. Tra i bambini la percentuale è addirittura del 25% e la vendita di frutti e ortaggi è calata del 20 percento negli ultimi cinque anni. Se ciò fosse dovuto ad un aumento dell’auto-produzione, potremmo parlare di una buona notizia. Ma purtroppo i motivi sono del tutto differenti.
L'alimentazione delle nuove generazioni è sempre più incentrata sui prodotti proposti dalle pubblicità anziché sui cibi più adatti al loro sviluppo
Tutto questo si scontra con il tentativo più o meno efficace fatto dalle Istituzioni di aumentare la sensibilizzazione dei giovani ad un corretto comportamento civico, rispettoso sia dell'ambiente che delle tradizioni alimentari italiane. Sì, perché oltre ai discorsi riguardanti la salute, c’è da considerare anche l’abbandono massiccio della dieta mediterranea e di molte tradizioni culinarie nostrane da parte degli adolescenti, i quali si stanno orientando sempre più spesso verso i cosiddetti “junk food”, “cibi spazzatura”, appunto.
L’eccessivo consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero, comprese le bibite gassate, ha portato con la complicità di tv e videogiochi ad avere un terzo dei ragazzi fra i 6 e gli 11 anni in sovrappeso. Come afferma inquietantemente Gabriele Bindi sulle pagine di AamTerranuova, “l’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, nei confronti delle quali la dieta mediterranea ha dimostrato scientificamente di essere particolarmente efficace nella prevenzione.”
Significa davvero che, dopo secoli di conquiste in campo medico e farmaceutico che hanno permesso un progressivo aumento della durata media della vita, a causa delle malattie provocate dal peso eccessivo i giovani di questa generazione potrebbero essere i primi a vivere meno dei propri genitori?
Solo riscoprendo un alimentazione sana possiamo sperare che le nuove generazioni viano dignitosamente
Inoltre, riscoprire le nostre ottime tradizioni alimentari, che vadano oltre le lamentele quando si fa un viaggio all’estero perché non mangiamo pasta da due giorni, sarebbe davvero un’ottima scelta. Per svariati motivi: di salute, culturali, ambientali ed anche economici. Un bel piatto di frutta e di verdura costa molto meno di qualche prodotto industriale confezionato. E potremmo addirittura auto-produrcelo, a differenza dei pezzi di plastica che invadono le nostre tavole, ed i nostri stomaci.