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Bill Devall è tornato alla Terra

di Guido Dalla Casa - 08/09/2009


Bill Devall, professore emerito della Humboldt State University della California ed
attivista ecologista, si è spento serenamente il 26 giugno 2009 nella sua casa di
Trinidad, in California. Era nato nel 1938.
Conosciuto per i suoi scritti di Ecologia Profonda, Bill ha dedicato tutta la vita alla
protezione della Natura. Ispirato soprattutto dalle opere di Arne Naess e Gary Snyder,
è noto in Italia per il libro “Deep Ecology. Living as if Nature Mattered” scritto con
George Sessions e stampato nel 1985. Il libro è stato tradotto e pubblicato in italiano
nel 1989 dalle Edizioni Gruppo Abele con il titolo “Ecologia Profonda. Vivere come se
la Natura fosse importante”. Con George Sessions, Devall contribuì molto nella fase
iniziale a diffondere nel Nord America le idee di Arne Naess.
Secondo Devall, la crisi ecologica è una crisi culturale: è necessario un passaggio da
una visione antropocentrica a una visione ecocentrica, che del resto ha radici antiche,
è qualcosa che potremmo chiamare la saggezza della Terra, una danza unitaria di
piante, animali, umani e della Terra stessa. Fra i libri di Bill, ricordiamo “Living
Richly in an Age of Limits”, scritto come un Manifesto per la classe media
americana.
Il suo ultimo libro, pubblicato nel 2008, ha per titolo “The Ecology of Wisdom”.
Devall ha avuto una parte attiva nella protezione delle antiche foreste del Pacifico
nordoccidentale. E’ stato spesso preso di mira per i suoi scritti, la sua filosofia e la
sua appartenenza all’associazione Earth First!
Con l’ecologia profonda molti sono pervenuti a una visione del mondo
fondamentalmente ecocentrica. Ma c’è una differenza fra gli attivisti che accettano il
capitalismo industrialista e coloro che vi si oppongono. Nel suo saggio “Deep
Ecology and Political Activism”, Bill parla del movimento ambientalista come una
“leale opposizione” e afferma che “la rivoluzione politica non è parte del vocabolario
del movimento ecologico profondo a lungo termine”. Riesce però piuttosto difficile
per un sostenitore dell’ecologia profonda non respingere il paradigma industrialcapitalista
e quelle istituzioni che vogliono perpetuarne i valori. Infatti in realtà
coloro che mettono al primo posto la Terra sono rivoluzionari. Tuttavia altri ecofilosofi
hanno preso pubblicamente le distanze dall’ecologia profonda e si sono
dichiarati “leali al sistema”.
Il tuorlo e l’albume di un uovo sono vitali per l’embrione, che non lascerà il suo
uovo troppo presto, ma consumerà prima le sue sostanze nutritive. Il giovane essere
senziente uscirà dal suo guscio per raggiungere il resto della Vita sul piano
planetario. Per questo i suoi sensi non sono più limitati all’illusione che “tutto esiste
per me”: la più grande comunità chiede invece di “mangiare e essere mangiato”. Noi
– Homo sapiens – non abbiamo ancora lasciato il nostro guscio, ci rinchiudiamo in
esso e usiamo solo per nostro uso personale tutte le sostanze del pianeta, pieno dei
nostri rifiuti, incapaci di comprendere Gaia. Solo un cambiamento veramente
rivoluzionario ci spingerà ad una forma di maturità come specie. Sarà difficile che
questo possa avvenire senza pressioni dall’esterno, ma invece di aspettare qualche
imperativo, sarebbe meglio scoprire come comunicare con Gaia.
L’opera di Bill per salvare la Natura non è certamente limitata alla pubblicazione di
libri, egli si è impegnato in prima persona nell’azione ambientalista a livello locale e
nazionale. E’ stato un membro fondatore del North Coast Environmental Center con
sede in Arcata (California), molto attivo negli sforzi per proteggere le spiagge locali,
le foreste e le specie in pericolo. In campo nazionale, si dedicò molto alla protezione
delle antiche foreste del Pacifico del nord-ovest. Come bersaglio degli antiambientalisti,
il suo lavoro venne spesso associato alle idee dell’Associazione Earth
First! e agli ideologi politici dell’ambientalismo radicale. Il suo libro “The Tragedy
of Industrial Forestry”, pubblicato nel 1995, è stato molto importante per i tentativi
di salvare le restanti foreste degli Stati Uniti e del Canada.
Bill è stato anche un ottimo docente: nato a Kansas City, ha studiato e insegnato
nelle Università del Kansas, delle Hawai, di Alberta, dell’Oregon e di Edmonton. La
sua carriera di insegnante è continuata all’Università Humboldt, dove ha tenuto corsi
sulle foreste, sui rifiuti radioattivi e sulla wilderness.
E’ stato un “guerriero” per la Natura fino alla fine dei suoi giorni.
La casa di Trinidad era un luogo dove studenti, professori ed ecologisti potevano
radunarsi a conversare con Bill, che negli ultimi anni aveva trovato nello studio e
nella pratica del Buddhismo un conforto in questo mondo antropocentrico e
distruttivo.
Anche se Bill aveva un’idea riformista dell’ecologia profonda e non pensava che
fosse una piattaforma teorica rivoluzionaria, egli resta comunque una figura di primo
piano dell’ecologia profonda alla quale ha dato un grande contributo.