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Quando il cammino e la meditazione si incontrano

di Martina Turola - 18/09/2009

Nascono nuovi percorsi di turismo consapevole alla scoperta di luoghi selvaggi, seguendo il ritmo e il suono dei propri passi. Un cammino che diventa meditazione, in cui si esercita l'energia della concentrazione fino a raggiungere una visione profonda di sé e del mondo circostante. Si chiama Deep Walking e vi porta a spasso per l'Italia ma non solo.

deep walking
Nascono nuovi percorsi di turismo consapevole alla scoperta di luoghi selvaggi, seguendo il ritmo e il suono dei propri passi
Camminare profondo - deep walking - una selezione di viaggi pensati per persone speciali.

 

Si tratta di viaggi in cui l'atto stesso del camminare diventa protagonista, in cui ci si sveglia molto presto e si fanno esercizi tipo Qi Gong a colazione. Se ci si alza presto di conseguenza si va anche a letto presto e non ci si abbuffa di cibo e alcool perché “gli occhi sono più spesso affamati della pancia”.

 

Ad idearli è stata l'associazione La Boscaglia, che aveva già sperimentato in via informale questa formula durante i viaggi che organizza regolarmente, tutti improntati alla ricerca interiore, alla sobrietà, alle scelte consapevoli dei consumi.

 

I viaggi Deep Walking sono viaggi itineranti, dove si fanno letture lungo il cammino, si pratica l'ascolto, l'empatia e la condivisione e si mangia vegetariano. Ogni tanto si sostituisce alla convivialità la pratica del silenzio, durante qualche pasto o qualche cammino. E, ovviamente, si rispetta la vita in tutte le sue forme, mantenendosi sempre attenti a tutti gli aspetti ecologici e di turismo responsabile.

 

Una particolarità di tutti questi viaggi del cammino consapevole è la sperimentazione di pratiche di meditazione.

Stiamo parlando di Kin-hin, la meditazione camminata, una pratica che risale direttamente al Buddha Shakyamuni. Ci si concentra su ogni passo senza pensare né al prima né al dopo.

 

falco della regina
In Sardegna, alle scogliere di Capo Monte Santu è possibile ammirare il volo del falco della Regina
Come funziona? Si sta fermi in piedi, poi si cammina per circa 20 passi, ci si ferma, si sta immobili, ci si gira e si torna indietro. Lo sguardo, l'attenzione degli occhi, è leggermente posata sul terreno di fronte, con la testa inclinata verso il basso. Non si guarda niente in particolare, ma si mantiene l'attenzione raccolta. Questo è importante, perché se guardiamo tutto quello che ci circonda, saremmo completamente distratti.

 

 

Visto che durante la meditazione camminata ci sono molte cose che passano per la mente è molto utile imparare ad avere uno sguardo leggero, senza fissarlo su nulla in particolare. Mentre nella meditazione sul respiro l'attenzione è focalizzata sull'inspirazione e l'espirazione, in quella camminata questa attenzione va spostata sulle sensazioni del piede: il piede sinistro che tocca il suolo, poi il piede destro che tocca il suolo. É un ritmo che agisce come linea portante, al quale si fa riferimento e si porta l'attenzione.

 

Una volta arrivati al termine del percorso, ci si ferma e si prova ad espandere l'intera consapevolezza dalla pianta dei piedi alla cime della testa, in modo che l'intero corpo sia vigile e attento.

 

Per chi volesse sperimentare queste pratiche in un contesto naturale e selvaggio una delle prossime destinazioni Deep Walking è la Sardegna, alla scoperta del Supramonte di Baunei, tra mare e monti, ma sempre vicino al mare, passando per Cala di Luna, Cala Sisine, fino alle scogliere di Capo Monte Santu ad ammirare il volo del falco della Regina, e alla discesa spettacolare verso Pedra Longa.

 

 

creta
Tra le destinazioni anche Creta, da perlustrare in modo inusuale, attraversando i Monti Bianchi fino alla loro cima più alta
Poi l'Appenino Toscano, a visitare le capanne del solitario pastore Elia, purtroppo recentemente scomparso, ascoltando gli echi di una vita contadina da tempo svanita.

 

E Creta, da perlustrare in modo inusuale, attraversando i Monti Bianchi fino alla loro cima più alta, camminando sulla costa e tuffandosi di tanto in tanto nel mar libico. Per chi volesse passare un capodanno diverso, lontano dai bagliori delle feste, è previsto invece un itinerario in Abruzzo, con escursioni giornaliere a seconda del clima. Se c'è neve si sta in basso, se no si sale.

 

Forse qualcuno è portato a pensare che meditazione, pratica del silenzio ed esercizi rendano il tutto un po' noioso. Gli organizzatori assicurano che non è per niente così, anzi. Prima di tutto perché il silenzio è solo una proposta e i momenti per parlare non mancano, sono in realtà la maggior parte. Poi gli esercizi prima di colazione non sono obbligatori, se uno vuole li fa, altrimenti no e senza essere guardato con disapprovazione.

 

 

L'importante, suggeriscono è imparare a vivere in gruppo, ad informare gli altri delle proprie sensazioni, accettando gli imprevisti, che spesso hanno qualcosa da insegnarci, e a non caricare la guida di troppe aspettative. Perché se è vero che la guida è li per risolvere i problemi, non deve diventare però il parafulmine su cui scaricare scelte di viaggio non ponderate. Quello di cui non bisognerebbe mai dimenticarsi è il buon vecchio spirito di adattamento.