Breve storia della psicologia transpersonale (II parte)
di Stanislav Grof - 29/03/2006
Fonte: innernet.it
In questa seconda parte Stanislav Grof valuta criticamente le teorie della Psicologia Integrale di Ken Wilber e analizza quelle di Ervin Laszlo, che combina la psicologia transpersonale con l'astrofisica e la fisica dei quanti. | |
Almeno due dei maggiori tentativi intellettuali di integrare la psicologia transpersonale in una nuova e più ampia visione del mondo meritano di essere menzionati in questo contesto. La prima di queste avventure pionieristiche e’ stato il lavoro di Ken Wilber. Nel mio tentativo di valutare criticamente le teorie di Ken, mi sono avvicinato a questo compito da una prospettiva clinica, basandomi principalmente sui dati della ricerca moderna sulla coscienza, mia e di altri. Il problema principale negli scritti di Ken riguardanti la psicologia transpersonale dipende dal fatto che egli non ha nessuna esperienza clinica e le fonti principali dei suoi dati provengono dalle sue vaste letture e dalle esperienze tratte dalla sua pratica spirituale personale. Inoltre egli ha tratto la maggioranza dei suoi dati clinici da scuole che usano metodi di psicoterapia verbale e strutture concettuali limitate alla biografia postnatale. Egli non tiene in considerazione l’evidenza clinica raccolta nelle ultime decadi di terapia esperienziale con o senza sostanze psichedeliche. Per una teoria così importante ed influente quale è diventato il lavoro di Ken, non e’ sufficiente che essa integri materiale da diverse fonti, antiche e moderne, in un sistema filosofico che mostri coesione logica interna, mentre la consistenza logica è certamente un prerequisito importante:una teoria"valida"deve avere una qualità ulteriore che è ugualmente, se non più, importante. E’ generalmente accettato fra gli scienziati che un sistema di idee è una teoria accettabile se, e solo se, le sue conclusioni sono in accordo con fatti osservabili (Frank 1957). Io ho tentato di definire le aree in cui le speculazioni di Ken erano in conflitto con i fatti osservabili e quelle che implicavano incongruenze logiche. Una di queste discrepanze consiste nell’omissione del reame prenatale e perinatale dalla sua mappa della coscienza e dal suo schema di sviluppo. Un’altra era l’accettazione acritica sull’accento posto dalla psicologia freudiana e post-freudiana sull’origine post-natale dei disordini emozionali e psicosomatici, e il suo mancato riconoscimento delle loro radici perinatali e traspersonali. La descrizione di Ken della natura strettamente lineare dello sviluppo spirituale, l’incapacita di vedere la natura paradossale della relazione pre-trans, e la riduzione del problema della morte in psicologia (Thanatos) ad una transizione da un fulcro di sviluppo ad un altro, sono state ulteriori aree di disaccordo. Particolarmente problematico è stato il suggerimento di Ken di diagnosticare i clienti in termini di problemi emozionali, morali, intellettuali, esistenziali, filosofici e spirituali che essi mostrano, in accordo al suo schema (Wilber); e assegnarli a differenti terapeuti specializzati in quelle aree. Questa raccomandazione potrebbe favorevolmente impressionare un neofita facendogli credere che sia una soluzione sofisticata a problemi psicologici, ma è “ingenua” e non realistica dal punto di vista di qualsiasi esperto clinico. I problemi citati qui sopra riguardo ad aspetti specifici del sistema di Wilber possono facilmente essere corretti e non invalidano minimamente l’utilità della sua visione totale, in quanto traccia per una comprensione esaustiva della realtà. In anni recenti Ken si è distanziato dalla psicologia transpersonale a favore della sua propria visione che egli chiama psicologia integrale. Ad un esame più ravvicinato, quello a cui Wilber si riferisce con Psicologia Integrale va ben oltre a quello che noi tradizionalmente intendiamo con questo appellativo, poiché comprende aree che appartengono ad altre discipline. In questo senso il suo approccio integrale rappresenta un contesto vasto e utile per la psicologia transpersonale, piuttosto che un suo sostituto. Il secondo tentativo pionieristico di integrare la psicologia transpersonale in una nuova ed esaustiva visione del mondo, è il lavoro di Ervin Laszlo, il più importante teorico di sistemi del mondo, scienziato interdisciplinaree filosofo di origini Ungherese, attualmente vivente in Italia. Uomo dalle molte sfaccettature, con una gamma di interessi e talenti che ricordano le grandi figure del rinascimento, Laszlo raggiunse fama internazionale come bambino prodigio e pianista concertista durante l’adolescenza. Poi rivolse il suo interesse, pochi anni dopo, alla scienza ed alla filosofia, dando inizio alla sua ricerca di una vita sulla natura umana e sulla natura della realtà. In un tour de force intellettuale e in una serie di libri, Laszlo ha esplorato una vasta gamma di discipline, incluso l’astrofisica, la fisica quantistica e relativistica, la biologia e la psicologia (Laszlo 1993,1995,2004, Laszlo e Abraham 2004). Ha segnalato una grande quantità di fenomeni, osservazioni paradossali e sfide paradigmatiche, per le quali queste discipline non hanno ancora spiegazione. Egli ha poi esaminato i tentativi di vari pionieri della nuova scienza-paradigma di fornire soluzioni a queste sfide concettuali. Questo include la teoria dell'olomovimento di Bohm, il modello olografico del cervello di Pribram, la teoria dei campi morfogenetici di Sheldrake, il concetto delle strutture dissipative di Prigogine, e altri. Egli ha preso in considerazione i contributi di queste teorie ed anche i problemi che esse sono state incapaci di risolvere. Attingendo dai progressi delle scienze esatte e dalla matematica, Laszlo ha quindi offerto una soluzione agli odierni paradossi della scienza occidentale, la quale trascende i confini delle singole discipline. Egli ha raggiunto tale scopo attraverso la formulazione della sua “connectivity hypothesis" (teoria sistemica generale dell'evoluzione). Pietra miliare del suo lavoro è insito nel concetto di "Campo Psi !, “campo di punto zero" (Laszlo 1993,1995, Laszlo e Abraham 2004). Egli lo descrive come un campo subquantico, che detiene la memoria olografica di tutti gli eventi che sono accaduti nel mondo fenomenico. Laszlo include esplicitamente, nella sua teoria onnipervadente, la psicologia transpersonale e le filosofie spirituali, come illustrato nel suo scritto su Jung e la ricerca sulla coscienza (Laszlo), e nel suo ultimo libro Science and the Akashic Field: An Integral Theory of Everything (Laszlo 2004). Associazione Internazionale Transpersonale (ITA)Fin dai suoi esordi,alla fine degli anni ’60, l’Associazione di Psicologia Transpersonale (ATP) ha tenuto regolari conferenze annuali ad Asilomar, California. Poichè l’interesse per il movimento cresceva e si estendeva al di là della zona della Baia di San Francisco e fuori dagli Stati Uniti,sono stati organizzati incontri internazionali occasionali sul traspersonale in varie parti del mondo. I primi due ebbero luogo a Bifrost, Islanda; il terzo a Inari, Finlandia, ed il quarto a Belo Horizonte, Brasile. Al tempo dell’incontro brasiliano queste conferenze erano ormai talmente popolari e di tale affluenza che fu deciso di formalizzarle creando un’istituzione che le organizzasse, l’Associazione Transpersonale Internazionale (ITA). L’ITA fu inaugurata da Stanislav Grof che ne divento’ il presidente fondatore, a cui si unirono Michael Murphy e Richard Price; questi ultimi due, nei primi anni ’60, diedero inizio all ’Istituto Esalen a Big Sur, California, il primo centro per lo sviluppo della potenzialità umana. A differenza dell’Associazione di Psicologia Transpersonale, l’ITA era esplicitamente internazionale e interdisciplinare. A questo punto, l’orientamento transpersonale era ormai apparso in molte branche della scienza e in altre aree di attività umana. Quindi il programma di conferenze dell’ITA includeva non solo psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche fisici, biologi, dottori in antropologia, mitologi, filosofi, matematici, artisti, maestri spirituali, educatori, politici, economisti e molti altri. L’ITA ha tenuto le sue conferenze a Boston, Massachussets; Melbourne, Australia; Bombay, India; Davos, Svizzera; Kyoto, Giappone; Santa Rosa, California; Eugene, Oregon; Praga, Cecoslovacchia; Killarney, Irlanda; Santa Clara, California; Manaus, Brasile e Palm Spring, California, USA. Come indica la seguente lista, fra i partecipanti e relatori hanno presenziato personalità di spicco della vita scientifica, culturale e politica. Psicologia e Psichiatria: Frances Vaughan, Roger Walsh, Sandra Harner, June Singer, John Perry, James Fadiman, Arthur Hastings, R. D. Laing, Virginia Satir, Dora Kalff, Elisabeth Kubler-Ross, Marie-Louise von Franz, Jean Shinoda Bolen, Claudio Naranjo, Ken Pelletier, Ralph Metzner, Angeles Arrien, Christopher Bache, Paul Grof, Stanislav Grof, Christina Grof, Charles Tart, Steven Larsen, Robin Larsen, Kenneth Ring, Arthur Hastings, Judith Cornell, Richard Tarnas, Jean Houston, Steve Aizenstat, Arnold Mindell, Amy Mindell, Roger Woolger, Gilda Moura, Raymond Moody, John Bradshaw, Pierre Weil, Marion Woodman, Massimo Rosselli, Ann Armstrong, Paulo Rzezinski, Linda Leonard, Jane Middelton - Moz, Rokelle Lerner, Charles Whitfield, John Mack, Robert Jay Lifton, Robert McDermott, Stanley Krippner, Andrew Weil, Seymour Boorstein, Dean Shapiro, Charlene Spretnak, Marilyn Schlitz, Hércoles Jaci, John Beebe, Jenny Wade, Michael Mithoefer, Charles Grob, Richard Yensen, Vladimir Maykov, Donna Dryer, Dennis Slattery, Rick Strassman, Phillippe Bandeira de Melo, Michael Grosso, David Ulansey, Don Juan Nuñez del Prado, Roberto Baruzzi, e altri. Altre Scienze: David Bohm, Karl Pribram, Fritjof Capra, Rupert Sheldrake, Fred Alan Wolf, Ervin Laszlo, Elizabeth Kuebler-Ross, Willis Harman, Albert Hofmann, Orlando Villas-Boas, Vasily Nalimov, Ilya Prigogine, Lee Sannella, Igor Charkovsky, Elmer and Alyce Green, Michael Harner, Peter Russell, Richard Katz, Russell Targ, Arthur Young, Jean Achterberg, Duane Elgin, Ivan Havel, Zdenek Neubauer, Carl Simonton, Frederic Leboyer, Peter Schwartz, Bernard Lietaer, Brian McCusker, Terence McKenna, Brian Swimme, Amit Goswami, Igor Charkovsky, Luiz Augusto de Queiroz, Michel Odent, Rachel Naomi Remen, and others. Vita Spirituale: Mother Teresa, His Holiness the Dalai Lama, Swami Muktananda, Brother David Steindl-Rast, Pir Vilayat Khan, Sheikh Muzaffer and the Halveti-Jerahi dervishes, Sogyal Rinpoche, Ram Dass, Chungliang Al Huang, Matthew Fox, Jack Kornfield, Wes Nisker, Nishitani Roshi, Gopi Krishna, Thomas Banyacya, Don Manuel Q'espi, Andrew Harvey, Lauren Artress, Alex Polari de Alverga, Huston Smith, Cecil Williams, Shairy Jose Quimbo, Brooke Medicine Eagle, Zalman Schachter, Olotunji Babatunde, Shlomo Carlebach, e altri. Attività artistiche e culturali: John Cleese, Alarmel Vali, Paul Horn, Mickey Hart, Steven Halpern, David Darling, Randall Bramblett, Michael Vetter, Gabrielle Roth, Nina Wise, Jiri Stivín, Patricia Ellsberg, Alex Grey, Silvia Nakkach, Lorin Hollander, Tara Tupper, Nina Simons, Jon Voight, Jai Uttal, Geoffrey Gordon, Russell Walder, Vishnu Tattva Das, Barbara Framm, Susan Griffin, Robert Bly, Robert Schwartz, Gloria Steinem, Isabel Allende, Jill Purce, Georgia Kelly, Steve Roach, Rusty Schweickart, Raizes Caboclas Orchestra, Mar Azul Capoeira group, Lost at Last, e altri. Politica: Karan Singh, Václav Havel, Jerry Brown, John Vasconcellos, Jim Garrison, Burnum Burnum, Sulak Sivaraksa |
per gentile concessione del dot. Stanislav Grof ( 11-11-2004 ) |
Traduzione dall'inglese di Tania Martinelli e Lucia Berardi Revisione a cura di AnnaPaola Maestrini e Katia Soliani |
Traduzione in lingua Italiana Dicembre 2004 a cura di - http://www.olotropica.it/ |