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Quando cadono gli ideali restano solo avidità e bugie

di Francesco Alberoni - 31/10/2009

Chi non si eleva al bene, si eleva nella corsa al comando

L’E uropa è stata mossa dalle ideolo­gie: speranze di un rinnovamento radicale in cui gli uomini diventeranno tutti fratelli. Un sogno iniziato col cri­stianesimo, risorto con gli illuministi, rinnovato dal marxismo. I comunisti erano convinti di aver dato inizio al processo che avrebbe liberato l’uomo da ogni bisogno e da ogni avidità. Oggi questa fede fanatica è scomparsa, ma purtroppo è scomparsa anche la spe­ranza in un miglioramento sociale e spirituale. Del comunismo talvolta re­sta solo una organizzazione di mutuo soccorso economico. Nel mondo cattoli­co alcuni hanno perso la strada e l’ani­ma, mentre la moralità laica sembra addirittura scomparsa.

Cosa succede quando scompare qual­siasi sogno di perfezione personale e so­ciale? Quando l’essere umano non sen­te l’aspirazione a superare il suo egoi­smo, a migliorare moralmente, a crea­re una comunità in cui vengono premia­ti il merito e la virtù? Persi gli ideali, a cosa si rivolge la spinta umana che ten­de verso l’alto? Solo al potere e al dena­ro. Il potere diventa un fine in sé. Chi non si eleva verso il bene si eleva nella piramide di chi comanda. In qualsiasi campo, nella politica, nella finanza, nella magistratura, nell’università, nel­la televisione. Allora non importa più quello che fai e come lo fai, perché pen­si che con il potere e il denaro potrai corrompere le anime. Tutti i mezzi di­ventano leciti per scalare l’unico cielo che è rimasto: accordi trasversali, ricat­ti, società segrete, licenze pubbliche, tangenti internazionali. La grande chiassosa battaglia della politica italia­na nasconde gente che accumula enor­mi poteri ed enormi ricchezze.

Viviamo in un’epoca di cinismo, di avidità, di associazioni segrete, di chiu­sure settarie, di comportamenti non detti sui giornali e sulla televisione. So­no queste le forze che incattiviscono e degradano la lotta politica perché, quando mancano gli ideali, restano so­lo un potere contrapposto all’altro, e la menzogna. Occorre molta forza per re­sistere, per continuare ad agire con cor­rettezza e rigore quando gli altri non lo fanno. Ma c’e sempre gente coraggiosa che ha fantasia, che ha fede e vuol per­lomeno dare un esempio ai giovani. E la storia ci dimostra che ad un certo punto i corrotti si autodistruggono. Perché la loro inefficienza li indebolisce e, oltre un certo grado di inerzia, gli uo­mini si ribellano, cercano nuove guide e ricominciano a sperare e a costruire.