Messico - Copenhagen, la bici in Super 8
di Romina Arena - 20/11/2009
Dal Messico al Vertice di Copenhagen sul clima, la documentarista Beatriz Barrágan ha voluto lanciare un messaggio positivo sull’utilizzo della bicicletta filmando con la mitica Super 8 le attività di due gruppi che fanno massa critica sull’utilizzo del velocipede e proiettando il cortometraggio utilizzando un vero e proprio proiettore a pedali.
Spesso la bicicletta con la sua struttura meccanica semplice è vista solo come un mezzo di trasporto ecologico, pulito e salutare
Beatriz Barrágan, messicana e paramedico di professione, si è dedicata a filmare le attività dei gruppi Bicitekas di Città del Messico e GDL en bici di Guadalajara che promuovono l’utilizzo della bicicletta al posto dell’automobile ed utilizzano il velocipede come strumento per creare massa critica e sensibilizzare l’opinione pubblica intorno alle tematiche ambientali.
Rostro mexicano sustentable, girato con la vecchia gloriosa Super 8, è un cortometraggio di 20 minuti che la Barrágan esporrà durante la Conferenza sul cambiamento climatico di Copenhagen che si terrà dal 7 al 18 dicembre, nel contesto di tutte quelle iniziative parallele promosse dalla società civile durante la Conferenza.
La documentarista ha legato il proprio lavoro a quello del Centro Autónomo para la Creación intercultural de tecnologías apropriadas (Cacita) di Oaxaca, un’organizzazione non governativa che fa della bicicletta e della sua struttura, non solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio produttore di energia. Il termine tecnologie appropriate, non a caso, intende una tecnologia adattabile ad una serie di contesti e sviluppata con un materiali reperiti localmente dalla stessa comunità.
Si promuove l’utilizzo della bicicletta al posto dell’automobile ed utilizzano il velocipede come strumento per creare massa critica e sensibilizzare l’opinione pubblica intorno alle tematiche ambientali
Il ritmo della pedalata, infatti, è l’unico fattore che da armonia alla sequenza delle immagini. La velocità rende la sovrapposizione dei fotogrammi in modo che lo spettatore percepisca quella sensazione di movimento tipica di quell’epoca cinematografica in cui il digitale era molto lontano. Così, attraverso la bici macchina, la Barrágan intende sviluppare la sua installazione a Copenhagen in modo da presentare alla gente la tematica intorno all’uso consapevole e critico della bicicletta in modo artistico e sfuggendo i dettami di una esibizione tradizionale.