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Nino Bixio e suoi fratelli

di Attilio Geroni - 27/11/2009

    
 
Nel romanzo storico La gloria è il sole dei morti, Massimo Nava ripercorre la biografia dei tre fratelli Bixio: Girolamo (Nino), Giuseppe e Alexandre. L’autore si concentra su quest’ultimo: medico, politico, intellettuale, uomo di governo, editore, imprenditore e soprattutto diplomatico. È in questa veste che ebbe un ruolo fondamentale nell’organizzare l’incontro fra Cavour e Napoleone III che diede origine all’alleanza contro l’Austria.

Fratello, dove sei? Nino a cinquant’anni sembra un vecchio, troppe battaglie combattute e troppi mari solcati, ma ha ancora voglia d’avventura. Alexandre è emigrato in Francia, ha sognato la repubblica e si è dovuto piegare all’Impero di Napoleone III diventandone un personaggio chiave. Joseph è scappato nelle praterie americane a fare il missionario gesuita, lontano dalle persecuzioni europee, con meta finale San Francisco. Sono i Bixio, i protagonisti del romanzo storico di Massimo Nava, La gloria è il sole dei morti, edito dal Ponte alle Grazie. Del generale conosciamo molto, anche il suo lato oscuro con la spietata repressione di Bronte. Poco o nulla, invece, sappiamo della fantastica vita di Alessandro, Alexandre, importantissimo «agente di collegamento» nei rapporti tra Italia e Francia durante la stagione risorgimentale, e di quella di Giuseppe, Father Joseph, che come cappellano militare si trovò a partecipare alla guerra di secessione.
[In Francia] viveva Alexandre e qui torna Nino all’inizio del romanzo, nel 1872, stanco di guerra, per chiedere a Maurice, figlio del fratello maggiore morto ormai da qualche anno, di aiutarlo a finanziare la nave che lo porterà nuovamente nei mari del sud.
Ci perdonino il generale di Garibaldi, il tormentato Padre Giuseppe che evitò gli obblighi di leva grazie a uno scambio di persona, ordito dal genitore, proprio col fratello Girolamo, alias Nino. Il personaggio più affascinante dei tre è il più stanziale, il parigino Alexandre, per descrivere il quale è indispensabile una lunga lista di ruoli, attribuzioni, aggettivi. Fu medico, politico, uomo di governo, diplomatico, editore, divulgatore, amministratore di società che ebbero un ruolo importante nel finanziare le prime opere infrastrutturali tra Francia e Piemonte. Fu amico di Dumas padre, grande animatore della “Revue des Deux Mondes”, pioniere dei viaggi in mongolfiera: «Rue Jacob – scrive Massimo Nava, corrispondente del “Corriere da Parigi” ed ex inviato di guerra – divenne un microcosmo in cui si sognava il futuro della Francia, si facevano e disfacevano i destini del paese, si rievocavano eroi, avventurieri, grandi uomini del passato e piccoli uomini che volevano imitarli». Un microcosmo che accolse anche Camillo Benso, Conte di Cavour, e che rappresentò la porta di accesso del primo ministro del Regno di Sardegna alle stanze del potere di Napoleone III. Gli sforzi profusi da Alexandre, affinché i suoi contatti e il suo acume politico-diplomatico portassero Cavour al cospetto dell’imperatore, furono immensi. Vi riuscì (la Francia sarebbe entrata in guerra al fianco dell’Italia nel caso di aggressione dell’Austria) ma fece molto di più occupandosi degli aspetti economico-finanziari di un eventuale conflitto presentando lo statista piemontese agli amici banchieri, i fratelli Isaac ed Emile Pereire, fondatori del Crédit Mobilier, e i cui prestiti furono decisivi per il riarmo dell’esercito sabaudo.
Nava racconta con stile misurato ed elegante, tale da rendere impercettibili le oscillazioni tra la finzione e la verità storica, omogeneità che è la cifra di un romanzo di grande forza evocativa. Le immagini sono squarci di memoria saldate cronologicamente come una sceneggiatura cinematografica, quando [ad esempio] insegue rimorsi, incubi e speranze dei due fratelli erranti, che come il saggio Alexandre, «nel sogno dell’indipendenza italiana avevano scoperto le radici, un’identità più forte del legame familiare».

Massimo Nava, La gloria è il sole dei morti, Ponte alle Grazie, Milano, pp. 302, € 18,60.