WTO, OGM e la supremazia totale
di F. William Engdahl - 11/04/2006
Le norme del WTO antepongono il libero scambio del mercato agricolo alle preoccupazioni nazionali sulla salute pubblica
In Febbraio, un'organizzazione privata con poteri unici sull’industria, il commercio e l'agricoltura mondiali, ha emesso una Bozza Preliminare d’Ordinanza su un caso vecchio di tre anni.
Il caso fu sollevato dall’Amministrazione Bush nel maggio del 2003 contro le normative dell’ Unione Europea che ostacolano la diffusione delle sementi e degli alimenti alterati geneticamente. La decisione del WTO, che deve essere confermata in Dicembre, influira’ sulla vita e la morte di questo pianeta piu’ di quanto si possa immaginare.
L’ordinanza e’ stata emessa da un tribunale speciale composto da tre membri della World Trade Organization (WTO) (Organizzazione Mondiale del Commercio, OMC) di Ginevra, in Svizzera. La decisione del WTO aprirà i cancelli all'introduzione forzata di colture e prodotti alimentari manipolati geneticamente, OGM, o organismi geneticamente modificati, come sono conosciuti tecnicamente, nella regione di produzione agricola più importante al mondo: l’Unione Europea.
La sentenza del WTO nasce da una protesta ufficiale presentata dai governi di Stati Uniti, Canada e Argentina, tre delle nazioni a più vasta contaminazione di OGM al mondo.
Il tribunale, presieduto da Christian Haberli, un burocrate di medio livello dell'Ufficio dell’Agricoltura svizzero, ha stabilito che l'UE aveva applicato una moratoria “de facto” sulle importazioni di prodotti OGM, fra il Giugno del 1999 e l’Agosto del 2003, contraddicendo il reclamo di Bruxelles che affermava l’inesistenza di tale moratoria. I giudici hanno sancito che l'UE era “colpevole” di non applicare le sue stesse regole e di un “immotivato ritardo” nel seguire le prescrizioni del WTO.
Secondo quanto trapelato del documento, il tribunale ha affermato che, riguardo al prodotto in questione, il completamento formale dell’approvazione a seminare determinate piante OGM era stato ritardato eccessivamente, in particolare nel caso di 24 prodotti, su una lista di 27, che la Commissione Europea a Bruxelles aveva precedentemente ammesso.
Il tribunale ha inoltre raccomandato che il Dispute Settlement Body (DSB) (Organo per la risoluzione delle dispute), il poliziotto del commercio mondiale, richiamasse l'UE a conformare le sue norme “in ottemperanza agli obblighi assunti con l’Accordo SPS”. La mancata adesione alle richieste della WTO puo’ comportare centinaia di milioni di dollari all’anno in penali.
Commercio Über Alles
SPS significa Sanitary and Phytosanitary Measures (Misure Sanitarie e Fitosanitarie). Potrebbe sembrare che le deliberazioni del WTO abbiano a cuore la salute pubblica, in realtà è vero l'opposto; secondo le regole del libero scambio, sara’ consentito il minimo controllo sanitario ed ogni nazione che tenti qualcosa di più rigoroso, come l’UE e il suo divieto di importare carne agli ormoni dagli Stati Uniti, potra’ essere giudicata colpevole dal WTO di “limitazione scorretta della concorrenza economica.”
Oggi l'UE deve pagare annualmente un'indennità di 150 milioni di dollari per mantenere il divieto di importare dagli Stati Uniti la carne di bovini trattati con ormoni. Le regole del WTO hanno di fatto anteposto gli interessi del libero scambio nel settore agricolo alle politiche sanitarie nazionali; quando la sentenza diverra’ definitiva alla fine di quest'anno, la Commissione UE dovra’ completare l’approvazione per le 24 richieste di semina di colture OGM in sospeso.
Questo significherà un’invasione di nuovi prodotti OGM nell'agricoltura europea. Monsanto, Syngenta ed altre multinazionali hanno gia’ approfittato delle falle legislative dei nuovi membri dell’Unione, come la Polonia, per ottenere l’introduzione di OGM. D’ora in avanti sarà molto più facile. I governi pro-OGM come quello di Angela Merkel in Germania potranno sostenere di eseguire semplicemente gli “ordini” del WTO
Qual’e’ l'importanza di questa decisione del WTO, sempre che non cambi prima di Dicembre? Essa rappresenta una breccia importante e pericolosa nel sistema agricolo europeo, per la maggior parte non-OGM, che consentira’ a potenti multinazionali quali la Monsanto, la Dow Chemicals o la DuPont di calpestare gli sforzi nazionali o regionali nel contrastare l’avanzata degli OGM. Per questo motivo, è potenzialmente la decisione più devastante nella storia dei trattati del mercato mondiale.
Una questione strategica per Washington
Il caso giunse per la prima volta davanti all'Organizzazione Mondiale del Commercio in una serie di documenti consegnati dal governo Bush nel Maggio del 2003, proprio mentre l'occupazione militare dell’Irak entrava in una nuova fase. Il Presidente americano tenne una breve conferenza stampa per dire al mondo che gli Stati Uniti querelavano formalmente l'UE, accusando la sua moratoria sull’approvazione dei prodotti OGM di essere una causa di morte per fame in Africa. Secondo questa logica contorta, il fatto che l’Europa, una delle piu’ importanti regioni industrializzate, ponesse un veto alle sementi OGM, avrebbe indotto i governi africani piu’ scettici a diffidare degli aiuti OGM americani. Questo, secondo Bush, causava un’immotivata “malnutrizione” in Africa poiche’ alcune nazioni rifiutavano gli aiuti alimentari dell’USDA in forma di eccedenze di raccolti OGM.
Il problema di come rompere la resistenza dell’Unione Europea alla proliferazione delle colture OGM è una delle più importanti priorità strategiche per i controllori della politica di Washington dal 1992, quando l’allora Presidente George H.W. Bush, padre dell’attuale, emano’ un’Ordinanza Esecutiva nella quale si affermava che le colture OGM quali la soia o il mais sono “sostanzialmente equivalenti” a quelle ordinarie e, pertanto, non necessitano di particolari studi o verifiche di sicurezza sanitaria.
Quella “equivalenza sostanziale” decretata da Bush nel 1992 ha spalancato le porte alla diffusione incontrollata di OGM nell’agricoltura americana. Di fatto, alla base della denuncia del 2003 alla WTO, e a tutto vantaggio degli interessi del mercato agricolo ed in particolare della Monsanto, Dow, DuPont ed altre societa’, c’e’ l’accusa di Washington all'UE di aver violato la dottrina della “equivalenza sostanziale” americana!
Finche’ l'UE, il secondo mercato agricolo mondiale, si opporra’ strenuamente all'introduzione di colture geneticamente modificate e non testate, la diffusione globale della rivoluzione OGM rimarra’ strategicamente paralizzata. Da decenni, la spaccatura del sistema protezionistico dell’agricoltura europea, che ruota intorno al Programma Comune sull’Agricoltura, è stato uno specifico obiettivo strategico, politico e commerciale del governo degli Stati Uniti e dell’industria agricola americana. La nascita del WTO nel 1995, come risultato dei negoziati del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade, Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio) durante gli incontri dell’Uruguay Round negli anni ‘80, offri’ per la prima volta la possibilità di costringere l'UE a cedere alle minacce di sanzioni degli Stati Uniti.
Il piano segreto della WTO
Quando a Dicembre sara’ pubblicato e diverra’ ufficiale il giudizio definitivo del tribunale di Ginevra, salvo non vengano apportati cambiamenti alle 1.050 pagine della sentenza preliminare, cadra’ la principale barriera alla propagazione globale di prodotti alimentari GM altamente instabili e per la maggior parte non testati. Si diffonderanno senza controllo, come e’ accaduto negli USA, a meno che la pressione politica della piu’ scettica popolazione europea non costringa la Commissione UE a pagare una multa al WTO piuttosto che cedere alle sue richieste.
È importante capire cosa sia questo WTO che tanto potere esercita sulle leggi dei singoli stati. Quale e’ il suo mandato e chi ne controlla le politiche?
Dalla fine della seconda guerra mondiale e dopo l’entrata in vigore del sistema monetario deciso a Bretton Woods, le trattative del commercio mondiale si svolgevano secondo l’Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio (GATT) (NdT col termine GATT ci si puo’ riferire sia all’accordo in se’, sia all’organizzazione che lo gestisce e lo sviluppa) , una serie di negoziati commerciali su questioni specifiche, fra Stati membri specifici. Nel settembre del 1986, su pressione degli Stati Uniti, si diede inizio alla sessione del GATT nota come Uruguay Round, a Punta del Este, in Uruguai. Il risultato fu la creazione di una nuova, potentissima agenzia privata internazionale: il WTO.
A fine 1994 il Congresso degli Stati Uniti voto’ a favore dell’associazione al WTO; non vi fu quasi dibattito. A Washington era chiaro a tutti chi avrebbe dominato il nuovo ente. A differenza del GATT, che non aveva potere esecutivo, e che richiedeva il voto unanime dei paesi membri per stabilire le multe, il WTO raggruppava in se’ la possibilita’ di imporre pesanti sanzioni economiche e l’autorita’ per farle rispettare. Ancora più importante, il suo meccanismo decisionale e’ coperto da segreto e manca di una supervisione democratica; le questioni fondamentali della vita economica planetaria sono discusse a porte chiuse nella sede del WTO a Ginevra, a Washington o a Bruxelles. Puo’ scegliere gli “esperti” come piu’ ritiene ed ignorare le prove che meglio ritiene. Nella disputa sugli OGM, tre dei quattro esperti scientifici provenivano da istituti del Regno Unito e degli Stati Uniti, due paesi prevalentemente pro-OGM. (1)
Due anni prima, nel 1992, al Congresso sulla Bio-Diversita’ di Rio (CBD, Convention on Biological Diversity), 175 governi delle Nazioni Unite hanno firmato una convenzione sulla sicurezza e il trattamento degli OGM, nella quale, tra l’altro, la Comunità mondiale decise che si doveva analizzare l’impatto sanitario ed economico dell'agricoltura OGM, prima di permetterla in un paese. Il governo americano di Bush padre, si oppose strenuamente al CBD, sostenendo che un protocollo sulla Bio-Sicurezza era inutile. Secondo l'accordo della CBD, si poteva proibire le importazioni di OGM.
L'industria OGM, con in testa Monsanto, DuPont e la Dow americana, ha sabotato questo accordo. Un gruppo di sei nazioni che controllano la Biotecnologia o il mercato OGM mondiale (Canada, Argentina, Uruguai, Australia Cile e USA) ha forzato una clausola nel testo del CBD che subordinerebbe il Protocollo sulla Bio-sicurezza al WTO. Hanno sostenuto che limitare il commercio basandosi su “indimostrate” preoccupazioni sulla sicurezza biologica e’ da considerarsi un “ostacolo al libero scambio” secondo le regole del WTO!
La legge sulla responsabilità sostiene, tradizionalmente, che un nuovo prodotto deve essere dimostrato sicuro prima di essere immesso sul mercato. La decisione del WTO assegna l’onere della prova non al produttore OGM, ma alle vittime potenziali, accollandogli la responsabilita’ ed i problemi legati alla sicurezza sanitaria. Infine, gli Stati Uniti hanno distrutto il protocollo sulla Bio-sicurezza rifiutando di includervi la soia ed il mais, il 99% di tutti i prodotti OGM, rendendolo di fatto inutile riguardo le tematiche di sicurezza sanitaria.
Il WTO e’ un’arma in mano alla potente coalizione tra Washington e i giganti dell’industria OGM guidati dalla Monsanto. All'inizio del 1992, Bush, su consiglio della Monsanto e dei colossi emergenti del mercato americano OGM, decreto’ che le sementi GM erano “sostanzialmente equivalenti” ai semi ordinari. Essendo “sostanzialmente equivalenti”, le sementi GM non necessitavano di particolari analisi o controlli sanitari prima dell'immissione sul mercato; una questione cruciale per il futuro della Monsanto e della lobby OGM.
Con un Ordine Esecutivo del Presidente, gli Stati Uniti decretavano innoque le sementi OGM e quindi superflui i controlli sulla salute e la sicurezza. Ci si assicuro’ che questo principio passasse anche al neonato WTO sotto forma dell'Accordo Sanitario e Fitosanitario (SPS), che dichiara: “i criteri e le norme alimentari intesi a proteggere le popolazioni o gli animali da infezioni e parassiti possono potenzialmente essere usati come ostacolo al libero scambio intenzionale.” L’accusa americana all’Europa nella denuncia in questione e’ proprio di aver violato l’Accordo SPS del WTO.
Altre regole del WTO, contenute nell'Accordo sulle Barriere Tecniche al Commercio (TBT, Technical Barriers to Trade) pribiscono agli Stati membri di usare criteri o analisi nazionali, leggi sulla sicurezza alimentare e sulla qualita’ del prodotto, definendoli “scorrette barriere commerciali.”
L'effetto di queste due decisioni (made in USA) del WTO comporta la possibilita’ per Washington di poter sempre affermare che qualsiasi governo che limiti l'importazione di OGM per una loro potenziale minaccia alla salute o alla sicurezza nazionali, cade in violazione delle regole del libero scambio.
Al riparo dell’Accordo sulle Barriere Tecniche al Commercio, gli Stati Uniti sostengono che non e’ necessaria l’identificazione delle sementi OGM, dal momento che non hanno subito una “sostanziale trasformazione” rispetto a quelle normali o comunque non GM. Convenientemente, si ignora il fatto che Washington sostenga allo stesso tempo che gli OGM, a causa del processo di ingegneria genetica, sono sufficientemente “trasformati”, cioè non equivalenti all’originale, da essere brevettati come “nuovi” prodotti ed essere quindi protetti dagli accordi del TRIPS (Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights, Aspetti Commerciali dei Diritti di Proprieta’ Intellettuale) del WTO.
L'Accordo sull’Agricoltura
Il cuore del meccanismo del WTO è l'Accordo sull'Agricoltura (AoA, Agreement on Agriculture), che sotto la “pelle di pecora” del libero scambio, nasconde il “lupo” del potere monopolistico, e privato, dell’industria agricola OGM. Secondo l’AoA, dal 1995 i paesi in via di sviluppo sono stati costretti ad eliminare le quote di importazione e ridurre drasticamente le tariffe protettive; contemporaneamente, l’Amministrazione Bush approvava l’aumento a 80 milioni di dollari delle sovvenzioni per gli agricoltori del mercato americano.
L'effetto principale e’ stato di consentire al potente monopolio dei cinque maggiori gruppi industriali del grano -- Cargill, ADM, Bunge, Andre (precedentemente) e Louis Dreyfus – l’aumento vertiginoso dell’esportazione sottocosto della materia prima, incrementando al massimo i loro profitti corporativi e rovinando milioni di famiglie di coltivatori in tutto il mondo.
L’Accordo sull’Agricoltura ignora la realtà del mercato agricolo, che e’ qualitativamente differente, per esempio, da quello delle automobili o dei CD. L’agricoltura, la salute pubblica e la sicurezza alimentare sono il cuore della sovranità nazionale di ogni Stato e del suo obbligo di fornire ai cittadini i mezzi basilari di sussistenza. L'agricoltura è fondamentale a tale riguardo, insieme con il diritto all'acqua. L’AoA è stato scritto dai colossi americani dell’indutria agricola come Cargill, ADM, Monsanto e DuPont, per agevolare il proprio progetto, il cui unico scopo è la massimizzazione dei profitti ed il monopolio sul mercato, senza riguardo alle conseguenze sull’umanita’. Il loro obiettivo è il controllo di un mercato agricolo mondiale che vale mille miliardi di dollari. Il vero autore dell’AoA fu Daniel Amstutz, un ex vice presidente della Cargill Grain, che a quel tempo lavorava per l'Ufficio dei Rappresentanti del Commercio a Washington, prima di ritornare al mercato del grano.(3).
Chi controlla il WTO?
Il controllo sostanziale sulle decisioni del WTO, decisioni che hanno pieno potere sul diritto internazionale e possono costringere i governi ad abrogare le leggi nazionali sulla salute e la sicurezza pubbliche, è detenuto dagli interessi privati di un cartello di societa’ dell’industria agricola americana. Non esiste una forma di controllo pubblico o democratico sul potere del WTO.
Sulla carta, le norme del WTO sono stabilite sul consenso unanime di tutti i 134 Stati membri. In realtà, quattro paesi, guidati dagli USA, decidono sulle questioni fondamentali dell'agricoltura e degli altri mercati. Come per il Fondo Monetario Internazionale (IMF, International Monetary Fund) e la Banca Mondiale (WB, World Bank), Washington esercita un controllo decisivo dietro le scene, sempre nell’interesse dell’industria agroalimentare.
I quattro che controllano il WTO sono i cosiddetti paesi del QUAD: USA, Canada, Giappone ed Unione Europea.
Il WTO è stato pensato per imporre i bisogni delle grandi aziende private sul diritto legittimo all’autodeterminazione di intere nazioni ed a governi democraticamente eletti. Il WTO ha una missione: applicare le regole del “libero scambio”, un programma che è tutto fuorche’ “libero”, ma che favorisce appieno gli interessi dei giganti dell’industria agricola.
Secondo le norme secretate del WTO, una nazione puo’ impugnare le leggi di un’altra che ne limitino il commercio. Il caso riceve allora udienza da un tribunale o una corte di tre burocrati commerciali, generalmente influenti avvocati corporativi con una propensione al libero mercato. Gli avvocati non sono vincolati da leggi sul conflitto d’interessi, tanto che un avvocato della Monsanto può giudicare su un caso dove siano coinvolti gli interessi materiali della stessa societa’.
Non esiste, inoltre, una norma per cui i giudici del WTO debbano rispettare le leggi di un qualsiasi paese; i tre giudici si incontrano segretamente senza rivelare il dove o il quando. Tutti i documenti della corte sono confidenziali e non sono pubblicati a meno che non lo richieda una delle parti. È una versione moderna dell’Inquisizione Spagnola, ma molto più potente.
L'UE ha vietato l'importazione dagli USA della carne di bovini trattati con ormoni e gli Stati Uniti hanno presentato una querela formale al WTO. Esiste un approfondito studio indipendente che dimostra come gli ormoni presenti nella carne americana siano cancerogeni, tuttavia i tre giudici hanno decretato che l’UE non ha presentato “validi” motivi scientifici che convalidassero il divieto ed e’ stata pertanto condannata a pagare annualmente 150 milioni di dollari agli USA per i mancati introiti.(4)
I potenti interessi privati che controllano la politica agricola del WTO preferiscono rimanere nell’ombra sotto forma di poco pubblicizzate ONG (Organizzazioni Non Governative) come l’IPC (International Food and Agricultural Trade Policy Council, Consiglio Internazionale per le Politiche del Commercio Alimentare ed Agricolo – abbreviata in International Policy Council, Consiglio per la Politica Internazionale).
L’IPC fu creato nel 1987 per esercitare pressioni nella stesura delle norme del GATT ai colloqui in Uruguai. L’IPC chiese la rimozione delle “barriere di alta tariffa” nei pæsi in via di sviluppo, tacendo, pero’, sugli ingenti sussidi governativi pagati negli USA all’industria agricola.
Uno sguardo alla lista dei membri dell’ IPC rende evidente quali siano gli interessi rappresentati. Il presidente dell’IPC è Robert Thompson, ex Assistente al Segretario del Dipartimento dell’Agricoltura americano ed ex consigliere economico del Presidente. Sono inoltre presenti: Bernard Auxenfans, Presidente della Monsanto Global Agricultural Company ed ex Presidente della Monsanto Europa; Allen Andreas della ADM/Toepfer; Andrew Burke della Bunge (Stati Uniti); Dale Hathaway, ex funzionario del Dipartimento dell’Agricoltura USA e a capo di IFPRI (Stati Uniti).
Tra gli altri soci dell’IPC ricordiamo: Heinz Imhof, Presidente di Syngenta (Svizzera); Rob Johnson della Cargill e membro del Consiglio Consultivo sulla Politica Agricola dell’USDA (United States Department of Agriculture); Franz Fischler, ex Commissario per l’Agricoltura alla Commissione Europea; Guy Legras (Francia), ex Direttore Generale dell’Agricoltura all’UE; Donald Nelson della Kraft Foods (Stati Uniti); Joe O'Mara dell'USDA; Hiroshi Shiraiwa della Mitsui & Co (Giappone); Jim Starkey, ex Assistente del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti (USTR); Hans Joehr, Responsabile per l’Agricoltura della Nestle; Jerry Steiner della Monsanto (Stati Uniti). Tra i membri emeriti troviamo Ann Veneman, membro della Calgene californiana prima di diventare Segretaria all'Agricoltura per George W. Bush nel 2001.
L’IPC è controllato dai colossi americani dell’agricoltura, che beneficiano delle normative del WTO che loro stessi hanno scritto. A Washington, ormai, l'USDA non rappresenta più gli interessi dei piccoli coltivatori familiari; l’USDA e’ la lobby delle multinazionali del settore agroindustriale, il loro strumento per definire politiche vantaggiose. Quella sugli OGM è l'esempio più eclatante.
Anche Bruxelles e’ dominata dalle lobby OGM
Il potere di queste grandi societa’ dell’industria agricola e OGM si estende al controllo delle politiche della Commissione Europea di Bruxelles, come suggerisce la presenza di Franz Fischler in un’influente organizzazione pro-OGM come l’IPC.
Sono anni che gli esperti europei in agricoltura sanno che le politiche del grano non vengono gestite dai governi nazionali, ma dalle Cinque Grandi, le potenti societa’ guidate dalla Cargill e da ADM, alle quali si sono ora aggiunte la Monsanto, la DuPont, la Syngenta e la lobby OGM. Ne è chiara testimonianza l'annuncio recente di nuovo programma europeo, SAFEFOODS, successore del controverso progetto pro-OGM ENTRANSFOOD. ENTRANSFOOD venne pensato per “facilitare la penetrazione del mercato OGM in Europa e portare l'industria europea in una posizione competitiva.”
ENTRANSFOOD, ora chiamato in modo rassicurante SAFEFOODS (Alimenti sicuri), sostiene di voler mettere insieme i diversi punti di vista sugli alimenti GM; in realtà, il principale gruppo di lavoro (Working Group 1), responsabile dei test di sicurezza sui cibi transgenici (Safety Testing of Transgenic Foods) e’ composto non da organizzazioni indipendenti dei consumatori, ma da Monsanto, Unilever, Bayer, Sygenta e BIRRA International, una societa’ di consulenza vicina al settore agricolo e all’industria farmaceutica.
Allo stesso modo, il Dott. Harry Kuiper, uno scienziato olandese, e’ sia membro del gruppo di studio sulla sicurezza degli alimenti GM di SAFEFOODS, sia il Coordinatore di SAFEFOODS stesso. Kuiper presiede l’organo giudicante dell’Autorita’ Europea per la Sicurezza degli Alimenti OGM (European Food Safety Authority GMO) ed ha guidato un’infamante e crudele campagna di discredito nei confronti dello scienziato genetista dott. Arpad Pusztai, che oso’ affermare pubblicamente che esistevano prove allarmanti di danni organici nelle cavie alimentate con patate transgeniche, e che venne licenziato (dal Rowett Research Institute, NdT) nel 1999 su intervento della Monsanto.(5)
Il WTO oggi non è altro che il poliziotto globale della potente lobby OGM e delle Corporations ad essa legate.
Con il nuovo governo tedesco di coalizione del Cancelliere Angela Merkel e del Ministro per l’Agricoltura Horst Seehofer, che sostiene ufficialmente il ruolo della Germania come futuro leader nelle Bio-tecnologie e nel settore OGM, l’impatto delle ultime due sentenze del WTO sulla sicurezza alimentare in Europa e nel mondo rischia di mettere il nostro pianeta in una situazione di grande pericolo.
F. William Engdahl
Editore Contribuente di Global Research ed autore del libro “A Century of War: Anglo-American Oil Politics and the New World Order” (Un secolo di Guerra: la politica petrolifera Anglo-Americana e il Nuovo Ordine Mondiale) Pluto Press Ltd. Ha appena completato la stesura di un libro sugli OGM dal titolo “‘Seeds of Destruction: The Hidden Political Agenda Behind GMO” (I semi della distruzione: il progetto politico nascosto dietro gli OGM). Puo’ essere contattato tramite il suo sito: www.engdahl.oilgeopolitics.net
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=20060329&articleId=2202
29.03.06
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di TRIMEGISTO
Note:
1.Abreu, Marcelo de Paiva, “Brazil, the GATT and the WTO: History and Prospects – Brasile, il GATT e il WTO: Storia e Prospettive”, settembre 1998, Dipartimento di Economia, PUC, Rio de Janeiro, No.392.
2. “Gli OGM e il WTO: Revocato il diritto di dire di No”, del Movimento per lo Sviluppo Mondiale, novembre 1999, www.wdm.org.uk .
3. Murphy, Sophia, “Accordo del WTO sull’Agricoltura: modello adeguato al sistema alimentare globale?”, Politica Estera in Focus, v.7, no.8, giugno 2002.
4. Montague, Peter, UAW Local 1981/AFL-CIO, Il WTO e il libero mercato, Fondazione per la Ricerca Ambientale, in www.garynull.com .
5. “PR Operation on GM Foods again exposes EFSA industry-bias,” Press release, 29.12.2004. www.gmwatch.org .