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Depressione

di Luciano Gianazza - 11/04/2006

Fonte: medicinenon.it



depressione
Ogni tanto qualcuno mi scrive perchè gli hanno diagnosticato la depressione e sta ora prendendo gli antidepressivi prescritti. Vorrebbe liberarsi sia degli antidepressivi che della depressione e mi chiede se posso suggerirgli dei rimedi alternativi. E mi mette in difficoltà, perché devo spiegare che non facendo parte dell'establishment medico, fortezza superprotetta da leggi monopolistiche, mi possono creare dei fastidi nel caso che guarissi qualcuno.

Infatti la preoccupazione della medicocrazia non è tanto per il fatto che tu possa creare danni o imbrogli senza avere una laurea in medicina, cosa deplorevole in ogni caso, con laurea o senza, ma che tu possa guarire qualcuno senza farmaci o metodi non brevettabili, perché questo costituisce una minaccia per le azioni delle case farmaceutiche che sono tutte quotate in borsa.

Per intenderci, se arriva un tipo che ti vende l'olio di serpente per guarire tutti i mali, ma risulta obiettivamente inefficace, l'attacco è equiparabile ad una sculacciata. Diversamente se arrivi con un metodo che risulta efficace nel curare una malattia qualsiasi che al momento sta essendo universalmente “curata” con farmaci, costosi e brevettati, allora ti devi aspettare un attacco da forze congiunte dell'ordine di grandezza paragonabile a quello rappresentato nel film “L'impero colpisce ancora” di Guerre Stellari.

Qualcosa del genere è successo al dottor Hamer, fondatore della Nuova Medicina Germanica, che promuove una vera ed efficace cura contro il cancro senza tirare in causa i farmaci costosi oggi usati nella chemioterapia. Infatti è stato perseguitato, ingiustamente accusato e incarcerato pur essendo un medico di valore e di alta levatura etica e morale. E forse proprio per questo.

Quindi li indirizzo a leggere il disclaimer del sito e li invito a prendersi responsabilità per la propria condizione, acquisendo essi stessi conoscenza riguardo ad essa da fonti non connesse al mercato farmaceutico.

E' noto che i farmaci sono sostanze chimiche tossiche non compatibili con l'equilibrio chimico del corpo e quindi non possono che alterare negativamente le funzioni dei vari organi e di fatto lo avvelenano. Nei "bugiardini" possiamo leggere una lunga lista di effetti collaterali e controindicazioni, non sono certo caramelle. In particolare gli psicofarmaci inducono assuefazione al pari delle droghe da strada e liberarsene presenta le stesse difficoltà che devono affrontare le persone tossicodipendenti.

depressione
La persona depressa che prende antidepressivi, magari non mostra i sintomi della depressione, che ora è latente, ma è diventata tossicodipendente.

Dire :”Non prendere gli antidepressivi e su con la vita” per quanto con le migliori intenzioni non risolve la situazione ma potrebbe addirittura farla peggiorare, perché la depressione, accompagnata dalla crisi di astinenza, ora sommersa e non risolta, affiora immediatamente causando alla persona grande disagio e malessere fisico ed interiore.

Le terapie offerte dalla psicologia e dalla psichiatria fanno sprofondare ancora di più l'individuo perché il loro indirizzo è biochimico e non include la presa d'atto che una persona è prima di tutto un essere spirituale e che la depressione è prima di tutto un male che colpisce l'anima e poi si riflette sull'intero organismo.

Vediamo un po' cosa dice la scienza delle pillole e del bisturi.

La definizione scientifica oggi generalmente accettata è quella fornita dall'APA (American Psychiatric Association) nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il DSM IV, la Bibbia degli psichiatri.

  • 5 o più dei seguenti sintomi devono essere presenti durante lo stesso periodo di due settimane e rappresentare un cambiamento rispetto alla funzionalità precedente; almeno uno dei sintomi deve essere l'umore depresso o la perdita di interesse o di piacere.
    1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come indicato sia da un'osservazione soggettiva (sentirsi tristi o vuoti), sia osservato da altri (apparire piangente) N.B.: In bambini o adolescenti può essere osservata irritabilità
    2. Marcata perdita di interesse o di piacere in tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come indicato sia da un'osservazione soggettiva, sia osservato da altri)
    3. Significativa perdita di peso (quando non a dieta) o aumento di peso (per esempio un cambiamento di più del 5% di peso corporeo in un mese), o diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno N.B.: In bambini considerare anche il mancato aumento ponderale atteso
    4. Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno
    5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile da altri, non sensazioni meramente soggettive di incapacità di rimanere fermo o di essere rallentati)
    6. Perdita di energia o stanchezza quasi ogni giorno
    7. Sentimenti di mancanza di valore o di colpa eccessiva o inappropriata (che può essere delusionale) quasi ogni giorno (non meramente auto-punitivi o sul fatto di essere malati)
    8. Diminuita capacità di riflettere e concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno (sia sensazioni soggettive, sia osservabili da altri)
    9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrenti ideazioni di suicidio senza un piano specifico o tentativi di suicidio o piani specifici di suicidio
  • I sintomi non devono rientrare nei criteri definiti per un "episodio misto"
  • I sintomi causano un disagio clinicamente significativo o senso di inferiorità nella vita sociale, nel lavoro e in altre aree importanti
  • I sintomi non devono essere dovuti a effetti psicologici di una sostanza (ad esempio un medicamento, una droga) o a una condizione patologica generale (per esempio ipertiroidismo)
  • I sintomi non sono considerati per un lutto, ad esempio la perdita di una persona cara, i sintomi persistono per un periodo più lungo di due mesi o sono caratterizzati da una marcata incapacità funzionale, preoccupazione morbosa con senso di mancanza di valore, ideazione suicida, sintomi psicotici o ritardi psicomotori.

Comprendere la depressione

Per comprendere la persona depressa occorre identificarsi con essa, ascoltarne i pensieri e osservare gli effetti delle sue azioni. Non si nasce depressi, almeno per ora.

Il bambino sano è gioioso, scopre l'ambiente e le persone che lo circondano, “conquista territorio” crescendo. Quando apprende a camminare corre felice nel suo spazio in cui vi sono oggetti e persone. All'inizio i genitori e i suoi giochi sono inclusi nel suo spazio, spazio che si estende man mano che amplia le sue relazioni con altre persone come fratelli, amici e conoscenti.

Lo spazio, nel senso ampio del termine, ha a che fare con la depressione. La diminuzione di spazio e raggio di azione e di aree di responsabilità puo causare depressione quando l'organismo non risponde adeguatamente alle emergenze che si presentato.

Consideriamo un padre di famiglia che ha un lavoro soddisfacente che gli fornisce i mezzi per sostenere la sua famiglia.

A un certo punto perde il lavoro. Non consideriamo qui le ragioni per non sconfinare in altri temi.

Può risolvere la situazione trovando un altro lavoro o mettendo in piedi un'attività in proprio che ripristina o addirittura migliora la condizione precedente e tutto si risolve.

Nel caso invece che non trovi il lavoro e non abbia mezzi finanziari, le cose degenerano, sorgono discussioni con la moglie per le difficoltà economiche che insorgono, susseguita da una separazione e divorzio. Lo spazio affettivo di questa persona si è ridotto drasticamente, la sua capacità di influenzare l'ambiente si è ridotta, non ha mezzi né credibilità.

Se è in buona salute, pieno di energia, può reagire, ma se il corpo è sostenuto con una alimentazione scadente come quella onnivora, universalmente seguita nel mondo occidentale, e se la sua volontà è già minata da precedenti fallimenti, allora possiamo dire che è un candidato per la depressione. La depressione ha a che fare con la perdita di spazio, possedimenti, affetti e fallimenti, o il non raggiungimento di uno scopo. Dopo una serie di tali eventi la depressione può arrivare.

Continuando con l'esempio, il padre di famiglia ora separato, lo spazio in cui si svolgono le sue attività è ridotto, vivendo da solo deve affrontare nuove realtà e modi di vivere. L'appartamento è ora più piccolo, il silenzio è solido e esasperante. Dopo aver lavato i panni in lavatrice deve ora stirarli e non è abituato, deve cucinare e non è abituato, deve pulire e non è abituato. Molti già sono in grado di svolgere questi compiti, ma consideriamo casi come questo che comunque sono la maggioranza, in quanto la persona impegnata completamente nell'attività professionale in genere delega queste necessità.

Nel tentativo di occuparsi della biancheria e lottando con il ferro da stiro possono ritornare in mente le camice ben stirate dalla moglie, i cassetti in ordine, la casa pulita. I bambini che correvano incontro al loro papà quando tornava dal lavoro. Rimpianti su quanto si ha perduto riaffiorano alla mente e gli occhi si bagnano di lacrime.

Se la situazione rende difficile trovare una nuova occupazione la possibilità di ritornare in una condizione di stabilità economica diventa sempre più remota. I sogni vengono accantonati e ci si preoccupa della mera sopravvivenza. Non ci sono più mete da raggiungere e il futuro è una cortina di nebbia. Il desiderio di darsi da fare in direzione di obbiettivi da raggiungere è scomparso. Si perde la voglia di fare qualsiasi cosa.

Il disordine regna, non si ha voglia di pulire l'appartamento, lo si fa al meglio possibile prima di ricevere qualcuno, si stira l'essenziale, si mangiano cose veloci da preparare, scatole di tonno e pizze surgelate.

Lavare i piatti sembra un'impresa insormontabile, non si ha voglia di alzarsi dalla sedia e si aspetta che arrivi la pubblicità per andare in bagno per non perdere un solo fotogramma del film che si sta guardando. Si ha perso gia così tanto…

Ci si aspetta che venga annullata la cena a cui si è stati invitati, si perde gradualmente l'interesse per tutto. Non si ha voglia di uscire, e quando si esce per fare la spesa o per pagare una bolletta o per fare un lavoro saltuario se si è disoccupati, non si vede l'ora di tornare a casa. Una volta a casa, girato il pomello del chiavistello della porta si ha un senso di sollievo e sicurezza, di libertà dai fastidi.

Le telefonate dei funzionari della banca che chiedono come intendi saldare i debiti sono un tormento, la vista della cassetta delle lettere mette ansietà. Si sta alzati di notte a navigare su internet, si dorme fino a mezzogiorno o si va a lavorare rimbambiti.

Questa appena raccontata potrebbe essere la storia di qualcuno, magari del tuo vicino di casa.

Le persone hanno un senso di dignità e di rispetto per gli altri e spesso nascondono la loro depressione dietro a un cordiale sorriso, ma la depressione possiamo riscontrarla in altre diverse situazioni.

 
Un adolescente che non trova il modo di esprimere le sue naturali inclinazioni, chi ha subito la rottura di un rapporto e dei sogni che si voleva realizzare insieme, un bambino che dopo aver passato la domenica giocando con il suo papà si trova privato della sua presenza per altri sei giorni possono incorrere nella depressione.

Le persone depresse, se si rivolgono allo psicologo o allo psichiatra, si ritrovano con la scatola degli psicofarmaci sul comodino. Quello che succede prendendoli è che il livello di coscienza si abbassa fino al punto in cui non si percepiscono più le emozioni dolorose, ma anche la capacità di esprimere le proprie emozioni positive viene drasticamente ridotta. Si ha una vita “piatta” senza pena nè gioia, quasi vegetativa dal punto di vista emozionale, che non ci esime dal peggiorare, sia emotivamente che fisicamente. Non è nemmeno detto che la persona sotto “cura” migliori le sue abitudini, solo non soffre più per la sua condizione indesiderata.

Il modo corretto di curare la depressione non è certo quello di prendere una pillola che ci renda estranei a quanto proviamo.

Bisogna essere disposti ad affrontare la causa del proprio dolore. Se si ha perso il lavoro si deve cercarne uno qualunque mentre si studia il modo migliore di applicare quello che sappiamo fare meglio. Se la moglie o il marito hanno deciso di continuare la loro vita con un'altra persona si deve accettare che la perdita è irrevocabile e vivere dignitosamente da soli mentre si dirigono le proprie attenzioni altrove per instaurare un nuovo rapporto. Se si sta vivendo con una persona non come si vorrebbe, o si aggiusta la situazione o si deve prendere il coraggio di terminarla.

Se non sappiamo che ci stiamo a fare in questo mondo, dobbiamo scoprirlo. Per quanto possa sembrare strano, anche questo può essere motivo di depressione.

Di solito le persone depresse sono così svogliate in tutto che mangerebbero scatole di tonno o pizze pronte a vita, pur di non preparasi da mangiare. Particolare attenzione deve essere prestata perché venga adottato un modo sano di alimentarsi, altrimenti la mancanza di energia rende difficile uscire da uno stato di depressione.

Si può uscire dalla depressione da soli, ma per molti può essere necessario un aiuto. Questo aiuto va cercato nelle terapie alternative, nell'alimentazione naturale e nella riabilitazione dei valori spirituali.

La depressione è l'espressione di un essere spirituale infelice.

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