Clima, gli animali soffocano
di lanuovaecologia - 12/04/2006
Fonte: lanuovaecologia.it
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Il Pianeta si riscalda e gli animali soffrono, e cercano riparo emigrando verso temperature più miti. Bacino del Mediterraneo e Sud Africa, Australia meridionale e Ande: sono questi gli angoli del Pianeta dove migliaia di specie di piante ed animali rischiano di scomparire nel giro dei prossimi decenni. La causa è il riscaldamento globale, che
Questo lo scenario fotografato in un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica "Conservation Biology", che «fornisce maggiore prove scientifiche sul fatto che il riscaldamento globale - ha spiegato Jay Malcolm, docente dell'Università di Toronto e principale autore del lavoro - porterà ad una catastrofica perdita di specie in tutto il globo». Questo nuovo studio ha osservato 25 "hotspots" - aree che contengono una forte concentrazione di piante ed animali - ed ha previsto una perdita media dell'11,6% di tutte le specie, in un intervallo compreso tra l'1 e il 43 per cento, che potrebbero estinguersi se i livelli di gas serra nell'atmosfera continuassero ad aumentare nel corso dei prossimi cento anni, in particolare con un'ipotesi di raddoppio della Co2. Questo intervallo così ampio potrebbe significare una perdita di migliaia, ma anche di decine di migliaia, di specie. Il rapporto fornisce un intervallo tanto largo a causa delle incertezze, in particolare, relative all'abilità
Gli scienziati hanno detto che il loro studio supporta ampiamente le conclusioni che risalgono ad un rapporto di Nature del 2004, dove si ipotizzava l'estinzione di un quarto delle specie del mondo a causa del riscaldamento globale. Fermo restando che nessuno sa per certo quante specie esistano sulla Terra - le stime vanno da 5 a 100 milioni - «non dobbiamo preoccuparci più solo di orsi e pinguini» ha detto Lee Hannah, coautore dello studio e ricercatore senior dell'organizzazione americana “Conservazione nternazionale”. «Abbiamo utilizzato un sistema di metodi completamente differenti da quelli di Nature, arrivando agli stessi risultati - ha raccontato lo studioso - tutte le prove insomma, indicano che si tratta di un problema molto serio». |