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Il Buddhismo Theravada e la tradizione Dhammakaya

di Manuel Zanarini - 22/01/2010

Fonte: lalucedeldhamma.blogspot.com

 


Con questo post, si apre ufficialmente l’attività di questo blog. Pensiamo a questo strumento come un punto dove approfondire le nostre conoscenza sul buddhismo, confrontare le diverse esperienze e informazioni, e, perché no, far conoscere questa religione a quante più persone possibile.
Detto questo, penso che sia utile gettare le basi del lavoro che ci poniamo di svolgere all’interno di questo blog. Lo pensiamo come strumento di riferimento dell’associazione “La Luce del Dhamma”, nata qualche anno fa a Bologna. Il buddhismo che seguiamo è quello Theravada, in particolar modo quello della tradizione Dhammakaya. Dato che in Italia, molti conoscono unicamente il buddhismo cosiddetto tibetano, penso sia utile iniziare a chiarire meglio a quale tradizione mi riferisco.
Circa due secoli dopo la morte del Buddha, venne indetto un concilio della comunità monastica (il Sangha), nel quale si affrontò il problema di come proseguire la “via” indicata da Siddharta. All’interno dell’assise, diversi monaci sostennero che fosse giunto il momento di apportare alcuni cambiamenti alla “regola monastica” (Vinaya); in particolar modo, chiesero la possibilità di maneggiare denaro, e di ampliare i testi ritenuti fondamentali, aggiungendo a quelli del Buddha stesso, quelli dei suoi seguaci. A queste proposte si oppose un gruppo di monaci, i quali ritenevano che la regola per la “via del monaco”  fosse stata dettata direttamente dal “Risvegliato”, e che quindi non vi era alcuna ragione per modificarla; allo stesso modo, ritennero che si dovessero evitare rischi di dare pari o maggiore importanza a monaci, che seppur degni del massimo rispetto, non potessero aver raggiunto il livello del Buddha stesso, e che, di conseguenza, gli unici testi e discorsi da ritenere sommi erano quelli di Siddharta . Costoro vennero chiamati Theravin, cioè gli anziani, e diedero vita alla scuola Theravada, “la via degli anziani” appunto. Attualmente, questa scuola è la più antica esistente, ed è particolarmente diffusa nel sud-est asiatico (Sri Lanka, Cambogia, Thailandia, ecc.), grazie all'opera di diffusione degli emissari del re Asoka (274-238 o 232 a.C.). All’interno della Thailandia, e sempre all’interno della scuola Theravada, si è sviluppata la tradizione Dhammakaya. Tale termine compare per la prima volta nelle scritture sacre buddhiste (Tipitaka), e significa letteralmente “il corpo dell’illuminazione”. Scopo principale di tale scuola è quello di permettere ai credenti di introiettare la luce dell’illuminazione al centro del proprio corpo (due dita sopra l’ombelico).
Senza entrare, per ora, nello specifico, voglio sottolineare come al centro di questa tradizione vi sia la meditazione, non solo e non tanto come strumento per ottenere il rilassamento; bensì, come tecnica per controllare la propria mente, in modo da poterla “gestire” in ogni ambito della propria vita. In questo senso, i suoi benefici si estendono a tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana, oltre che a permetterci di migliorare quella spirituale. Quindi, rispetto ad altre scuole buddhiste, possiamo dire che la Theravada si connota di aspetti marcatamente mistici e volti a “innalzare” l’individuo, lunga una propria “via” interiore.
Come è ovvio, questo breve post non vuole certamente essere né esaustivo, né particolarmente approfondito; ma, semplicemente, vuole rappresentare una piccola introduzione alla dottrina e alla tradizione che segue la nostra associazione. A questo scopo, nei prossimi scritti che pubblicheremo su questo blog, cercheremo di approfondire, e di confrontarci, sui vari aspetti della vita del Buddha; sugli scritti relativi ai suoi discorsi e alla sua vita; sui principi del Buddhismo in generale, e di quello Theravada in particolare; sulla storia e la diffusione del Buddhismo; sulla meditazione, e sulle tecniche migliori per meditare; sulle preghiere buddhiste; sull’arte buddhista; sui consigli pratici relativi alla vita quotidiana; sulle riflessioni di carattere etico e morale; su libri e pubblicazioni a tema; ecc.
Per questo invito tutti coloro che fossero interessati a partecipare al blog e a inviarci domande e/o scritti propri, oltre ovviamente a segnalarci iniziative e materiale inerente al tema.