La capacità di apprendimento del Sistema Immunitario
di Valeria Marracino - 02/02/2010
Il sistema immunitario ha stupito gli scienziati per la sua capacità di apprendimento. Il dottor Robert Ader, uno dei fondatori della psiconeuroimmunologia, ha scoperto che esso può essere allenato nello stesso modo in cui Pavlov addestrò i suoi cani a produrre saliva al suono di una campanella. L'esperimento consisteva nel dare ai cani della carne in polvere, che faceva venire loro l'acquolina in bocca. Ma siccome Pavlov accompagnava la somministrazione della carne coi rintocchi della campana, presto gli animali si misero a produrre saliva solo al sentirla suonare. Tutto ciò si chiama condizionamento classico. Ader e il suo collega, l'immunologo Nicholas Cohen, dimostrarono che se ai topi veniva somministrato un farmaco immunodepressivo insieme a del succo di mela, in seguito avrebbero subito gli effetti del farmaco non appena assaggiato il succo anche in assenza del farmaco stesso. Ma i topi potevano essere sottoposti anche a farmaci che miglioravano il sistema immunitario, un procedimento al quale erano altrettanto sensibili. Riflettiamo adesso sulle possibili implicazioni di un simile apprendimento condizionato. Mettiamo che un capoufficio, un ex coniuge o una qualunque situazione vi abbiano causato una notevole quantità di stress cronico; a qualsiasi accenno relativo alla situazione stressante, i vostri neuropeptidi (neurotrasmettitori presenti non solo nel cervello ma, per esempio, anche nell'intestino e in alcuni linfociti) e il sistema nervoso autonomo mandano segnali di disagio. La facilità con cui si può condizionare il sistema immunitario è un ottimo motivo per praticare l'arte del perdono, in modo da potersi lasciare alle spalle vecchi stress anziché tenerseli dentro una vita intera. Allo stesso modo in cui le sensazioni di gioia e unione con il prossimo possono migliorare il sistema immunitario, così anche le immagini dei nostri cari o di bei paesaggi, oppure i pensieri positivi, possono mantenerlo in ottima forma. McClelland ha svolto affascinanti ricerche sulle immagini interiori che nascono dalle nostre più profonde motivazioni, ovvero dai nostri valori, e che condizionano il funzionamento del sistema immunitario. Per stimolare specifici pensieri relativi a certe motivazioni McClelland usa in laboratorio la visione di films. Una pellicola sul Terzo Reich, ad esempio, aumenta la motivazione al potere; per trovare un film che potesse stimolare la spinta all'amore McClelland propose agli studenti di Harvard la visione di un documentario su Madre Teresa. Il professore decise di usare una semplicissima misurazione immunitaria: il tasso di secrezione nella saliva di un anticorpo chiamato sIgA. Al pari di un guardiano il sIgA protegge le porte del corpo dall'invasione di batteri, virus e parassiti. Deficienze di questo anticorpo dovute a stress intenso o a pensieri negativi provocano una proliferazione batterica delle gengive, detta piorrea alveolare, deterioramento dentale e infezioni dell'apparato respiratorio come raffreddori e influenza. Agli studenti venne chiesto di sputare in delle provette sia prima prima che dopo la visione del filmato. Gli studenti scrissero poi delle storie in risposta alle immagini osservate, in modo che il professore potesse comprendere il tipo di pensieri che erano alla base delle loro motivazioni. Risultò che il film aveva aumentato sia i pensieri di amore incondizionato sia il tasso di secrezione del sIgA. A conferma di questi dati si è osservato che il livello di sIgA degli studenti che avevano visto il film sul Terzo Reich erano notevolmente diminuiti. Tutto ciò a conferma del potere della mente e della possibilità di intervenire dall'interno sul nostro benessere psicofisico. Dunque attenzione ai films che vediamo, ai libri che leggiamo, a tutto ciò di cui si nutre la nostra mente. testo tratto da promiseland.it |