Fast food nation
di Eric Schlosser - 18/04/2006
Fonte: librinuovi.devep.org
di Enzo Baranelli Altro materiale su questo autore |
Eric Schlosser Fast food nation (Net) Sulla copertina una classica confezione di patatine da fast food, dorate e uniformi nel loro lucido contenitore colorato. Ed è lucida e colorata la sala che vi accoglie oltre la porta di un McDonald's, un Kentucky Fried Chicken, un Pizza Hut, un Burger King: i tavoli ripuliti pronti ad accogliere nuovi clienti, l'aria climatizzata che vi avvolge con ondate di odori dolci, i menù che incombono sopra il bancone delle casse e, ancora oltre, un efficiente cucina meccanizzata come una catena di montaggio. Questo è quello che si vede, che avete sempre visto, il libro di Eric Schlosser vi mostra quello che c'è dietro (e dentro). Fast Food Nation non è solo il racconto di uno stile di ristorazione e di vita, i fast food sono l'aspetto evidente di fenomeni molto più complessi. In alcune pagine il saggio di Schlosser mostra una realtà prossima al crollo: istituti scolastici finanziati da catene di fast food, libri di testo sponsorizzati dalla Exxon o dalla Procter & Gamble, bambini abituati fin dalle prime classi elementari alla fedeltà a una marca o a un tipo di cibo: «I bambini di otto anni sono considerati clienti ideali: hanno circa 65 anni di acquisti davanti a loro». Questa attenzione verso l'infanzia ha il suo maestro in Walt Disney, che già negli anni trenta firmò accordi di licenza con varie aziende concedendo di usare Topolino sui loro prodotti e pubblicità, inaugurando una strategia di marketing nota oggi come «sinergia». Nel libro viene ripercorsa la nascita dei primi fast food, le loro trasformazioni e, soprattutto, la trasformazione che hanno imposto alla società americana: grandi multinazionali che difendono il libero mercato, mentre intascano denaro pubblico per assumere nuovi dipendenti, i quali, purtroppo, saranno licenziati prima di maturare qualsiasi diritto a ferie o assistenza sanitaria (questo turn-over ha raggiunto in alcuni fast food una media annuale del 400% e ogni nuova assunzione garantisce sgravi fiscali). Un sistema maturato e perfezionato con l'amministrazione Reagan e tuttora in funzione. Il mondo mostrato da Schlosser è desolante e sembra senza speranza. Un mondo di lavoratori migranti sottopagati provenienti dalle aree più depresse dell'America Latina, un esercito di schiavi per industrie che controllano, in tre, circa l'80% del mercato della carne negli Stati Uniti. Le leggi antitrust sembrano valere poco per aziende che sono tra le principali finanziatrici di centinaia di deputati repubblicani e democratici al Congresso. E anche le leggi sulla sicurezza sul lavoro. Menomazioni fisiche e incidenti sono all'ordine del giorno e gli organismi di controllo sono stati, negli anni, privati di ogni autorità. Negli Stati Uniti le derrate americane infette sono ritirate dal mercato sotto la discrezione dell'azienda che le ha prodotte: non esiste una legge federale per il loro sequestro. Quando nel 1999 il Dipartimento dell'Agricoltura, che riforniva molte mense scolastiche, rescisse il suo contratto con la Supreme Beef e fece chiudere i suoi impianti, perché la carne era infetta da salmonella, l'azienda rispose citando in giudizio i funzionari del Dipartimento, sostenendo che «la salmonella era un organismo naturale e non un adulterante»: un giudice federale del Texas accolse le argomentazioni della Supreme Beef e fece riaprire gli impianti. La contaminazione fecale della carne macellata negli Stati Uniti raggiunge livelli inimmaginabili. Secondo un microbiologo, «nel lavello di una cucina americana media ci sono più batteri fecali che in un gabinetto […] è meno rischioso mangiare un pezzo di carota caduto nel proprio water che uno caduto nel proprio lavello». L'Escherichia coli H157:07 è un batterio che causa un'intossicazione alimentare che può essere letale in soggetti con un sistema immunitario più debole come i bambini. Le morti accertate sono ormai centinaia, ma, nonostante ciò, le norme di sicurezza negli stabilimenti di macellazione non sono cambiate. Il problema è stato risolto consigliando di cuocere la carne ad alte temperature, distruggendo così i potenziali agenti patogeni. Il quadro politico e sociale tracciato da Schlosser lascia senza parole: è un mondo che coltiva l'ignoranza, l'incapacità di giudizio e la deregulation selvaggia di aspetti fondamentali del mondo del lavoro. A volte si ha l'impressione che sia il ritratto fedele di una realtà incombente anche sulle nostre vite. Questo libro forse vi darà rabbia e stimoli per lottare per un mondo diverso. Di quello che c'è ora Fast Food Nation offre solo un assaggio. Buon appetito. |