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Petrolio a 72 dollari: cominciamo a fare il punto

di petrolio.blogosfere.it - 19/04/2006

Fonte: petrolio.blogosfere.it

 
Un rapido giro in Rete consente di cominciare a farsi un'idea di quello che sta succedendo. O meglio, di mettere insieme le prime notizie che si affastellano da ogni parte del mondo nel tentativo di superare le banali analisi offerte dai vari Tiggì, che non sanno andare oltre "guerra all'Iran", "tumulti in Ciad", e persino "instabilità in Palestina".
Anzitutto, i 72 dollari da tutti citati sono quelli della quotazione del Brent, che non si capisce come mai sia improvvisamente diventata quella ufficiale. Fino all'altro ieri si dava il NYMEX. Per amor di precisione comunque, il NYMEX ha chiuso lunedì a 71 e rotti ma durante la giornata ha toccato i 73,15. Quasi un dollaro sopra il Brent, dunque.
Poi vedo che si parla del Ciad. Come molti altri Paesi finori presi a padellate in faccia, il Ciad si è reso conto che il petrolio del suo sottosuolo può fare la differenza nel suo peso sullo scacchiere mondiale, e ha pensato bene di usarlo. Anche perché, finora, i quattrini provenienti dalle royalties per lo sfruttamento dei giacimenti venivano immediatamente girati all'estero per pagare il debito del Paese. Alla lunga, la situazione stufa: e così in Ciad si sono stufati. Ma tranquillizziamoci: hanno già ritirato la minaccia di stoppare la produzione e sono stati ricondotti a più miti consigli dalla promessa statunitense di trattare con la World Bank. Non che il barile si sia calmato, dopo questa notizia.

Si parla anche della crisi iraniana. Senza entrare nel merito (l'abbiamo già fatto, peraltro), leggo che Steve Forbes, autorevole editore dell'autorevole Forbes Magazine, ha dichiarato (alla Fox) con la massima nonchalance che una guerra con l'Iran sarebbe utilissima per abbassare il prezzo del petrolio. "Più a lungo trasciniamo questa faccenda, più a lungo il prezzo rimarrà alto". Viene da chiedersi da dove prenda le sue informazioni.

Andando un pochino più a fondo, si scoprono interessanti notizie che gettano una luce più credibile sul prezzo del barile. Ad esempio, l'ennesima dichiarazione dell'OPEC (dope le altre qui riportate nei giorni scorsi): sul Gulf Times viene riportata una dichiarazione, ripresa anche dalla CNN, del Ministro del Petrolio del Qatar al-Attiyah. "Penso che il prezzo del petrolio sia troppo alto ma non c'è niente che possiamo fare.(...) Stiamo già producendo al massimo." Cosa significa? Che forse non c'è margine per un aumento della produzione?

Forse è proprio così: secondo le ultimissime notizie IEA, il Market Report di Marzo 2006, la produzione mondiale è ferma intorno agli 84,5 milioni di barili... da tre mesi consecutivi.