Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / ATRIUM - rivista di studi metafisici e tradizionali

ATRIUM - rivista di studi metafisici e tradizionali

di ATRIUM - 20/04/2006

 

E' uscito il numero 1 (anno VIII) di

ATRIUM - rivista di studi metafisici e tradizionali
Edizioni Cenacolo Umanistico Adytum
ogni numero 13,50 Euro
Abbonamento annuo 45,00 euro
per ogni informazione:
Cenacolo Umanistico Adytum
Casella postale 318 - 38100 Trento
info@cenacoloumanisticoadytum.it
www.cenacoloumanisticoadytum.it



- Massimo Marra - IL FIRMAMENTO INTERIORE DEL BEATO GIOVANNI RUYSBROECK pp.
4-39

Meno frequentata dell'opera di altri mistici medievali l'opera di Giovanni
Ruysbroeck è nondimeno uno dei gioielli più preziosi della spiritualità del
suo tempo, uno dei prodotti più genuini ed importanti della ricchissima
tradizione fiamminga di mistica e ascesi. Dopo un breve excursus
introduttivo alla vita ed alle opere del mistico, si passa all'analisi di
alcuni tratti peculiari degli scritti del mistico. Centrale, risulta, ad
esempio, la reiterazione della metafora eucaristica, del sacrificio della
comunione, del corpo vivo del mediatore di salvezza mangiato e bevuto, e
della fame e sete ardente che divorano l'individuo orante, fame e sete
vissuti come richiamo del Cristo stesso alla via salvifica. Temi assai
diffusi nella tradizione mistica cristiana, che in Ruysbroeck assumono
tuttavia una carica espressiva ed una tensione lirica che solo raramente
troviamo altrove. Più inusuale è invece l'aderenza a motivi astrologici che
vengono inquadrati nella visione cristiana in modo funzionale al percorso
mistico. Le stelle e i pianeti, creati da Dio per l'uomo, influiscono con la
loro virtù nella realizzazione del bene e del male cui inclina la volontà,
di volta in volta virtuosa o perversa, dell'uomo. Essi, governati dalla mano
divina, con i loro movimenti trasmettono un'influenza sul mondo sublunare
che è piena espressione del compimento della volontà superna. L'anima, per
raggiungere il luogo della comunione mistica, l'empireo, deve lanciarsi al
di sopra della sfera elementare, superare il firmamento e i cieli intermedi
spogliandosi di ogni molteplicità creata e di ogni inclinazione sensibile,
fino a raggiungere la dimora di pace entro cui la grazia si gusta oltre ogni
plenitudine. E' un viaggio immaginale attraverso i sette cieli planetari,
quello di Ruysbroeck, secondo una modulo mistico antichissimo, non dissimile
da quello del rituale mitriaco, e che in qualche modo si ricollega, come
vedremo, pienamente ad una parte del pensiero teologico cristiano, che
conserva pienamente la credenza nell'influenza degli astri, ma la limita
pesantemente liberando da ogni determinismo il libero arbitrio umano...


- Giovanni Ruysbroeck - BRANI SCELTI pp. 40-61

Una selezione di brani volti ad evidenziare, oltre alla persistenza ed alla
particolare coloritura di tematiche tipiche del misticismo medievale, la
dottrina cosmologica ed astrologica entro cui si sviluppa l'ideale ascetico
della mistica di Ruysbroeck.


- Andrea de Pascalis - IL LINGUAGGIO DEGLI UCCELLI pp. 62-85

"... Nel novembre del 1931, sulla rivista Le Voile d'Isis René Guénon
proponeva un articolo su "La langue des oiseaux", poi entrato a far parte
della raccolta "Symboles fondamentaux de la Science sacrée", Parigi 1975.
«Si parla spesso, in varie tradizioni - così Guénon presentava l'argomento -
di un linguaggio misterioso chiamato "lingua degli uccelli": designazione
evidentemente simbolica, perché l'importanza stessa attribuita alla
conoscenza di questo linguaggio, come prerogativa di un'alta iniziazione,
non permette di prenderla alla lettera. Si legge nel Corano: "E Salomone fu
l'erede di David; e disse: O uomini! Siamo stati istruiti al linguaggio
degli uccelli e colmati di ogni cosa"». Successivamente Guénon fa notare che
il concetto di lingua degli uccelli è presente anche nelle saghe nordiche di
cui è protagonista Sigfrido, e in definitiva sostiene che la lingua degli
uccelli sia una forma di lingua angelica, uno strumento che mette l'iniziato
in grado di «entrare in comunicazione con gli stati superiori». Egli infine
fa un collegamento tra il termine latino auspex - che si trova anche come
avispex, derivante da avis spècere, "guardare il volo degli uccelli" - e la
lingua degli uccelli, collegamento che si fonderebbe sul concetto degli
uccelli come messaggeri celesti, al pari degli angeli, perché come loro
creature alate che si muovono nello spazio tra cielo e terra. Ma neanche
questo spiega a sufficienza quale origine abbia il mito della lingua degli
uccelli, che effettivamente si rintraccia in un numero di tradizioni anche
più ampio di quello indicato da Fulcanelli e Guénon e, questione ancor più
importante, con variazioni di significato di non poco conto...". Andrea de
Pascalis, saggista ed esperto di dottrine esoteriche occidentali, conduce un
attento excursus sul mito della Lingua degli Uccelli, così come esso si
presenta in varie tradizioni.


- Giuseppe Gorlani - RIFLESSIONI SULL'ESSERE pp 86-93

"... La  Conoscenza-Jnana è una "felicità" virtualmente disponibile a tutti:
non richiede che si sia stupidi o intelligenti, alti o bassi, buoni o
cattivi, secondo il metro di chi celebra l'effimero e assolutizza il
giudizio contingente, bensì solo che si sia. In un primo momento, tuttavia,
la qualificazione di cui deve'essere dotato l'Aspirante consiste nel saper
capovolgere la prospettiva umana condizionata, sottraendosi alla dittatura
dell'ignoranza: emblematica, in proposito, è la dodicesima carta dei
Tarocchi, l'Appeso... Certo, per risolvere nel Non-duale il proprio stato
condizionato è indispensabile aver prima preliminarmente realizzato la
completezza umana... non si ottiene la liberazione (moksha) se non si sono
compresi e trascesi i quattro ashrama, o stadi della vita. Il che significa
che in qualche modo si deve scoprire nell'intimo l'archetipo: l'Adam Kadmon,
il Manu, il Purusha. Questi, non essendo, secondo la Sapienza sia
occidentale sia orientale, frutto di evoluzione, bensì emanazione diretta
del Logos, ha in sé il dono inestimabile di poter risiedere in ogni istante
a Casa, ovvero di risvegliarsi allo stato della pura consapevolezza
dell'Essere".
Giuseppe Gorlani, grafico, saggista e poeta, porge al lettore alcune
riflessioni sulla via apofatica, riassunta dal neti-neti upanishadico.


Annamaria Giullini - LE TAVOLETTE TEBANE: SPUNTI SULLA RELIGIONE MICENEA.
pp. 94-105

"La conoscenza che abbiamo dei culti e delle divinità micenee è basata
fondamentalmente sui ritrovamenti archeologici. Questa particolarità ci fa
avvicinare alla religione micenea con estrema cautela, dal momento che non
abbiamo fonti scritte che possano darci informazioni riguardo alle divinità
e ai rituali relativi al culto delle stesse. La nostra informazione resta,
dunque, solo legata ai ritrovamenti archeologici quali gli idoletti d'
argilla, oggetti di culto in pietra o di bronzo, sigilli di pietra e anelli
sigillo con incise scene rituali o simboli religiosi, come ad esempio la
colonna e le corna del toro; a questi ritrovamenti di tipo mobile si
affiancano i santuari e i luoghi di culto che sono stati individuati nei
palazzi e non ultimi i frammenti di affreschi o le rappresentazioni
vascolari, e le steli....".
Attraverso le informazioni che emergono dall'analisi dei recenti
ritrovamenti archeologici, la misteriosa vita religiosa della civiltà
micenea - difficilmente riconducibile, attraverso un'ottica comparativista,
alla religione classica post-omerica - inizia a svelare i suoi primi
caratteri di religione di stato, dal carattere fortemente centralizzato ed
intimamente legato al palazzo. Dalle tavolette tebane emerge un pantheon
ricco, le cui connotazioni e funzioni non sempre sono riconoscibili con
chiarezza. L'archeologa Anna Maria Giullini, ci accompagna ad un primo
contatto con una religiosità arcaica dai tratti ancora indistinti ed
enigmatici.


-RECENSIONI pp. 106-113
Recensione a P. A Rossi, I. Li Vigni, GOLA MATER AMATISSIMA (De Ferrari,
Genova 2005)
Recensione a P. Mottana, LA VISIONE SMERALDINA, (Mimesis, Milano 2004).

- SEGNALAZIONI EDITORIALI pp. 113-115.