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A/h1n1: una influenza mediatica

di Fabio Polese - 27/02/2010

Fonte: tifogrifo

 

 

Succede che per un ben determinato e preciso periodo di tempo sei allarmato fino all’esaurimento dall’informazione di massa e poi, da un giorno all’altro, queste notizie tendono a scomparire. Non si parla più di questa “pandemia influenzale”, niente più aperture straordinarie dei Tg nostrani o programmi speciali, niente più titoloni nei quotidiani italiani. Ma, attorno a questa influenza mediatica, ci sono in ballo milioni e milioni di soldi pubblici per l’

ingrasso di potenti case farmaceutiche e, ancor più grave, c‘è la salute dei cittadini. Per un’informazione libera e corretta, poniamo qualche domanda al Dott. Tancredi Ascani, Medico Chirurgo perugino che pratica la medicina non convenzionale dell’omeopatia.

 

Non si parla più dell'influenza suina, come mai?

 

Ormai non fa più notizia, i grossolani errori commessi (e facilmente prevedibili fin dall'inizio) dai Governi e dalle maggiori istituzioni sanitarie devono essere dimenticati più in fretta possibile. Non credo però che stavolta la gente dimenticherà facilmente.

 

  Che giro di soldi pubblici c'è stato per l'acquisto di questi vaccini? Chi ci ha guadagnato?

 

Si parla di cifre da capogiro, diverse decine di miliardi di dollari tra farmaci anti-influenzali e vaccini. Denaro pubblico che non possiamo permetterci di buttare, soprattutto in tempi come questi. Una campagna di vaccinazione di tal portata, se totalmente ingiustificata e irrazionale può ripercuotersi negativamente sulla salute delle popolazione in almeno tre modi.

Primo, vengono sottratti numerosi fondi e risorse a emergenze sanitarie ben più reali e importanti, secondo, la rincorsa su vasta scala ai vaccini e agli antivirali inevitabilmente porta all'insorgenza di numerosi effetti collaterali e terzo, non per importanza, aumenta la paura e l'incertezza delle persone e lo stress psicologico, è stato dimostrato anche da un recente studio, è responsabile di almeno il 70% delle patologie mortali nell'uomo. 

 

In Umbria, quanti vaccini sono statu utilizzati e quanti acquistati?

 

Non conosco i dati precisi ma da quello che riportano i quotidiani locali siamo in linea con il resto delle regioni d'Italia, quindi un flop quasi totale su tutte le categorie di persone. Pensi che dall'"alto" volevano che si vaccinasse il 40% della popolazione ovvero 24 milioni di persone. Se ipotizziamo un effetto grave del vaccino ogni 10.000 (come riportato nei bugiardini dei vaccini stessi) avremmo avuto migliaia di persone sane, gravemente danneggiate dal vaccino. Alcuni questi casi, purtroppo, già si iniziano a contare.

 

Dove finiranno i vaccini inutilizzati?

 

All'inizio abbiamo assistito alla prematura e insensata rincorsa dei vari Paesi a comprare milioni di dosi di vaccino, ora gli stessi Paesi stanno facendo a gara a chi riesce prima a svenderle ai paesi poveri. Questi vaccini, solo per essere conservati, necessitano di particolari celle frigorifere per un costo di migliaia di euro al giorno, inoltre, una volta scaduti, ci si troverà di fronte al costoso problema di eliminare questi rifiuti che dovranno essere eliminati tramite aziende specializzate per lo smaltimento di rifiuti speciali.

Molto meglio eliminarli tramite i corpi di altre persone (sempre dei paesi poveri), per di più guadagnandoci anche un pò. All'ultimo vertice della FAO si è detto che muoiono 17 mila bambini al giorno di fame e noi cosa gli mandiamo?

Vaccini per l'influenza. 

 

Perchè bisogna dire no al vaccino?

 

I motivi sono tanti, in breve: il vaccino antinfluenzale ha da sempre un'efficacia molto bassa, nei bambini sotto i due anni pare avere un'efficacia addirittura nulla. L'influenza è una malattia lieve, soprattutto la "suina" che è ancor meno letale di quella stagionale (ricordo comunque che di influenza muoiono quasi sempre solo persone già in gravi condizioni psico-fisiche e particolarmente debilitate). Il vaccino contiene sostanze potenzialmente pericolose (mercurio delle multidosi, formaldeide, antibiotici ecc.) inoltre altera il sistema immunitario con possibili effetti collaterali, anche gravi, che possono manifestarsi a distanza di molto tempo. Perchè rischiare quindi la nostra salute per una banale influenza?  La vera prevenzione delle malattie si attua attraverso un sano e corretto stile di vita quotidiano, rafforzando in maniera naturale il nostro sistema immunitario: mangiare e dormire bene, fare attività fisica, evitare il più possibile lo stress psicologico, essere sereni e cercare nella vita di perseguire sempre gli scopi più nobili verso i quali siamo portati. Questa è la migliore forma di prevenzione che ci protegge non contro uno ma contro tutti i milioni di microrganismi che ci circondano.