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Ed ecco a Voi gli Eunuchi d’Europa Uniti

di Ugo Gaudenzi - 30/04/2010

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Fu dopo la dissacrazione dei misteri sacri alla Dea Bona, o Maia, 2072 anni or sono, che Giulio Cesare ripudiò Pompea, affermando che la moglie di Cesare doveva essere al di sopra di ogni sospetto.
Se è evidente che in tempi come gli attuali una tale dichiarazione di dignità sia quantomeno, come dire, usurata, appare altrettanto certo che i tempi di “Maia” siano - nonostante 1700 anni di acculturazione cristiana - comunque giunti ai giorni nostri.
Intanto perché siamo al calendimaggio, il primo del mese di “maggio”, una denominazione che ha appunto la sua radice in Maia, antica dea della fecondità della Natura e del risveglio della primavera.
Poi perché ogni 1 maggio, appunto, Vulcano offriva in sacrificio all’antichità divinità romana una scrofa gravida, cosicché anche la terra fosse gravida di frutti.
E quindi perché da quello stesso termine, Maia, deriva il nome “maiale”.
Ricordato questo, passiamo all’attualità.
Iniziamo con un dato di fatto. Gli anglo-americani, salvo eminenti eccezioni, non sono molto ferrati nella conoscenza delle origini delle cose, della memoria europea comune, perché “pragmatici” e cultori e fruitori soltanto del presente. Per loro, insomma e per esempio, i “maiali” sono i “maiali” e basta.
Secondo il loro particolare sistema terminologico e cronologico, i maiali contemporanei – i “pigs” - sono i popoli di quattro o cinque nazioni. Come dall’8 febbraio ricordiamo quotidianamente (ah: questa volta, batti e ribatti siamo riusciti infine a ottenere un qualche risultato: da due o tre giorni dei pigs trattano tutti, perfino la Repubblica e un Fini…), l’anglo-acronimo pigs riguarda i portoghesi (p), italiani (i), greci (g), spagnoli (s). Con una riserva tradizionale britannica, quella degli irlandesi, da sempre intercambiabili con gli italiani. Tutti popoli-maiali da affossare con le predazioni, con le colonizzazioni militari, politiche, culturali ed economiche.
Al più presto. Prima che, con un ultimo colpo di coda, il crack  della finanza virtuale innescato due anni fa dagli sperperi e dalla corruzione della loro moglie, la Grande Speculazione Atlantica, affossi le stesse Londra e New York.
Già, perché, come ripetiamo da tempo immemore, la vera verità è che l’Inghilterra si dibatte in una crisi terminale (con un debito pubblico raddoppiato in due anni e che veleggia sugli 800 miliardi di sterline e più) e che gli Stati Uniti versano in condizioni ancora peggiori, con miliardi di banconote carta-straccia finiti nelle casseforti dei suoi fornitori, Cina in testa, e con un deficit pari ormai a 1500 miliardi di dollari, con il postulato di ulteriori 300 miliardi di interessi da pagare in queste settimane per rinnovare le emissioni statali in scadenza.
Ecco dunque la ricetta applicata dalla divinità lunare atlantica, che manovra nella notte la guerra all’Europa. Giocare d’anticipo, strangolare le economie europee più assediabili dalle formazioni finanziarie cosmopolite (le banche d’affari e le loro agenzie di rating, il Fmi e la Banca mondiale), e così terremotare tutta la zona euro.
In modo da artigliare sacche importanti di pil – di ricchezza – altrui, imponendo prestiti ad alti tassi di usura in modo da mantenere ben oliato tutto il meccanismo speculativo atlantico e ritardare il redde rationem interno.
Ma come mai i nostri illustri gazzettieri, i nostri “economisti”(ci), i nostri politici, si sono accorti di questa trappola, di questa catastrofe annunciatissima, soltanto nelle ultime ore? Come mai non hanno subito arginato con leggi e limiti le scorrerie anti-europee della Goldman & Sachs, della Warburg, della Morgan, della Lazard Freres?
Facile.
Al contrario, forse, di Pompea, la moglie degli anglo-americani non è certo al di sopra di ogni sospetto, anzi è una vera e propria puttana - scusate il francesismo - che, prima di sferrare il suo attacco usuraio, è andata a letto con tutti i “governanti” delle sue future vittime. Li ha corteggiati e vezzeggiati, arruolati e pagati.
E adesso sono degli eunuchi.
Roma nacque da Lavinio, nel posto dove, inseguita da Enea, si fermò e fu sacrificata una scrofa che allattava trenta maialini.
2800 anni dopo – ma è datazione incerta, viste le ricerche anatoliche di Ernesto Roli... - i degeneri pronipoti anglo-americani, convertiti a Mammona, vogliono uccidere i successori di quei trenta maialini.
Suicidano anche se stessi.